31 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 31 gennaio 2008

Nell'analisi di oggi vorrei concentrarmi, ancora una volta, sulla valutazione della reazione dei mercati a dati e notizie macroeconomiche, poiché ciò che è seguito all'annuncio di ieri sera del taglio dei tassi di interesse di 50 punti base da parte della Fed rappresenta un caso di scuola ideale.

Come ricorderete dall'analisi video quotidiana di martedì scorso, nella quale ho trattato tale tema, è fondamentale prendere dei riferimenti per giudicare la reazione del mercato a tali notizie. Nel caso di ieri sera, i riferimenti ideali erano i massimi e minimi del giorno precedente, oltre ai livelli di inversione dei trend orari segnalati più volte per quanto riguarda Dax, Eurostoxx 50 e Bund (le linee che, come ricorderete, ho tracciato in blu sui grafici durante l'analisi video).

Ebbene, subito dopo l'annuncio la positività registrata sui mercati azionari non è riuscita nell'immediato a portare in dax e stoxx al di sopra dei massimi del giorno precedente. Avrete poi notato che parallelamente il Bund aveva reagito inizialmente addirittura con un rialzo, negando l'azione degli indici azionari. A questo era immediatamente seguito un ribasso, che tuttavia non è mai riuscito a portare il Bund di sotto dei 115,58 (livello di sotto del quale si sarebbe invertito al ribasso il trend orario) e nemmeno al di sotto dei 115,60 minimo di giornata. Significativamente le discese del Bund si sono fermate a 115,62, ciò avveniva mentre dax e stoxx superavano con scarsa convinzione i massimi del giorno precedente, senza tuttavia mai avvicinarsi ai livelli di inversione al rialzo dei rispettivi trend orari.

Da qui, intorno alle 21, è iniziata una solo apparentemente inaspettata inversione delle tendenze in atto dalle 20.15, orario di annuncio del taglio dei tassi da parte della Fed. Il Bund è così risalito sui livelli occupati prima dell'annuncio (ricordiamo che il Bund dalle 18 in avanti diventa estremamente poco liquido, poiché molti operatori non sono presenti ai loro trading desk). Parallelamente, dax e stoxx hanno ripercorso al ribasso non solo tutta la strada per corsa al rialzo dall'annuncio in poi, ma sono andati molto vicini ai minimi del giorno precedente.

Vorrei quindi sottolineare l'importanza di come prendere dei riferimenti sul grafico, i famosi "punti che vedono tutti", per valutare la situazione reale anche a fronte di un comportamento dei mercati apparentemente "normale" può essere estremamente utile per non farsi cogliere di sorpresa da eventuali e (non tanto) improvvisi reversal.

30 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 30 gennaio 2008

La seduta di ieri ha mostrato in modo ideale l'essenza del principio dell'alternanza tra espansioni e contrazioni di range. Come si osserva molto bene dai grafici giornalieri dei principali indici azionari, dopo le giornate a forte espansione di range che hanno caratterizzato la scorsa settimana, c'è stato una progressiva contrazione degli stessi che ha portato alla seduta di ieri, svoltasi in un range estremamente contenuto.

In particolare, come molti di voi sanno, la barra giornaliera di ieri rappresenta una tipica NR7 (sarebbe la barra a minor range delle ultime sette), con le ovvie conseguenze operative pongono l'accento sugli estremi della stessa, come riferimenti cruciali per la giornata odierna, dove è attesa un'imminente espansione di range.

A questo si aggiunga la condizione di aspettativa da parte dei mercati per la decisione in merito ai tassi di interesse da parte della Fed, che arriverà questa sera, quando ormai Piazza Affari sarà chiusa. Ecco quindi che fino all'annuncio della decisione sui tassi risulta probabile che i mercati proseguano quel consolidamento e quella ricerca di equilibrio, ben mostrata dalla NR7 di ieri.

Non ci rimane quindi che attendere a nostra volta alla decisione di questa sera, cercando di evitare di fare previsioni in merito e mantenendo quell'oggettività che caratterizza il nostro approccio. Operativamente, accanto agli estremi della seduta di ieri, possiamo rendere quelli della congestione che ha seguito i cali di settimana scorsa, che potranno fornirci una conferma o smentita di eventuali movimenti al rialzo o al ribasso che dovessero seguire la decisione della Fed.

29 gennaio, 2008

Corso Trading Futures Base - nuovo da profste


L'ultima edizione del corso di trading sui futures, incentrato sulla mia metodologia, mi ha fatto rendere conto di come lo stesso sia certamente un corso avanzato e destinato a persone che hanno già una certa esperienza sui mercati finanziari. Questo non tanto perché sia inaccessibile o scarsamente seguibile da chi è agli inizi, bensì per il fatto che chi ha già una certa esperienze di trading può trarre dal mio corso avanzato il massimo, comprendendo con più facilità gli argomenti trattati e le tecniche mostrate proprio per il fatto che l'esperienza diretta sui mercati facilita l'apprendimento di tecniche e metodi che si possono appunto definire come avanzati.

Sulla base di questa esperienza, ho così deciso di istituire un corso trading base, ideato per chi si trova agli inizi del proprio percorso professionale e/o vuole riprogrammare completamente il proprio approccio al trading "ripartendo da zero".

Il nuovo corso è stato così pensato avendo in mente chi non ha alcuna esperienza di trading e/o conosce solo pochi concetti base dell'analisi tecnica, come quelli di supporto e resistenza, che sono in sostanza gli unici prerequisiti richiesti. Ho strutturato il nuovo corso inserendo nel programma anche l'utilizzo di alcuni indicatori e medie mobili, proprio per il fatto che so bene come gli stessi all'inizio del proprio percorso professionale possano offrire degli utili riferimenti. Io stesso li ho utilizzati all'inizio della mia carriera di trader professionista, anche se in seguito li ho completamente abbandonati, affidandomi unicamente all'analisi dei prezzi e del valore, come mostrato nel corso avanzato incentrato appunto sulla mia metodologia di trading.

Ecco quindi che nel nuovo corso base saranno mostrate concetti, metodologie e tecniche di trading che costituiscono le fondamenta di ogni percorso in questa professione sia che affrontiate i mercati a tempo pieno, sia che affiancate il trading alla vostra professione attuale. Sapete bene come io sconsigli di lasciare il proprio lavoro per il trading e consideri fuorviante la distinzione tra trader part time e full time, laddove sia più corretto distinguere i trader tra dillettanti e professionisti, prescindendo dalla durata delle sessioni vere e proprie di trading, che dipendono da altri fattori, come il timeframe, la capitalizzazione e la propria operatività e strategia.

Ho incentrato questo corso sui futures poiché sono lo strumento da me utilizzato, anche se i concetti esposti sono ugualmente applicabili anche da chi predilige l'azionario, le valute o qualsiasi altro strumento finanziario sufficientemente liquido. Anche l'ottica proposta sarà quella intraday, ma senza nulla togliere ai timeframe superiori dove le tecniche sarano ugualmente applicabili. Inoltre, la conoscenza dei principali futures basati sugli indici azionari e del Bund permette di arrivare a leggere e interpretare i movimenti del mercato in generale, cosa imprescindibile qualsiasi sia lo strumento sul quale operiamo. Ecco quindi che la spiegazione del funzionamento dei principali futures permette di arrivare a disporre di elementi che ci consentono di seguire i mercati 24 ore su 24, anche quando le borse azionarie sono chiuse, anticipandone quindi i movimenti di apertura e i temi che le stesse si troveranno a dover affrontare.

Il corso cercherà quindi di porre le basi per intraprendere quel percorso di trading professionale che ritengo sia l'unico approccio proponibile, arrivando a porsi sui mercati cercando di interpretarne i temi principali e ponendosi nei panni dei trader professionisti, come istituzionali, market maker ed hedge fund, cercando di interpretarne i ragionamenti e leggerne l'operatività attraverso i movimenti di prezzo e di valore osservati.

La prima edizione di questo corso si terrà martedì 19 e mercoledì 20 febbraio 2008 a Milano presso la sede di Trading Library, questo il proclama ufficiale:
Descrizione del corso

In questo completo corso di trading di due giornate il trader professionista Stefano Bargiacchi illustrerà ai partecipanti in che modo affrontare professionalmente l’operatività sul mercato futures con tecniche replicabili anche sul mercato azionario. Il corso, pensato come corso base per chi vuole apprendere l'operatività su questo mercato, partirà dai concetti fondamentali per poi proseguire nella definizione di una strategia speculativa volta a massimizzare i profitti e minimizzare il rischio attraverso un’accurata combinazione di regole di money management e di tecniche analitiche originalmente interpretate.
Particolare attenzione verrà posta sul trend following, sulle congestioni e movimenti laterali, sull’analisi dei volumi e delle divergenze. Non mancherà un’attenta e compiuta disamina di fattori chiave del successo nel trading quali il corretto posizionamento della posizione e la sua gestione in termini di definizione degli obiettivi e di adeguamento degli stop.

Presentazione

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Il trading come attività imprenditoriale basata sulla performance
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Il superamento della distinzione tra trading part time e full time
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La distinzione tra trading amatoriale e professionale
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L’importanza della simulazione e dell’allenamento
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L’approccio ai mercati alla base del trading professionale
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La psicologia del trader professionista e gli errori dei dilletanti
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La cassetta degli attrezzi del trader professionista

Concetti base

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I futures sono realmente rischiosi o rappresentano un’opportunità?
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I vantaggi di un'operatività consapevole sui futures rispetto all'operatività sull’azionario.
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L’operatività con i futures Capitale Operativo/Capitale Reale
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La gestione del rischio nell’operatività con i futures.
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Regole di Money Management
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Analisi dei principali futures sui mercati Eurex e CME
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Caratteristiche dei contratti future più comuni:
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S&P MIB
o

Eurostoxx 40
o

Dax
o

Bund
o

E-mini SP
o

E-mini Nasdaq 100
o

E mini Russell 2000


Concetti avanzati

* Un utilizzo alternativo delle candele giapponesi.
* L’operatività basata sul trend following
* L’operatività basata sulle congestioni e i movimenti laterali
* Come sfruttare breakout/breakdown e ritracciamenti
* L’analisi dei volumi e dell’ampiezza delle barre (range).
* Gli oscillatori e le medie come supporto iniziale all’operatività
* L’LBR 3/10 Oscillator (MACD)
* La 20 EMA
* Divergenze: capirle per tradarle.
* Il rapporto Rischio:Rendimento, la base di ogni trade.
* La gestione della posizione: il segreto del trading professionale
* Gli Stop loss come controllo dei costi
* Vari tipi di stop loss e loro adeguato posizionamento
* Target price e trailing stop: loro utilizzo e corretto posizionamento

Modalità operative

* Chiarimenti dubbi sulla prima parte di teoria
* Business Plan e Trading Plan
* Trading realtime a mercati aperti con applicazione dei metodi e delle tecniche di trading presentate durante la parte teorica
* Esame e commento dei trade: il diario in realtime e consuntivo
* L’importanza dell’analisi dell’esecuzione dei trade scomposta nelle diverse fasi

Domande più frequenti

Sono agli inizi nel mondo del trading: sarò in grado di partecipare con profitto al corso?
Il corso nasce come corso base, contrapposto all'altro mio corso sui futures che è definibile certamente come avanzato. Per questo il presente corso è particolarmente indicato per chi è agli inizi del proprio percorso nel trading o per chi, avendo finora operato esclusivamente con l'azionario, desidera passare all'operatività sui futures partendo col piede giusto.
Qual è il capitale minimo per utilizzare i metodi che insegnerà?
È necessario fare una distinzione tra capitale operativo e capitale effettivo. Il capitale operativo necessario per attuare i metodi è estremamente limitato e può partire da un minimo di € 1500. Operando con i future è necessario tuttavia comprendere che il capitale effettivo impiegato è molto più elevato, come avremo modo di vedere. Per questo è consigliabile avere una capitalizzazione certamente più consistente, il più possibile vicina al valore del capitale effettivo.

Le tecniche adottate sono utilizzabili solo con i future?
Assolutamente no, i metodi che avremo modo di vedere insieme sono utilizzabili su tutti gli strumenti finanziari, ad esempio anche sulle azioni, purché sufficientemente liquidi e soggetti a movimenti sufficientemente ampi da garantire un adeguato rapporto Rischio:Rendimento.

In quali time frame saranno utilizzabili le sue tecniche?
I metodi presentati, pur avendo un'ottica intraday, hanno due grossi vantaggi. Il primo è quello di permettere un'operatività intraday a tutti coloro che svolgono un'altra professione e fanno trading part-time con un'impostazione professionale e non improvvisata. Il secondo vantaggio consiste nella possibilità di estendere i concetti appresi a tutti i time frame, anche superiori all'operatività intraday. Inoltre, i concetti operativi, le strategie e i metodi mostrati al corso sono applicabili per due volte al giorno in due diversi orari, permettendo la massima flessibilità di organizzazione della propria giornata anche e soprattutto per chi svolge un'altra professione.

Mediamente quante operazioni esegue in un giorno?
Non esiste un numero medio di operazioni giornaliere. Molto dipende dalle condizioni di mercato e dal numero di sessioni di operatività intraday che si fanno. Nel mio caso, posso dire che per ogni sessione operativa da 2/3 h mediamente faccio 2/3 operazioni, anche se molto dipende dal tipo di giornata e quindi di opportunità che i mercati propongono. Diciamo che si può ben riassumere il discorso pensando ad un'operazione in media per ogni ora di trading operativo.

Ritiene che l’operatività proposta sia replicabile?
Le tecniche e i metodi proposti sono all'insegna della massima semplicità, si basano sulla lettura della dinamica dei prezzi nel modo più intuitivo e senza difficoltà di sorta, utilizzando gli indicatori come supporto all’apprendimento in una fase iniziale. Direi che la mia operatività non solo è pienamente replicabile, data la sua semplicità estrema, ma lo è anche da chi ha parte della giornata impegnata in altre attività lavorative. Secondo me, infatti, la distinzione tra trading part-time e trading full time non esiste, ma è sostituibile dalla più adeguata distinzione tra trading amatoriale e trading professionale. L'approccio professionale è, a mio avviso, l'unico realmente praticabile e, in questo senso, il fatto di avere un altro lavoro non costituisce un limite, ma, come vedremo insieme, può rappresentare addirittura un vantaggio.

Che preparazione devo avere per partecipare al corso?
Essendo un corso base, per partecipare al corso è richiesta solo una minima conoscenza dei concetti più elementari dell’analisi tecnica (come supporti e resistenze). Non è quindi necessario conoscere indicatori e oscillatori, né tantomeno aver partecipato ad altri corsi. In ogni caso, tutte le tecniche vengono illustrate partendo da zero e durante il corso nessuno sarà lasciato indietro. Tengo tuttavia a precisare che un elemento indispensabile è quello della buona volontà, poiché saranno due giornate di lavoro intenso, dove sarà opportuno prendere appunti al fine di facilitare la memorizzazione dell’esposizione presentata in aula.

Alla fine del corso sarò in grado di mettere in pratica da solo le tecniche?
Scopo del corso è esattamente quello di permettere un'applicazione immediata delle tecniche e dei metodi appresi. Consiglio fortemente di iniziare l'applicazione dei metodi e delle tecniche apprese prima sul simulatore, in modo da dare a se stessi un tempo sufficiente ad interiorizzare quanto appreso e a raggiungere la profittabilità con il trading simulato, fase che deve precedere l'impiego di capitali reali, che in questo modo restano al sicuro in tutta la fase di apprendimento e sopravvivono alla stessa.

Dopo il corso potrò restare in contatto con lei?
Il mio percorso di formatore può rispondere a questa domanda, poiché sono sempre stato a disposizione di coloro che avevano bisogno di un supporto o consiglio, fino alla programmazione del proprio percorso formativo. Questa tradizione è quindi ovviamente confermata in pieno per i partecipanti al corso, che potranno fin dal giorno successivo contattarmi via e-mail per qualsiasi dubbio dovesse sorgere durante l'applicazione pratica delle tecniche e dei metodi appresi. Una delle consuetudini dei miei corsi sta proprio nel lavoro che segue gli stessi, durante il quale i partecipanti mi inviano le loro sintesi dei concetti esposti, basate sugli appunti presi in aula, con domande e dubbi sorti durante la stesura delle stesse. È inoltre prevista la possibilità di approfondimenti individuali e di gruppo.

Analisi Operativa Futures Globale - 29 Gennaio 2008

L'elemento che è fondamentale ricordare per la seduta di oggi e di domani è il tema dell'attesa per la riunione del FOMC e la conseguente decisione sui tassi di interesse della Fed.

La seduta di ieri ha visto un recupero dei mercati azionari svoltosi in due fasi che hanno seguito il gap al ribasso con cui Dax ed Eurostoxx 50 avevano aperto la settimana in conseguenza dei cali sui mercati asiatici.

Durante la mattinata abbiamo assistito alla chiusura di detti gap, poi c'è stata una lateralizzazione osservata fino a poco dopo le 16, cui è seguita una ripresa di positività, che ha accompagnato i mercati fino alla chiusura. Come sempre, tutti questi elementi sono scarsamente visibili sul nostro indice e future S&P MIB, per il problema degli orari di contrattazione limitati, per questo, come sempre, il consiglio è quello di osservare i future basati sugli altri indici, come facciamo in queste analisi, per trarre elementi di giudizio più completi. Ad esempio, sul nostro indice e future SP MIB il gap ribassista di apertura è ancora aperto, anche se virtualmente si sarebbe chiuso ieri sera.

A tal proposito, torna comodo osservare il grafico giornaliero di uno di questi indici, ad esempio quello dell'Eurostoxx 50, è tra tutti il meglio approssima l'andamento dell'indice di Piazza Affari, per cercare di comprendere la situazione attuale.


Come si osserva dal grafico sopra, dopo la marcata discesa di lunedì 21 e gli eccessi di negatività raggiunti nelle giornate di martedì 22 e mercoledì 23, i mercati stanno ora consolidando sui nuovi livelli raggiunti in quei giorni. Torna utile quindi prendere come riferimento l'area di congestione compresa tra i minimi di martedì 22 e i massimi di venerdì 25, in modo da poter avere dei livelli oggettivi mediante i quali giudicare l'azione dei mercati.

Come sempre, risulta di estrema utilità tenere sotto controllo il Bund per avere una conferma o una smentita delle dinamiche osservate sui mercati azionari, grazie alla sua tendenza a muoversi in maniera antitetica rispetto agli stessi (anche se non è ovviamente sempre così).

In particolare, nella giornata di ieri il Bund ha messo a segno una seduta con un range estremamente contenuto e di sostanziale lateralità, che si contrappone alla positività osservata sui mercati azionari, facendone mancare quella conferma che si poteva eventualmente osservare dagli scarsi volumi che hanno caratterizzato i rialzi degli indici (come si vede anche dal grafico sopra) specie se confrontati con quelli delle pesanti discese. Questi due elementi, la lateralità del boom degli scarsi volumi dei recuperi azionari, non possono non sollevare elementi di cautela.

Per quanto riguarda il grafico giornaliero del Bund, la giornata di ieri con il suo contenutissimo range ci offre quindi dei naturali livelli sui quali appoggiare i giudizi della seduta che si sta per aprire.


Accanto ai minimi massimi della seduta di ieri, anche qui giova prendere come riferimento gli estremi dell'area che ha seguito i movimenti concitati di settimana scorsa, compresi tra i massimi a 118,08 e i minimi a 115,58.

Concludo ricordando che l'appuntamento quotidiano con l'aggiornamento in diretta video di questa analisi alle ore 15, che sta incontrando il vostro favore, a proposito del quale colgo l'occasione per ringraziare quanti di voi mi hanno scritto complimentandosi con l'iniziativa e fornendo preziosi suggerimenti per migliorarla e renderla più adatta alle vostre esigenze.

26 gennaio, 2008

Nel trading perdono tutti, anche i grandi e (apparentemente) invincibili

Sapete bene come spesso cerchi di battere molto sul concetto di professionalità, come elemento che distingue i trader tra dillettanti e professionisti, contrapposto all'obsoleta e, talvolta, fuorviante definizione di trader part time e full time (con i mercati aperti 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 siamo tutti trader part time).
Questo mi porta a cercare di attirare l'attenzione sull'importanza della simulazione vista come metodo di allenamento, paragonabile a quello degli sportivi professionisti e non dismissibile come semplice paper trading che "però non è la stessa cosa...".

Anche rispetto al mondo degli istituzionali, banche, investment bank, market maker ed hedge fund, cerco sempre di spiegare che sono persone certamente molto prepararate e questo ci impone di arrivare sui mercati con egual preparazione e assenza di improvvisazione che ci permetta di occupare la stessa arena dove loro rappresentano la stragrande maggioranza delle transazioni, cercando di comprenderne le logiche di comportamento e strategie, piuttosto che lamentarsi per le continue supposte manovre a danno di noi piccoli trader privati (alle quali non credo poiché il discorso è molto più complesso).

In sintesi, sostengo che non sono infallibili, anche se molto preparati e dotati di strumenti, informazioni e conoscenza molto elevate. Tutto ciò non impedisce loro di sbagliare per i più svariati motivi e quando ciò accade, come abbiamo visto in questi giorni (e non è certo la prima volta), accade su scala planetaria e con perdite derivanti da posizioni aperte che definirei stellari (i 4.9 miliardi di euro di perdita di cui si parla implicano una posizione complessiva stimata intorno ai 50 miliardi di euro).

Questo deve farci comprendere come davvero nel mondo del trading perdano sostanzialmente tutti e se c'è qualcuno che guadagna rappresenta un eccezione, non la regola. Ripeto, non sto dicendo che sia impossibile guadagnare, ma che le probabilità sono tutte a sfavore di chi si cimenta in questa disciplina, nessuno escluso: dal principiante all'affermato professionista, fino a banche e istituzioni finanziarie. Questo è bene tenerlo sempre presente e cercare di utilizzare questa consapevolezza a proprio favore, arrivando sui mercati con una preparazione superiore sia in termini di conoscenza che di capacità di applicazione delle tecniche e dei metodi di trading.

Jesse Livermore, all'inizio del secolo scorso, disse che battere i mercati è certamente possibile, anche se non per periodi di tempo prolungati e credo questa sia una grande verità che tutti noi dobbiamo sempre tenere ben presente nell'impostare la nostra strategia, metodo e piano di trading.

Detto tutto questo vi lascio con un utilissimo elenco, recentemente aggiornato, di tutte le più grandi perdite mai realizzate nel trading, che deve servirci non tanto per sentirci meno soli (il mal comune mezzo gaudio tanto praticato in alcune comunità finanziarie online nel trading è completamente inutile: non siamo tutti sulla stessa barca, è bene ricordarlo), bensì per capire che nel trading tutti possono perdere e non esiste quello più grande e più furbo o più bravo che guadagna sempre. Questo lascia degli spazi di azione che le persone preparate a livello professionale (l'unico possibile) possono sfruttare per periodi di tempo limitati (come ci insegna Jesse Livermore) e queste sono le cose più importanti che a mio avviso dobbiamo sempre tenere presenti in questo percorso nel mondo del trading che ci accompagnerà magari per tutta la vita.

Fare trading per sempre, è questo è un altro degli obiettivi sul quale ritengo fondamentale concentrarsi e per il quale la gestione del rischio diventa l'elemento cruciale dell'approccio che adotto e propongo, certo del fatto che gli eventuali guadagni sapranno a quel punto trovare da soli la propria strada nel momento in cui ci concentriamo esclusivamente sull'attuazione del nostro metodo o piano di trading (supposto che abbia un minimo vantaggio probabilistico oggettivo che possa così emergere nel lungo periodo) e sulla protezione del capitale.

Fonti:
List of Trading Losses - Wikipedia
NICK LEESON: Let me tell you about losing billions - by the original rogue trader - Daily Mail

22 gennaio, 2008

Lunedì Nero 2008: commento e analisi profste straordinaria

Il crollo delle borse asiatiche ed europee in quello che passerà alla storia come il lunedì nero del 2008 impone una pausa alla sospensione degli aggiornamenti del sito, poiché ritengo sia necessario un commento a caldo di quanto accaduto.

I veri e propri crolli delle piazze finanziarie prima asiatiche e poi europee che si sono susseguiti durante una giornata che vedeva ironicamente i mercati americani chiusi per una festività stanno ancora proseguendo sui mercati asiatici al momento di scrivere (sono le 2:10 di notte) dove il Nikkei sta facendo segnare un -4,67% in seguito ad un gap ribassista in apertura, che segue il bollettino di guerra fatto registrare dalle chiusure europee e dei futures Eurex dove, alle 22, Dax ed Eurostoxx 50 hanno fatto registrare rispettivamente un -7,50% e un -8% da record. Il nostro S&P MIB future grazie alla sua chiusura anticipata alle 17:40 ha perso "solo" il 5,17%.

Dall'altra parte dell'oceano i mercati erano chiusi per il Martin Luther King day, anche se i futures CME che seguiamo da queste pagine erano aperti e hanno registrato crolli in linea con quelli europei, lasciando disegnate sui grafici daily e settimanali delle barre al ribasso a dir poco impressionanti.

Che cos'è accaduto? Nulla di così imprevedibile o meglio, certamente l'entita dei crolli lascia stupito me per primo, che nella mia vita da trader professionista non avevo mai assistito a niente del genere (anche se da mesi vado ripetendo che stiamo assistendo alla storia in diretta e questo è stato certamente uno di quei giorni che ricorderemo per sempre) rendendo questa giornata memorabile sotto il profilo dell'apprendimento, poiché aggiunge un'esperienza di vita sui mercati unica ed estremamente rara.

Quello che mi ha sorpreso è stata la mia reazione, che nello stupore dei numeri di questa estrema negatività, mi ha portato a rivedere l'ultima analisi scritta venerdì scorso quando iniziavo dicendo:
L'estremo pessimismo osservato nella seduta di ieri impone un'analisi del quadro di insieme ancora basata prevalentemente sui grafici settimanali relativi ai sottostanti legati ai contratti future trattati in questa analisi per gli importanti motivi indicati ieri.

Iniziamo dal Dow Jones, che ha con la discesa di ieri definitivamente confermato la negatività ponendosi stabilmente al di sotto dei minimi estivi.

e terminavo notando che:
A livello teorico dopo l'espansione di range osservata ieri ci sarebbe da aspettarsi una barra giornaliera di consolidamento a range limitato, che permette al mercato di determinare un'accettazione dei nuovi livelli. La particolarità del periodo e l'estrema volatilità osservata dall'inizio dell'anno rendono gran parte delle teorie completamente inutilizzabili, imponendo la massima apertura mentale da parte di noi operatori, che ci permette di giudicare la situazione nel modo più oggettivo possibile.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, usate al meglio questo periodo unico dal punto di vista didattico per accelerare la vostra curva di apprendimento, mettendo al riparo il vostro capitale.

Sapete bene come odi citare me stesso e non apprezzi coloro che lo fanno, per questo mi scuso con voi, anche se l'eccezionalità del momento mi permette uno strappo alla regola legato al fatto che ritengo ciò che è accaduto, se non certamente prevedibile nella sua eccezionalità, certamente in linea con quanto registrato sui mercati settimana scorsa.

Riassumendo quanto riportato nell'analisi che vi ho proposto venerdì mattina, osservavo come il Dow Jones e l'S&P 500 fossero andati sotto i minimi estivi e ricorderete come per mesi abbia sostenuto l'estrema crucialità di questi obiettivi naturali e di come fosse necessario attendere per vedere come e se si sarebbe arrivati ad un test degli stessi. Accanto a questi eventi che non potevamo sottovalutare c'è stato l'altro accadimento che ne ha confermato la portata direi quasi storica ossia la confermata inversione al rialzo del trend settimanale del Bund. Le conseguenze di questi fattori cruciali si sono viste nel lunedì che passerà alla storia come il lunedì nero del 2008.

Il primo insegnamento da trarre è che, come sempre più spesso accade, essere preparati all'inaspettato e al relativamente poco probabile è un elemento che dobbiamo necessariamente incorporare nelle nostre strategie e questo elemento rende certamente meno utilizzabili gran parte delle teorie che sapete bene io non ami, come ad esempio i ritracciamenti di Fibonacci, Gann, Elliot e tutto quello che spesso viene presentato con un'aurea di scientificità in un settore dove gli accadimenti sono tutto tranne che analizzabil e studiabili con metodi scientifici. Per non parlare degli indicatori e di concetti come l'ipervenduto che ritengo in giornate coem questa abbiano mostrato tutti i loro limiti, insiti nella loro costruzione e arraffazonata teoria che ne costituisce le fondamenta.

Sempre più spesso ci troviamo davanti all'inaspetatto o direi meglio al relativamente inaspettato che coglie di sorpresa solo chi ha una metodologia che lascia spazio all'effetto negativo che possono avere questi eventi, invece che incorporarli nel novero delle possibilità, come approccio che si contrappone a quello che li dismette come outlier ossia eventi altamente improbabili e per questo trascurabili, senza contare che è proprio l'impatto che giornate come questa lasciano sui mercati a renderli cruciali e tutt'altro che trascurabili. Ecco quindi che diventa doveroso dismettere tutta la falsa o presunta scientificità di tanti metodi adottati non solo da trader privati come possiamo essere noi, ma anche da investitori istituzionali ed hedge fund, che si ritrovano a fronteggiare nuovamente perdite legati a eventi ritenuti sulla carta relativamente poco probabili, ma che, come dalla scorsa estate in poi abbiamo avuto modo di osservare, sanno presentarsi anche con una frequenza tutt'altro che sporadica, mettendo in crisi tante teorie sulle quali moltissimi metodi di trading e trading system altamente sofisticati (parlo di quelli messi in piedi da premi nobel e Ph.D. per gli hedge fund, non dei trading system della speranza di cui si sente spesso parlare tra i trader privati) sono stati realizzati.

Detto tutto ciò, l'invito che i mercati ancora una volta ci fanno è proprio quello di incorporare nel nostro metodo di trading tutte le possibilità, evitare di fare previsioni e aspettarsi sempre anche l'inaspettato e il relativamente poco probabile, come un -8% di Eurostoxx 50 in un giorno. Tornare ai metodi di analisi che siano il più semplici e il più oggettivi possibili, come ad esempio la teoria di Dow che da un secolo dimostra la propria validità il cui segreto risiede nell'estrema semplicità e nella pura osservazione dei movimenti di prezzo (allora non c'erano gli indicatori).

Ecco perché nello stupore di quanto visto oggi sui mercati, sono stato molto contento della mia reazione che percepiva quanto stava accadendo come certamente un qualcosa di eccezionale, anche se affatto al di fuori dei confini del possibile. Con questo non voglio assolutamente dire che "io l'avevo detto!" e sapete bene come io mi trovi molto in sintonia con coloro che lo fanno o che non mi riconosca in coloro che fanno previsioni, anche perché il mio metodo di analisi dei mercati poteva certamente ritenere possibile anche un +8% di Eurostoxx 50 oggi, ma sicuramente la probabilità che gli avrei assegnato sarebbe stata inferiore a quella di un -8%. Per questo evito di fare previsioni, limitandomi ad assegnare le diverse probabilità ai diversi scenari possibili e cercando di operare secondo regole basate su questi assunti, essendo sempre pronto a cambiare opinione se le condizioni di fondo mutano e non preoccupandomi di fare previsioni che vadano oltre i prossimi 5 minuti, anche perché lo ritengo innanzitutto impossibile, poi e soprattutto completamente inutile ai fini del trading.

Tengo a precisare che per correttezza intellettuale queste idee non sono mie, ma semplicemente rappresentano la sintesi di ciò che ho imparato da persone che prima di me si sono cimentate con questi temi e tra tutte mi sento di citare Linda Raschke e Nassim Nicholas Taleb e anche, indirettamente, ringraziare per avermi dato la possibilità di arrivare preparato ad un giorno come questo lunedì nero del 2008.

Forse con questa analisi avrò deluso quanti si aspettavano una serie di grafici con l'indicazione di livelli chiave, supporti e resistenze, anche se ho ritenuto doveroso discostarmi per una volta dalle analisi operative che vi propongo tradizionalmente da queste pagine, sapendo che l'eccezionalità dell'evento che abbiamo vissuto mi permette questa divagazione. Ho ritenuto giusto, tuttavia, chiarire alcune cose cui tengo moltissimo e sulle quali è basata gran parte del mio lavoro e della mia vita, che in un mestiere come questo spesso coincidono più di quanto si possa immaginare.

E' passata un'ora da quando ho iniziato a scrivere, ora sono le 3:05 a.m. e il Nikkei ha recuperato qualcosa segnando un -2,97%, ma di queste cose c'è tempo per parlare. Stanotte la straordinarietà dell'analisi e commento che vi ho proposto nel titolo stava proprio nei contenuti della stessa, che spero avrete avuto modo di apprezzare (e se siete arrivati a leggere fin qui devo come minimo ringraziarvi) poiché, lo ripeto, sono temi per me di un'importanza fondamentale.

21 gennaio, 2008

Corso Trading Gratuito: un'altra giornata con profste


Sono lieto di annunciarvi ufficialmente che Venerdì 8 Febbraio avremo l'occasione e l'opportunità di trascorrere insieme un'altra giornata di operatività in realtime e a mercati aperti presso la sede di Trading Library a Milano.

Si tratta di un seminario volto a presentare un prodotto che ho ritenuto opportuno proporre come via di mezzo tra la simulazione e il trading sui futures, poiché permette di limitare i rischi connessi all'operatività sui contratti futures tradizionali (primo fra tutti quello di perdere più di quanto si sia investito), tuttavia godendo degli effetti moltiplicativi dati dall'effetto leva.

Era da tempo che cercavo uno strumento che fosse una via di mezzo tra l'operatività sui mercati dei futures e il simulatore, poiché sono convinto che dopo la fase di studio e simulazione il salto sui mercati sia troppo brusco e il passaggio poco graduale, anche nel caso in cui si utilizzino contratti mini. In questo modo sono arrivato a scoprire ClickOptions (società del gruppo Société Générale) che propone un prodotto adatto a soddisfare questa esigenza e che vi presenterò il prossimo 8 Febbraio.

Si tratta quindi di una giornata di operatività in realtime volta a soddisfare le esigenze di tutti coloro che ritengono esaurita la fase di simulazione e vogliono iniziare ad operare con denaro reale, senza tuttavia mettere a repentaglio gran parte del proprio capitale, ma limitando le eventuali perdite alla sola cifra investita, cosa che con i futures non è possibile per definizione.

Il seminario si inquadra perfettamente nel percorso che stiamo svolgendo insieme ed è pensabile come il seguito naturale del corso sul simulatore, poiché porta avanti il discorso iniziato in questi mesi.

Ecco il proclama ufficiale del corso:
In questo corso il noto trader Stefano Bargiacchi (Profste), didatta e professionista di riconosciute capacità in grado di sviluppare personali e innovative metodologie di trading, approfondisce e sviluppa i temi trattati nel suo seminario free organizzato in collaborazione con Trading Library e Traderlink (Il simulatore di VT5 – Operatività in realtime con Stefano Bargiacchi) e volto a mostrare ai partecipanti in quale modo fare del trading una vera e propria attività imprenditoriale.

Ecco allora una seconda tipologia di corso free espressamente pensata per consentire ai corsisti di vedere come opera realmente un vero professionista della speculazione borsistica, avvalendosi di uno strumento innovativo e di sicuro interesse, i Turbo giorno, prodotti finanziari offerti da ClickOptions (società del gruppo Société Générale) ad elevato effetto leva e bassi costi di transazione, proposti sul future CAC, DAX e S&P/MIB.

I Turbo Giorno rappresentano la soluzione ottimale del problema connaturato ai futures: la possibilità che la perdita oltrepassi la somma investita. Con questo interessantissimo prodotto la massima perdita possibile potrà equivalere al più all’investimento iniziale.

La gamma di strumenti finanziari offerta da ClickOptions è tale da consentire i più disparati tipi di operatività ed è sempre contraddistinta da un tipo di negoziazione che non richiede né un impiego di capitale considerevole né conoscenze matematiche approfondite.

Nel corso della giornata la dott.ssa Ortensia Castelli – Responsabile Marketing ClickOptions Italia – illustrerà agli intervenuti l’intera offerta di prodotti ClickOptions, composta, oltreché dai Turbo giorno, dalle Opzioni classiche, dai Turbo Stop-Loss e dalle Click-Opzioni

I posti sono limitati ed è necessario registrarsi. Il corso è intermente gratuito.

18 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 18 Gennaio 2008

L'estremo pessimismo osservato nella seduta di ieri impone un'analisi del quadro di insieme ancora basata prevalentemente sui grafici settimanali relativi ai sottostanti legati ai contratti future trattati in questa analisi per gli importanti motivi indicati ieri.

Iniziamo dal Dow Jones, che ha con la discesa di ieri definitivamente confermato la negatività ponendosi stabilmente al di sotto dei minimi estivi, come si vede dal grafico qui sotto:


È evidente come il prossimo riferimento sia l'area di 12.000 corrispondente ai livelli occupati nella primavera scorsa.

È da notare come gli estremi di pessimismo, anche nel sentiment, osservati in queste ultime sedute rendano ancora una volta l'ambiente di trading estremamente competitivo e pericoloso. Da un lato ci si attende un rimbalzo, data la situazione di estremo ipervenduto che si osserva sui mercati azionari. Dall'altro può anche darsi che si inneschino quei meccanismi guidati più dal panico che da decisioni razionali, che potrebbero innescare discese ancor più verticali e fuori controllo.

Non bisogna dimenticare poi l'intervento esogeno delle autorità di politica monetaria e fiscale, come ieri è emerso chiaramente dall'intervento di Bernanke che cercava di concentrare l'attenzione sull'importanza del coordinamento tra le politiche del governo e della Banca centrale in un momento come questo. Dico questo a discapito del fatto che moltissimi commentatori hanno interpretato le parole del presidente della Fed come una richiesta di intervento da parte del governo. Ciò che è importante ai fini operativi e comprendere come vi sia la possibilità di un intervento "a sorpresa" che porti a reazioni improvvise e repentine, verso le quali è necessario proteggersi.

Quasi inutile l'invito alla cautela, che però mi sento di fare, a costo di apparirvi noioso e ripetitivo, data l'estrema pericolosità dell'ambiente di trading. Questo costituisce d'altro canto un'occasione per imparare unica e che sarebbe bene sfruttare pienamente utilizzando il simulatore, che ci permette di vivere in diretta questi momenti senza mettere a rischio il nostro prezioso capitale.

Tornando all'analisi dei diversi indici e future, la situazione dell'S&P 500 e del Nasdaq Composite è molto simile a quella vista sopra per il Dow Jones con gli indici posizionati al di sotto dei minimi estivi.

La situazione in Europa, per quanto riguarda Dax ed è Eurostoxx 50, che solo ieri appariva meno grave di quella negli Stati Uniti, si osserva un deterioramento della stessa anche se i due indici di riferimento del vecchio continente restano ancora miracolosamente al di sopra dei minimi estivi, come si vede dai grafici sotto.




Inutile ricordare come sia di fondamentale importanza osservare nelle prossime sedute il comportamento di questi due indici rispetto ai minimi di agosto, anche se è evidente come le ultime tre settimane la situazione sia decisamente peggiorata a fronte della crescente influenza negativa proveniente da oltreoceano.

Per quanto riguarda l'indice di Piazza Affari, la situazione è decisamente più negativa, con il prossimo appuntamento naturale al ribasso con l'aria dei 35.000 corrispondente ai livelli occupati nell'estate 2006, laddove i minimi dell'estate 2007 sono stati superati in anticipo rispetto agli altri indici azionari.



Infine, un importante conferma della negatività sui mercati azionari proviene dal Bund che ha ieri invertito al rialzo il trend settimanale, superando i massimi di novembre come si vede dal grafico sotto.



E' questo l'effetto di una "flight to safety", che vede in questi giorni moltissimi investitori spostare sempre più fondi su mercati sicuri.

Per quanto riguarda le osservazioni fatte fin qui vorrei ricordare che una conferma di tutti di questi segnali arriverà qui stasera alla chiusura delle barre settimanali, che per confermare il quadro tracciato sopra dovrebbero avvenire al di là dei livelli segnalati. Inoltre, è importante ricordare come i momenti di negatività estrema siano certamente molto pericolosi proprio per le ragioni elencate sopra e che mi sento in dovere di ripetere: è elevata la probabilità di un rimbalzo, ma anche quella di un'ulteriore accelerazione al ribasso degli indici azionari.

A livello teorico dopo l'espansione di range osservata ieri ci sarebbe da aspettarsi una barra giornaliera di consolidamento a range limitato, che permette al mercato di determinare un'accettazione dei nuovi livelli. La particolarità del periodo e l'estrema volatilità osservata dall'inizio dell'anno rendono gran parte delle teorie completamente inutilizzabili, imponendo la massima apertura mentale da parte di noi operatori, che ci permette di giudicare la situazione nel modo più oggettivo possibile.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, usate al meglio questo periodo unico dal punto di vista didattico per accelerare la vostra curva di apprendimento, mettendo al riparo il vostro capitale. Lo scopo è quello di continuare a fare trading per sempre e l'elemento fondamentale per arrivare a questo è proteggere quello che abbiamo.

17 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 17 Gennaio 2008

Le forti discese della seduta di martedì, hanno mutato il quadro presentato nell'analisi di lunedì scorso, portando i mercati al di sotto di molti dei livelli chiave indicati, come ad esempio i famosi minimi estivi, con una barra al ribasso a forte espansione di range. In modo molto naturale, ieri è quindi seguita una giornata di ritracciamenti e assestamento, che ha mostrato il tentativo dei mercati di ritrovare un equilibrio, dopo le forti discese, sui nuovi livelli raggiunti.

Si impone qui una nota metodologica. Come sapete, da queste pagine seguiamo i future legati agli indici azionari principali e ora, dopo gli ultimi ribassi ci troviamo nella situazione dove i grafici dei contratti futures scadenza marzo non forniscono uno storico sufficiente per trovare dei riferimenti sia a livello operativo, sia a livello di giudizio della situazione corrente.

Per questo è necessario ricorrere ai grafici continuos, ossia a quelli che riuniscono tutte le scadenze che si susseguono nel mercato dei futures ogni tre mesi, in un unico tracciato, riuscendo in questo modo a fornire dei riferimenti relativi a periodi in cui il contratto attuale non riesce a visualizzare. Ancora meglio, per problemi legati al premio/sconto su cui trattano i future rispetto al sottostante, il suggerimento è di formare i propri giudizi sui grafici del sottostante stesso, per poi andare a cercare i livelli di riferimento sui grafici dei contratti future.

In sintesi, poiché alcuni livelli di riferimento risalgono a prezzi delle 2006, è consigliabile giudicare la situazione in essere guardando i grafici degli indici cash, non quelli dei contratti future, cosa che faremo a partire da oggi. Se poi vi fossero esigenze operative di far corrispondere a questi livelli un valore esatto si può ricorrere al grafico continuos del future, anche se il valore di questi riferimenti è da prendere con beneficio d'inventario, essendo molto lontani nel tempo.

Iniziamo a giudicare la situazione dal Dow Jones, del quale non seguiamo abitualmente il future corrispondente, quotato al CBOT, ma è in questi giorni un indice che può fornire utili riferimenti e confermare o smentire quanto vediamo accadere sugli altri indici azionari.


Come si osserva chiaramente dal grafico settimanale sopra, il Dow Jones si è posto ieri al di sotto dei 12.500, il livello psicologico corrispondente ai minimi estivi registrati il 16 agosto. Inutile dire che sarà proprio questo livello dei 12.500 punti a fornire un riferimento per eventuali recuperi che si dovessero osservare a partire da oggi. Sempre dal grafico settimanale sopra risulta evidente come il prossimo obiettivo naturale al ribasso sia l'area dei 12.000 corrispondente ai livelli occupati dal Dow Jones sono nella primavera del 2007.

Andiamo ora a vedere la situazione del S&P 500, sempre a livello settimanale per avere un'immagine del quadro di insieme che mai come in questo periodo è importantissimo non perdere di vista.


Dal grafico sopra si osserva come i minimi estivi corrispondenti ai 1370,6 siano stati penetrati, proprio nella seduta di ieri, con l'S&P 500 è andato a testare anche i minimi di marzo 2007, praticamente allineati a quelli estivi, per poi chiudere a 1373,27, quindi poco al di sopra dei minimi del 16 agosto non confermandone, per ora, la rottura.

Dal grafico settimanale sopra risulta evidente come questa area di supporto sia di fondamentale importanza, poiché i livelli successivi sono quelli nell'area presa tra i 1200 e i 1300 corrispondenti ai livelli occupati nell'estate del 2006.

La situazione è abbastanza simile per il Nasdaq, come risulta dal grafico settimanale relativo al Nasdaq Composite.


L'unica differenza che si osserva sta nel fatto che l'indice sia ancora al di sopra dei minimi della primavera 2007.

Spostandoci in Europa osserviamo come anche il nostro S&P MIB
presente la situazione nettamente più negativa essendosi posto al di sotto dei minimi estivi come risulta chiaramente dal grafico settimanale qui sotto.


Dal grafico si evince anche come la prossima area di riferimento al ribasso sia quella dei 35.000 occupati dal nostro indice durante l'estate del 2006. Il riferimento per eventuali recuperi rimane invece l'area dei 37.500 superata al ribasso in queste ultime sedute.

La situazione di Dax ed Eurostoxx 50 è certamente meno negativa di quella degli indici visti finora poiché entrambi sono ancora al di sopra dei minimi estivi, con il Dax che, anche se di pochissimo, resiste addirittura al di sopra dei minimi di novembre.

Eurostoxx 50


Dax



Ho ritenuto importante proporre anche oggi i grafici settimanali e una visione generale della situazione dei mercati finanziari, in modo da avere quegli elementi di giudizio e quei riferimenti operativi basati sul quadro di insieme, che, mai come in questi giorni, è di fondamentale importanza non perdere di vista per non farsi coinvolgere eccessivamente dalle fluttuazioni intraday, spesso così violente e repentine, grazie agli aumenti di volatilità che caratterizzano queste fasi di mercato.

Quasi superfluo e il richiamo alla cautela da un lato, mai come in questo periodo è utile approfittare di uno strumento come il simulatore, che permette di vivere e imparare il più possibile da queste situazioni di mercato, che rappresenta in tal senso un'occasione unica per aumentare la propria esperienza e il proprio vissuto delle più diverse situazioni, elemento indispensabile del bagaglio conoscitivo di ogni trader che affronti mercati in maniera professionale.

13 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 14 Gennaio 2008

La scorsa settimana si è risolta confermando in qualche modo la negatività sui mercati azionari con la quale si è aperto questo 2008. Dico in qualche modo poiché, se prendiamo come riferimento i minimi estivi, unitamente alla situazione sui grafici settimanali ci accorgiamo che la situazione non è ancora catastrofica, ma piuttosto definibile come relativamente neutrale, laddove nella maggior parte degli indici che seguiamo non si è ancora definita in modo unanime una situazione smaccatamente ribassista. Ciò non significa ovviamente che la situazione sia rosea, ma piuttosto che sarà necessario attendere un 'ulteriore conferma prima di trarre conclusioni definitiva sulla situazione.

Per questi motivi in questo inizio di settimana vi propongo solo i grafici weekly, in modo da non perdere di vista il quadro d'insieme, cosa che mai come in questo periodo reputo di fondamentale importanza.

Andiamo con ordine: vi proporrò i grafici settimanali dei contratti future e degli indici che seguiamo, unitamente a quello del Bund e del cambio Yen/Dollaro, che, come ricorderete, seguiamo poiché ha un'andamento spesso speculare rispetto a quello dell'S&P 500 per il fenomeno dei carry trade, così come quello del Bund risulta essere spesso inversamente correlato rispetto agli indici azionari.

Iniziamo dagli unici indici che hanno già un andamento settimanale ribassista, che sono il nostro S&P MIB e il Russell 2000 (ER2).

SP MIB Weekly


Russell 2000 (ER2) Weekly


Come si osserva chiaramente dai grafici sopra entrambi mostrano un trend settimanale al ribasso e una chiusura al di sotto dei minimi estivi. La negatività appare più decisa sul Russell 2000, che si trova anche al di sotto dei minimi di novembre, laddove il nostro S&P MIB ha chiuso la settimana sotto i minimi estivi, ma non sotto quelli autunnali, che si trovavano già al di sotto di quelli del 16 Agosto.

Proseguendo con gli altri indici e future statunitensi si osserva come questi siano tutti al di sotto dei minimi di novembre, ma non ancora sotto quelli estivi, in una situazione certamente negativa, anche se minore di quella relativa a Russell 2000 ed S&P MIB. Ciò fornisce una prima divergenza tra i comportamenti degli indici azionari sulla quale è necessario riflettere per arrivare ad una corretta analisi della situazione.

Dow Jones Weekly

S&P 500 (ES) Weekly


Nasdaq 100 (NQ) Weekly


Coem si osserva chiaramente questi indici sono al di sotto dei minimi di Novembre e a ridosso dei minimi del 16 Agosto (soprattutto Dow Jones ed S&P 500) e si intuisce chiaramente come sarà di fondamentale importanza osservare se e come avverrà il test degli stessi nelle prossime sedute. Si tratterà quindi di vedere se questi indici seguiranno la negatività mostrata da Russell 2000 ed S&P MIB o riusciranno a limitarla resistendo al di sopra dei minimi estivi.

Tornando in Europa la situazione di Dax ed Eurostoxx 50 colpisce per la relativa positività, se confrontata con quella degli altri indici analizzati sopra.

Dax Weekly


Eurostoxx 50 Weekly


Entrambi sono nettamente al di sopra dei minimi estivi e di Novembre, mostrando una situazione di lateralità che non ha ancora fortemente compromesso il trend rialzista in atto dal 2003. Situazione di lateralità che si riesce ad osservare anche nel Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq 100, anche se la situazione del trend rialzista di lungo periodo risulta maggiormente compromessa.
Nel caso di Dax ed Eurostoxx 50 la divergenza rispetto a Russell 2000 ed S&P MIB risulta essere ancora più marcata e sarà nuovamente necessario nelle prossime sedute chi seguirà chi, per comprendere quali potranno essere gli ulteriori sviluppi della negatività osservata nelle prime due settimane dell'anno.

Per completare il panorama della situazione settimanale dei mercati finanziari analizziamo Bund e Yen/Dollaro, che ci servono per confermare o smentire la situazione degli indici azionari vista sopra.

Bund Weekly


Yen/Dollaro Weekly


In questi casi la situazione sembra essere più chiara, poiché la tendenza al rialzo è certamente più marcata e meno titubante dei ribassi visti sui mercati azionari. In particolare, il trend settimanale del cross Yen/Dollaro è già stabilmente al rialzo, mentre quello del Bund, come ricorderete, sta attendendo la conferma deella sua inversione al rialzo che arriverà solo con il superamento dei massimi del 26 novembre a 116,33. Ecco quindi che uno dei temi più importanti su cui concentrare la propria attenzione nella settimana entrante sarà proprio vedere se il trend settimanale del Bund si confermerà o meno al rialzo, cosa che potrebbe anticipare il comportamento degli indici azionari che abbiamo visto sopra essere ancora abbastanza discordante, seppur nel panorama certamente negativo che ha caratterizzato questo inizio 2008 e che prosegue quella vista in buona parte del 2007.

12 gennaio, 2008

Seminario Simulatore: ripassiamo in vista di Martedì

In vista dell'imminente incontro di martedì prossimo 15 Gennaio, nel seminario gratuito di un giorno organizzato da Traderlink e Trading Library, che avrà come tema l'operatività a mercati aperti e in realtime realizzata sul Simulatore di VT5, volevo consigliare a quanti di voi non hanno assistito al primo seminario sul Simulatore di Visual Trader di rivedere, magari approfittando del weekend, le due registrazioni dello stesso (cui si può accedere dai link in fondo alla pagina dedicata agli appuntamenti con i Corsi Trading Videolive).

In questo modo, martedì proossimo potremo passare direttamente alla pratica ed evitare le parti teoriche, focalizzando l'incontro sull'operatività in tempo reale e a mercati aperti. Anche coloro che hanno già avuto modo di seguire il seminario sul simulatore potranno comunque trarre giovamento da un ripasso dei concetti alla base dello stesso, soprattutto quello della performance dell'attività di trading svolta a livello professionale, anche da chi fa trading part time e delle diverse fasi della simulazione.

Corsi Trading Online Gratis - Aggiornamenti Webinar

Sono lieto di annunciarvi la conferma del nuovissimo appuntamento quotidiano con il Videolive, alle 15 di ogni giorno, che è stato confermato dopo il successo della prima settimana di sperimentazione appena conclusasi.

Devo ringraziare di cuore quanti di voi mi hanno scritto con suggerimenti e consigli, oltre che per i complimenti per l'iniziativa che ha raccolto il vostro favore che dimostrato accogliendo con entusiasmo questa novità che il 2008 ci ha regalato.

Colgo l'occasione anche per annunciarvi il prossimo appuntamento didattico con i Corsi Trading Videolive. Webinar cui, che come sapete, sono frequentabili in modo completamente gratuito in diretta e anche in versione registrata, comodamente dal vostro computer ovunque vi troviate.
Il prossimo appuntamento didattico con me, sarà per il prossimo giovedì 17 gennaio alle ore 18, dove avremo modo di parlare di Market Profile e delle, ormai famose, linee blu, che permettono di utilizzare in modo semplice e immediato i concetti del Market Profile, senza dover studiare tutta la teoria relativa a questa tecnica di trading, parte integrante del mio metodo e approccio ai mercati.

Per una miglior preparazione al webinar di giovedì prossimo è consigliata la lettura dei miei due articoli sul Market Profile presentati su Trading Professionale.

10 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 11 Gennaio 2008

Sui mercati americani è proseguito il ritracciamento, iniziato mercoledì, con gli indici che hanno tutti concluso la seduta in territorio positivo. Ciò, tuttavia,
non è stato sufficiente per riportare la positività anche per Dax ed Eurostoxx50, che hanno comunque recuperato nel finale parte della negatività mostrata in mattinata e nel primo pomeriggio, a seguito della decisione da parte della BCE di lasciare i tassi d'interesse invariati al 4%.

In particolare risulta interessante osservare come l'Eurostoxx 50 non sia uscito dall'area di congestione rappresentata dalle ultime 4 barre giornaliere, corrispondenti alle sedute di questa settimana.


Credo sia quindi utile tenere come riferimento quest'area e un'eventuale fuoriuscita confermata dalla stessa da parte dell'Eurostoxx 50, per valutare la situazione dei mercati rispetto al ritracciamento in atto negli usa nelle ultime due sedute.

Colpisce, in particolare, il fatto che durante la discesa che, come sappiamo, ha caratterizzato le prime sedute dell'anno, gli indici europei abbiano limitato le perdite rispetto a quelli di Wall Street, così come negli ultimi due giorni hanno mostrato una minor propensione al recupero. Recupero che resta, in ogni caso, inquadrabile ancora come un ritracciamento nell'ambito del movimento al ribasso che, come ricordato ieri, vede nei minimi estivi il naturale riferimento e obiettivo naturale che risulta particolarmente evidente per l'S&P 500, indice che teniamo come riferimento per gli indici azionari globali.

Ricordando quello che era il compito dei mercati per questa settimana, ossia confermare o meno la negatività cui abbiamo assistito nelle prime sedute dell'anno, possiamo affermare ora che la stessa sia stata appunto confermata. Anche se, il fatto che la maggior parte degli indici siano ancora sopra i minimi estivi, lascia aperto un importante elemento di conferma o smentita della stessa. Sarà, infatti, estremamente importante vedere se e come i mercati arriveranno a quell'appuntamento e per questo il consiglio è quello di tenere sotto controllo il comportamento dell'S&P 500 come riferimento.

Accanto a questo, vi ricordo poi l'appuntamento del Bund con i massimi di novembre, di cui parlavamo sempre ieri, che si dovrebbe utilizzare per valutare e confermare il comportamento degli indici azionari.

Non parlo, invece, del nostro indice e future S&P MIB perché mai come in questi giorni la chiusura anticipata di Piazza Affari rispetto agli Stati Uniti non permette di trarre dall'osservazione del grafico elementi di giudizio oggettivi, poichè si ha un'immagine parziali di quanto sta accadendo sui mercati finanziari globali dei quali in nostro indice ovviamente risente. Per questo consiglio sempre, anche a chi fa azionario italia oppure si occupa solo del nostro future o delle opzioni sullo stesso, di non perdere di vista gli altri mercati. Come minimo il riferimento dev'essere quello dei future su Dax, Eurostoxx 50 e Bund, da non perdere mai di vista. Meglio ancora se accanto a questi, come da queste pagine, si aggiunge l'osservazione dei principali futures sugli indici usa. Tutto questo al fine di riuscire a cogliere le dinamiche, che sono appunto globali, dei mercati finanziari, andando poi a operare sul nostro mercato, tenendo sempre in mente il quadro generale offerto da tutti gli altri.

Analisi Operativa Futures Globale - 10 gennaio 2008

Dopo la serie di ribassi che ha caratterizzato le sedute che hanno seguito il Natale, quella di ieri è stata una giornata dove abbiamo assistito ad un certo recupero e ritracciamento, come era corretto avvenisse poiché, prendendo come riferimento i mercati Usa, dal 27 dicembre in poi si sono susseguite ben otto sessioni consecutive terminate con un segno negativo.

La gran parte del rialzo avvenuta, come spesso accade, dopo la chiusura di piazza affari e per questo, come sempre, consiglio di non prendere come riferimento esclusivo il nostro indice e future S&P MIB, ma incrociarne l'analisi con quella dei future Eurexe e CME, che meglio rispecchiano l'andamento dei mercati finanziari.

A tal fine, come spesso è successo e prendiamo come riferimento agli indici azionari il future sull'S&P 500 (ES) di cui vi propongo il grafico giornaliero.


Nell'analisi di oggi cercherò di essere il più possibile sintetico, per attrarre la vostra attenzione su quelli che sono i punti di assoluta importanza, che ci forniscono i riferimenti essenziali per giudicare la situazione nel modo più obiettivo possibile.
Come si vede chiaramente dalla figura sopra, il test con i minimi estivi del 16 agosto, resta tutto più importante sul quale focalizzare la nostra attenzione. Si tratterà quindi di vedere se questo livello verrà raggiunto ed eventualmente in che modo si comporterà il mercato di fronte a questo importante appuntamento. Come sempre, anche un mancato test degli stessi minimi estivi ci fornirebbe un'importante indicazione.

Tendo a fornire una maggior importanza all'S&P 500, perché rappresenta una giusta sintesi tra i comportamenti dei principali indici europei, che abbiamo visto più volte essere ancora al di sopra dei minimi estivi (eccezione fatta per l'indice borsistico di Milano) e quelli degli indici statunitensi, che hanno mostrato una maggior propensione alla negatività.

Accanto al grafico dell'S&P 500 quello di proporvi quello settimanale del Bund, che ci offre un importantissimo punto di riferimento, da seguire con estrema attenzione.


Come si vede chiaramente, il trend settimanale sta presentando tutte le caratteristiche di un'inversione al rialzo, secondo la teoria di Dow, da manuale. E' anche per questa caratteristica di presentare configurazioni molto utili anche dal punto di vista didattico che consiglio sempre di seguire questo strumento, oltre che per la relazione inversa che spesso presenta rispetto all'andamento dei mercati azionari.
Tornando all'inversione al rialzo del trend settimanale, non ancora avvenuta, si osserva chiaramente che la stessa sarebbe confermata qualora il Bund si portasse stabilmente al di sopra dei massimi a 116,33 (relativamente al contratto scadenza marzo).

Questo elemento, unito all'esito del test dei minimi estivi da parte dei mercati azionari, ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno per giudicare la situazione dei mercati finanziari in questi giorni, senza farci confondere dalle situazioni troppo dettagliate e tenendo sempre in vista il quadro di insieme che di gran lunga l'elemento più importante.

Concludo dandovi appuntamento alle ore 15, per l'analisi quotidiana in diretta video, che integra, aggiorna e completa questa analisi scritta.

09 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 9 gennaio 2008

La seduta di ieri ha portato quella conferma del movimento ribassista registrato delle prime sedute dell'anno, poiché le forti discese cui abbiamo assistito dopo la chiusura di piazza affari hanno disegnato una barra sui grafici giornalieri, che prosegue la negatività con cui è iniziato questo 2008.

Questo si vede in modo particolare analizzando la situazione degli indici statunitensi, che come ormai noto risentono maggiormente della crisi che proprio la si è originata. Per contro gli indici europei come Dax ed è Eurostoxx 50 tentano di resistere alle discese che si propagano da oltre oceano, per ora limitando la stessa negatività.

Andiamo con ordine, iniziando dal grafico relativo al future sull'indice S&P 500 (ES).


Qui si osservano vari elementi che fino alla chiusura di ieri concorrono a confermare il movimento al ribasso dei primi giorni dell'anno. Innanzitutto i volumi crescenti, quasi da manuale. Poi l'alternanza, più volte sottolineata, nelle barre giornaliere e giornate di consolidamento. Inoltre, sono state ieri superati al ribasso i minimi di fine novembre che ricorderete essere tra i riferimenti che avevamo preso nei giorni scorsi per valutare la situazione. L'indice resta ancora al di sopra dei minimi estivi, che diventano il prossimo naturale obiettivo di questo movimento al ribasso che prenderemo come riferimento per orientare i nostri giudizi.

Come dicevo sopra gli indici europei contrappongono una più moderata negatività, come si può ben vedere osservando il grafico dell'Eurostoxx 50.


La discesa di ieri, concentratasi quasi tutta dopo la chiusura del nostro S&P MIB che quindi oggi non analizziamo perché poco rappresentativo della situazione in essere, non ha portato le Eurostoxx 50 al di sotto dei minimi del giorno precedente, cosa avvenuta anche per il Dax. Inoltre, si osserva come l'indice rimanga al di sopra dei minimi di fine novembre, gli indici statunitensi hanno ormai tutti superato al ribasso, Dow Jones incluso.
Sempre a proposito di Dax ed Eurostoxx 50, c'è da rilevare come per buona parte della giornata siano stati ieri al di sopra dei massimi della seduta precedente, come si intuisce dalla shadow superiore della candela giornaliera di ieri. Questo dimostra in qualche modo il tentativo di resistere alla negatività proveniente da oltre oceano da parte degli indici europei.

La relativa positività degli stessi è più difficilmente osservabile sul nostro S&P MIB che come osservato nelle analisi degli scorsi giorni viaggia a cavallo dei minimi estivi e presenta un quadro di insieme più negativo rispetto a quelli di Dax ed Eurostoxx 50.

08 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 8 gennaio 2008

La seduta di ieri ha portato sui mercati azionari a quella forma di ritracciamento e consolidamento che risponde perfettamente al principio dell'alternanza tra espansioni e contrazioni del range giornaliero.

Guardiamo insieme il grafico dell'S&P 500 future (ES) dove si può osservare molto bene nel movimento al ribasso che caratterizza l'ultimo swing iniziato il 27 dicembre scorso.


Nel grafico sopra si osserva chiaramente come le ultime quattro sedute abbiano visto un'applicazione da manuale di questo principio cardine, che dobbiamo sempre tenere presente. Ad una seduta, con quella di venerdì scorso, dove c'è stata una forte espansione di range è seguita la seduta di ieri dove la dinamica di consolidamento è stata evidente, risultata in un range più contenuto.

Sempre a proposito della seduta di ieri, come notavamo insieme durante l'aggiornamento in video di questa analisi delle ore 15, la mattinata sui mercati europei è stata caratterizzata da un recupero, che poi è stato messo in discussione al momento dell'apertura dei mercati statunitensi, con l'iniziale ribasso degli stessi, che dopo la chiusura di piazza affari si sono riallineati alla tendenza mattutina dei mercati del vecchio continente limitando gli effetti della discesa iniziale.

Tornando al tema che i mercati si trovano davanti per questa settimana, di cui parlavamo nell'analisi di ieri mattina, ossia vedere se movimenti al ribasso di settimana scorsa sono o meno il risultato di una forma di manipolazione che approfittava della scarsa presenza degli operatori dovuta alle vacanze natalizie, la giornata di ieri ci ha in qualche modo indicato come la negatività sia più marcata negli Stati Uniti, dove i motivi di crisi si sono originati fin dall'estate scorsa.

Questo si vede molto bene se, come dicevo nell'analisi video di ieri pomeriggio, si confronta la posizione attuale degli indici azionari rispetto ai minimi del 16 agosto. Per quanto riguarda i mercati europei il nostro S&P MIB, risulta essere il più vicino al test di detti minimi, che sta effettuando proprio in queste sedute, laddove Dax ed Eurostoxx 50 sono ancora ben al di sopra degli stessi. Per quanto riguarda la situazione oltreoceano, abbiamo il Nasdaq 100 (NQ) in una situazione simile a quella degli indici europei come Dax ed Eurostoxx 50, essendo stato protagonista delle fasi di recupero al rialzo. Il Russell 2000 (ER2) si trova, invece, già al di sotto degli stessi, mentre l'S&P 500 (ES) resiste poco al di sopra dei minimi estivi e ha ieri testato i minimi del 26 e 27 novembre scorsi.

Ecco quindi che cercando di schematizzare al massimo i riferimenti da prendere per giudicare i movimenti al ribasso visti nelle prime sedute dell'anno sarà opportuno prendere come riferimenti i seguenti livelli:

S&P MIB minimi di fine novembre e minimi estivi;
Dax ed Eurostoxx 50 minimi di dicembre, minimi di fine novembre e minimi estivi;
S&P 500 (ES) minimi di fine novembre e minimi estivi;
Nasdaq 100 (NQ) minimi di novembre (penetrati nelle ultime 2 sedute) e minimi estivi;
Russell 2000 (ER2) qui minimi estivi sono state già superate al ribasso e vanno tenuti come riferimento insieme ai minimi di fine novembre per poter giudicare gli effetti di un eventuale recupero. Proprio sul Russell 2000 (ER2) è possibile osservare sul grafico settimanale come l'area di riferimento successiva al ribasso sia quella dei minimi dell'estate del 2006, cosa del resto ben visibile anche sul nostro indice e future S&P MIB.

Armati di questi riferimenti dovremo quindi cercare in questa e nelle prossime settimane di vedere come si svilupperà la situazione sui mercati azionari, in relazione alle forti discese registrate nei primi giorni dell'anno.

Per concludere ritengo importante segnalarvi e per quanto riguarda il Bund, che da sempre consiglio di tenere come riferimento per confermare o smentire movimenti registrati dagli indici azionari, si osserva come sul grafico settimanale si avrebbe un'inversione del trend al rialzo laddove si superassero i massimi del 26 novembre, come si vede molto bene dal grafico qui sotto.


E' questo certamente un altro elemento da tenere presente, unitamente ai riferimenti segnalati sopra, per cercare di giudicare nel modo più oggettivo possibile i movimenti dei mercati finanziari che spesso possono apparire confusi. Ricordiamo, infatti, come specialmente in queste frasi di apparente confusione sia assolutamente necessario non perdere di vista il quadro generale, cosa che risulta più facilmente ottenibile allargando i timeframe delle nostre analisi.

Concludo invitandovi a cercare sui vostri grafici questi e altri riferimenti, annotando tutti quei punti chiave, che, come nei casi visti sopra, corrispondono con i livelli di supporto e resistenza decisivi.

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Sono finalmente state rese disponibili tutte le registrazioni dei Corsi Trading Videolive, dove troverete tutti i miei interventi passati insieme a quelle di tutti gli altri relatori.

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07 gennaio, 2008

Antonio Lengua - The Hawk Trader

Nel panorama dei siti dedicati al trading è da tempo presente The Hawk Trader, ideato e redatto da Antonio Lengua del quale, in questi ultimi mesi, ho avuto modo di apprezzarne le metodologie di trading, basate principalmente sullo studio dei volumi e su concetti vicini a quelli utilizzati nel Market Profile che è uno dei principali strumenti che utilizzo per la mia metodologia di trading.

Mi sono imbattuto nel lavoro di Antonio Lengua quasi per caso allo scorso TOL Expo qui a Milano, poiché entrambi abbiamo portato i nostri contributi ai programmi didattici degli stand di Traderlink e Intesatrade. In questi mesi ho poi avuto modo di approfondire la conoscenza delle sue tecniche seguendo il lavoro che svolge quotidianamente sul suo sito The Hawk Trader (che contiene anche un'analisi gratuita intraday e in realtime simile a quella che per motivi di tempo ho dovuto purtroppo momentaneamente sospendere). Accanto a questo ho avuto modo di leggere i suoi interessanti interventi su Trading Professionale dove spiega parte delle sue tecniche.

Ho così scoperto con estremo piacere che Antonio sarà presente al Roadshow nella prossima tappa genovese del 19 Gennaio
, dove nel suo intervento avrà modo di presentare le proprie metodologie e che rappresenta certamente un motivo in più per partecipare all'interessante giornata.

C'è poi un altro imperdibile appuntamento sabato 2 Febbraio presso Trading Library qui a Milano, sempre gratuito, dove c'è la possibilità di approfondire le teorie che accompagnano la sua operatività (per iscriversi cliccare qui). Inutile dire che io stesso sarò presente alla giornata milanese, dove avrò quindi l'opportunità di apprendere a mia volta i suoi interessanti insegnamenti, che ovviamente consiglio di seguire anche a voi tutti.