30 marzo, 2006

nota sull'interpretazione dei dati economici

volevo approfondire il mio atteggiamento rispetto alla pubblicazione di dati e alle notizie, al fine di chiarire ancor più ilmio approccio operativo ai mercati e al trading.

come sapete, non cerco mai di interpretare i dati al fine di intervenire sul mercato, specialmente al momento della loro pubblicazione. questa è una delle colonne portanti del mio modo di operare, che cerca di evitare sempre influenze esterne di qualsiasi tipo. quindi non leggo notizie e forum finanziari quando so che devo operare, così come non guardo i canali televisivi finanziari con le famose interviste agli esperti.

questo potrebbe sembrare in contrasto col commento appena fatto sul PIL e inflazione usa, per questo vorrei fare una precisazione. io non uso le notizie come fonte di supporto alle decisioni operative (compro, vendo, sto fermo) ed evito l'influenza che le stesse notizie possono avere sull'operatività semplicemente ignorandole.

mi aiuto con un esempio. se leggessi che il pil usa è migliorato e cercassi di interpretare questa informazione a fini operativi, potrei essere portato a pensare che questo è un bene per l'economia e quindi avere mentalmente una predisposizione per il rialzo o viceversa interpetare negativamente il dato. tuttavia, la reazione del mercato è sempre sempre sempre imprevedibile, quindi io non posso pensare di essere così furbo e intelligente da poter: leggere una notizia, interpretarla, agire di conseguenza e (se mai avessi il tempo di farlo) e avere pure ragione. così facendo darei semplicemnte luogo ad una serie spaventosa di errori che nel trading si possono pagare molto cari. come cerco sempre di dire: le opinioni, per quanto autorevoli in questo campo, sono e restano solo quello che sono, opinioni, ma il loro valore operativo è sempre pari a zero.

molto meglio non sapere neanche il tipo di dato annunciato, bensì, come già accennavo solo l'orario o il giorno (per chi non opera intraday) di pubblicazione, sapendo che in quel momento potrebbe accadere qualcosa, ma anche questo non è assolutamente detto.

quando poi arriva il fatidico momento, basta semplicemente osservare il comportamento del mercato, senza chiedersi il perché o cercare una giustificazione a ciò che si vede nel movimento dei prezzi, e, se possibile, agire di conseguenza.

poi, con calma e quando il momento è passato, si può andare tranquillamente a vedere il dato e a rilevare il comportamento del mercato corrispondente per farsi un'idea, che solo in questo momento successivo potrebbe (di nuovo il condizionale d'obbligo nel trading) risultare utile. ad esempio, una reazione positiva o nulla a una notizia negativa potrebbe indicare una forza relativa del mercato, che quindi ha così tanta voglia di rialzo da scrollarsi di dosso le notizie negative. ecco perché, nelle mie analisi operative, talvolta mi capita di commentare ex post un dato macroeconomico, come tassi d'interesse, pil, inflazione e così via.

il rischio c'è anche in questa pratica, dato che leggere un dato o ricevere una notizia tende umanamente a far propendere per una o l'altra parte (rialzo o ribasso), mentre il nostro compito è quello di mantenere sempre la massima obiettività per agire senza preferenze o appunto opinioni. quindi, nel far questo è necessario cercare di mantenere sempre la massima oggettività (sforzo non da poco me ne rendo conto ogni volta che mi capita di leggere o sentire qualcosa) ed evitare appunto di farsi portare a parteggiare per l'una o l'altra parte (rialzo o ribasso).