30 gennaio, 2009

Video Analisi Settimanale 31 Gennaio 2009

Disponibile qui. Buona Visione!

Ultima Beta Visual Trader prima del rilascio finale

E' con estremo orgoglio che ho il piacere di annunciarvi l'avvenuta presentazione dell'ultima Beta di Visual Trader, la 17, che precede il rilascio della versione definitiva per tutti i clienti.

L'attuale beta è il risultato di più di un anno di lavoro con il prestigioso team Traderlink, al quale ho contribuito in vari modi: dalle specifiche per i grafici N Tick ed N Volume, al Market Profile, fino ai Time and Sales colorati in base alla pressione di vendita e acquisto, giusto per citare solo alcune delle numerose novità introdotte a partire da mie idee e specifiche, che ho avuto il privilegio di poter fornire ai programmatori.

In quest'ultima versione beta è confluita poi una grande novità, che non esito a definire storica, derivante dalla mia esperienza di lavoro con il fondo hedge, dove disponevo di uno strumento del tutto simile e che utilizzavo moltissimo per perfezionare le entrate e le uscite secondo le tecniche di tape reading. Sapete probabilmente che per le stesse sia essenziale osservare il Time and Sales o Ticker nei punti cruciali, come supporti e resistenze, dove diventa fondamentale osservare se i contratti che scorrono sul Ticker sono in acquisto o in vendita, cosa possibile grazie alla colorazione del Time and Sales implementata tempo fa in VT grazie alle mie specifiche e al lavoro dei programmatori, in particolare di Paolo Arena con il quale ho avuto i contatti più frequenti, essendo risultata in uno strumento professionale sotto molti aspetti indispensabile.

Ebbene, in quest'ultima release sono riuscito a far inserire dall'ottimo Paolo anche un filtro (che torverete da Martelletto/Configura) che permette di evitare di visualizzare le transazioni che si concludono per un numero di contratti o azioni inferiore ad una sogli ada noi fissata. Ad esempio, è molto utile fissare la stessa soglia su un valore iniziale di 10, per aggiustarla poi a seconda della liquidità dello strumento osservato. In questo modo, si ottiene la visualizzazione sul Time and Sales solo degli scambi superiori al volume da noi impostato, eliminando il rumore e la conseguente minor leggibilità delle compravendite che hanno un minor impatto sull'andamento dei prezzi.

Sto testando questa nuova caratteristica e vi assicuro che il risultato è semplicemente sensazionale. Il consiglio è quindi quello di installare immediatamente quest'ultima Beta (scaricabile dal menu di VT Info/Ultime Versioni di VT/Nuova Versione in Beta Test) e provare in prima persona l'estrema utilità della stessa, specialmente se abbinata al discorso colorazione.

Infine, riporto l'importante avviso ufficiale per tutti i Beta Tester rilasciato da Traderlink, che ricorda come questa Beta 17 sia l'ultima prima del rilascio della versione finale per tutti gli utilizzatori di Visual Trader, in pratica si tratta di una RC - Release Candidate:
Questa versione e’ esattamente quella che la settimana prossima verra’ consegnata anche ai clienti NON BETA, e che quindi diventera’ il nuovo VT5 versione 5.0.6 Standard.
Pertanto vi preghiamo di segnalare con cura eventuali nuove anomalie, specialmente se significative, che potrebbero compromettere il funzionamento di VT5.

Salvo imprevisti seri questa dovrebbe essere l’ultima beta di questo ciclo di sviluppo: gli inevitabili piccoli problemi minori residui verranno risolti nelle settimane seguenti, sotto forma di “service pack”, cioe’ di aggiornamenti alla versione standard.

Non posso che ribadire il grande orgoglio che provo per aver partecipato in prima persona alla realizzazione di questa nuova versione del Software così tanto arricchita di elementi che, a mio avviso, cambieranno per sempre il modo di analizzare i mercati e fare trading dei trader italiani. E' bello sapere di aver contribuito a migliorare uno degli strumenti che la stragrande maggioranza di noi utilizza ogni giorno per lavorare. E' davvero un risultato storico e sono felice di poter condividere la mia gioia e soddisfazione con voi, come sempre, da queste pagine.

29 gennaio, 2009

Trading System: un altro passo del percorso professionale

In questi giorni di gennaio, che hanno seguito la mia scelta di accantonare momentaneamente l'attività col fondo hedge, mi sono immerso nello studio dei trading system, cosa che non avevo mai fatto e ho trovato fosse giunto il momento di dedicarvisi. Cosa c'è di meglio di un periodo di profondi cambiamenti ed evoluzioni per poter esplorare un'area del trading che avevo sempre voluto approfondire.
Come sempre, l'ispirazione mi è venuta da Linda Raschke, che come sapete considero a tutti gli effetti mia mentore. Ebbene, proprio lei, che da sempre fa trading discrezionale, negli ultimi anni si è dedicata all'approfondimento dei sistemi automatici e delle tecniche di backtesting, da utilizzare soprattutto come supporto alle ricerche di nuovi pattern e comportamenti del mercato.

Da quanto ho capito, se Linda ha un'idea su un particolare pattern o comportamento del mercato, predispone una serie di test che le permettono di verificare e dare un supporto statistico sui dati storici dei diversi futures alle stesse idee. Questo le permette poi di avere una maggior confidenza per agire nel momento in cui si verificano le situzioni testate in tempo reale. A questo, si aggiunge poi l'aspirazione di riuscire ad automatizzare una parte del processo decisionale e della gestione delle posizioni innanzitutto.

Insomma, l'approccio al trading sistematico utilizzato da Linda mi ha portato al desiderio di approfondire la materia, cosa che ho iniziato a fare in questo inizio di 2009 e devo dire che i risultati dei miei studi e test sono davvero soddisfacenti, anche perché ho avuto la fortuna di potermi appoggiare ad un gruppo di persone che hanno in materia una profonda esperienza che non hanno esitato a trasmettermi, cosa che sta avvenendo tuttora. Tra l'altro, mi preme sottolineare come sia arrivato ad incontrare queste persone, seri professionisti del settore di cui vi parelrò senz'altro più avanti (e che ringrazio pubblicamente), proprio tramite queste pagine e l'attività di formatore, che ha sempre dei risvolti tanto inattesi quanto utili e piacevolmente sorprendenti.

Dai miei studi sulla vasta materia ho così scoperto che uno dei vantaggi dell'approccio ai trading system che mi è stato trasmesso è quello che gli stessi non servono tanto a "guadagnare stando al mare" come spesso si può pensare o essere portati a pensare, ma principalmente a gestire il rischio. Ecco, devo confessarvi che questa è stata una delle prime piacevoli scoperte che ho fatto approfondendo la materia e che mi ha portato a constatare come i trading system siano spesso una tappa obbligata del percorso di molti trader professionisti nel momento in cui arrivano a sentire l'esigenza di gestire il rischio nel modo meno casuale e, quindi, più sistematico e professionale possibile.

Come molti di voi sapranno, ci sono poi due tipologie di trading system:
- supporto decisionale: in questo caso agiscono come elementi di fondo, un po' come avviene con il Market Profile, inserendosi in un contesto operativo pre esistente e senza modificarlo, ma, appunto, supportandolo. E' questa la maniera di utilizzo del trading sistematico scelta inizialmente anche da Linda, che prosegue con il suo trading discrezionale, utilizzando i sistemi come supporto alle decisioni in senso lato;

- sistemi per l'operatività: che sono poi i trading system più comuni, intesi come generatori di segnali di entrata, uscita e gestione della posizione e che portano al trading completamente automatizzato.

Devo dire che la dove la seconda tipologia è certamente una specie di chimera per tutti i trader, anche se ho scoperto non essere certamente irraggiungibile da chi utilizza, come sempre, un approccio professionale alla disciplina ho potuto apprezzare fin da subito l'utlità del primo tipo di trading sistematico, quello di supporto alle decisioni. Ad esempio, uno dei primi utlizzi che sto provando a fare degli stessi è la definizione di ambiente di trading (concetto centrale della mia strategia operativa) in modo sistematico, che mi permetta poi di operare in un contesto operativo che sia il più possibile certo e definito rigorosamente. Questo mi aiuterà ad evitare il più possibile la discrezionalità nella definizione di ambiente entro il quale operare e parallelamente mi permette di setacciare diversi mercati, futures, titoli azionari alla ricerca delle situazioni dove meglio applicare la mia operatività discrezionale, senza limitarmi ai pochi mercati che attualmente riesco a seguire.

In futuro, conto di riuscire a sistematizzare aree crescenti del mio metodo per poter eliminare il più possibile la discrezionalità, pur senza snaturarne l'essenza che non è assolutamente sistematica. Cercherò, insomma, di arrivare a rendere il più possibile sistematico quello che faccio con l'ausilio dei sistemi di trading, senza disdegnare poi la sperimentazione di eventuali strategie completamente automatizzate, anche se devo dire che ci vorrà probabilmente del tempo.

La cosa mi sta entusiasmando moltissimo e nelle ultime settimane ho trascorso molto tempo libero dai mercati leggendo e studiando la materia, come avrete notato (e mi scuso per questo) la frequenza dei miei interventi su questo spazio si è un po' ridotta, anche se, come sempre sono certo che il livello qualitativo degli stessi ne risulterà certamente arricchito e questo sono certo non possa che risultare utile anche a voi. Insomma, ancora una volta queste pagine e i nostri incontri, saranno testimoni di un'ulteriore evoluzione del mio percorso professionale, che come sempre sono lieto di condividere con voi, sperando che i risultati cui arrivo possano essere utili anche al vostro stesso percorso ed evoluzione professionale.

25 gennaio, 2009

Il Trader Samurai e il ciclo Professione Trader di Stefano Fanton

AGGIORNAMENTO 28 marzo 2015:

Finalmente torna Professione Trader in edizione Amazon - Kindle
disponibile subito qui.


AGGIORNAMENTO: E' finalmente disponibile il nuovo volume del Ciclo Professione trader di Stefano Fanton intitolato Speculazione Finanziaria che completa egregiamente la collana Professione Trader con un testo da non perdere.

Sto trascorrendo il weekend leggendo e rileggendo Lo Zen e la Via del Trader Samurai di Stefano Fanton, libro che fa parte della fortunata serie Professione Trader ideata da Stefano e che non esito a definire progetto essenziale nel panorama didattico ed editoriale dedicato al trading in Italia, prima del quale si contavano sulle dita di una mano i titoli degni di nota. Professione Trader è, infatti, il primo libro sul trading che consiglio di leggere a chi inizia.

Come testi propedeutici alla lettura del mio libro e/o per poter porre le basi che portano ad avere la preparazione di base necessaria ad affontare il mio corso consiglio fermamente a tutti di leggere assimilare ogni pagina dei volumi che compongono il Ciclo Professione Trader. Fatelo subito, non perdete altro tempo. E' un libro fondamentale, che va assorbito e compreso pienamente. Contiene tutti i concetti essenziali al mio metodo di trading, ciò è vero a tal punto che potrei realmente averlo scritto io e sono lieto che Stefano lo abbia fatto, rendendo disponibile un testo che, a mio parere, dovrà far parte di ogni libreria dei trader professionisti.

Non perdete altro tempo, lo dico e lo ripeto col cuore: leggete immediatamente questo testo essenziale, divoratelo e poi portatelo sempre con voi, per rileggerlo di continuo, fino al completo assorbimento dei concetti che contiene. Sono tutte le verità essenziali per la sopravvivenza finanziaria e quindi per essere trader professionisti.

Sapete quanto siano selezionati e ridotti i libri in italiano che consiglio ebbene, l'intero ciclo Professione Trader ne è certamente parte a pieno titolo, la riuscita collana è composta da quattro volumi:

Professione Trader Utile per chi inizia.
Lo Zen e la Via del Trader Samurai Essenziale e per tutti.
Speculazione Finanziaria è il testo uscito per ultimo e che completa il ciclo Professione Trader.

23 gennaio, 2009

Video Analisi Sabato 24 Gennaio 2009

Realizzata per voi già venerdì sera subito dopo la close di questa importante settimana e disponibile qui.

20 gennaio, 2009

Una non previsione per il 2009

Il titolo del post è volutamente provocatorio, nel senso che sapete bene come per noi trader fare previsioni sia, a mio avviso, letale. La chiave di tutto è quella di leggere i mercati al tempo presente e davvero, citando la mia mentore Linda Raschke, non fare mai alcuna previsione che vada oltre i prossimi 5 minuti.

Detto questo, ho già accennato ai presenti in occasione dell'appena concluso evento Salex, che avrei presto parlato delle obbligazioni corporate in un intervento su queste pagine, poiché le stesse, secondo me, sono uno dei grandi temi del 2009, in quanto, insieme al Forex, possono presentare delle opportunità di investimento in un momento in cui i rendimenti dei titoli di Stato sono al di sotto dell'inflazione e prossimi allo zero in alcuni casi. La mia teoria quindi è che, in conseguenza della ridotta liquidità e incertezza dei mercati finanziari, per il trading può valer la
pena di considerare il Forex per le sue caratteristiche di immensa liquidità, prevalentemente non dipendente da speculazioni, ma da transazioni reali (come Saverio ci insegna con chiarezza), mentre per gli investimenti di lungo periodo e per il trading con l'analisi fondamentale, può essere interessante considerare il mondo dei corporate bond, che è stato letteralmente travolto dalla crisi.

Ora, è bene ricordare con chiarezza estrema che acquistare delle obbligazioni corporate in presenza della corrente crisi è estremamente rischioso perché in caso di fallimento dell'emittente (default) si rischia di vedere praticamente azzerato istantaneamente il proprio capitale investito. Quindi è importante sapere esattamente cosa si sta facendo e studiare a fondo il funzionamento di questi titoli. Se, ad esempio, faticate a comprendere i termini utilizzati in questo articolo è bene procedere ad uno studio approfondito della materia, prima di avventurarsi in investimenti che potrebbero rivelarsi catastrofici.

Detto questo, credo sia importante considerare che, malgrado la crisi corrente, vi siano delle opportunità di investimento in obbligazioni emesse da aziende solide e meno a rischio, per individuare le quali ci si può avvalere anche dell'analisi fondamentale, oltre che delle quotazioni dei Credit Default Swap (CDS) che, in breve, sono dei derivati che assicurano dal rischio default dell'emittente e le cui quotazioni riflettono il rischio default e l'affidabilità dell'emittente molto meglio di quanto non fanno i (da sempre) inutili ratings.

E' necessario tuttavia tener presente che gli spread sulle obbligazioni sono molto ampi e in fase di acquisto è fondamentale non acquistare mai a mercato, ma cercare di lavorare la bid e rendersi conto che si deve acquistare solo ciò che si può portare a scadenza, per evitare di dover vendere magari a mercato, per un emergenza qualsiasi, con questi spread da record. Detto questo, è ovvio che ci possano essere obbligazioni che hanno al momento quotazioni che risentono pesantemente della crisi finanziaria, abbinando alle stesse rendimenti interessanti, anche per il fatto che il panico ha agito indistintamente colpendo tutte le aziende, anche quelle che sopravviveranno all'attuale crisi e che sarebbe, in questo caso, nostro compito scoprire.

Riassumendo, la via ai corporate bond per il 2009 deve tenere conto di due fattori: è, innanzitutto, fondamentale proteggere la propria liquidità: non sappiamo se e quando avremo bisogno di denaro liquido ed è necessario tenere presente che liquidare i propri investimenti in questo mercato può costare carissimo. Inoltre e consegentemente, è altrettanto fondamentale, acquistare solo ciò che si può tenere. La crisi finanziaria potrebbe portare anche alla mancanza di acquirenti per periodi più o meno lunghi e dobbiamo essere in grado di far fronte a questa evenienza. Se acquistiamo un'obbligazione dobbiamo chiederci "sono disposto a tenerla fino alla scadenza?". Se la risposta è no meglio lasciar perdere. Non acquisterei alcunché per tutto il 2009 se la risposta a tale domanda fosse no.

P.S. Probabilmente tale discorso e considerazioni possono valere ed essere estese anche al mercato immobiliare.

19 gennaio, 2009

Nuovo Appuntamento Salex a Forlì

Dopo il successo della giornata Salex di Venerdì scorso a Milano ho il piacere di presentarvi un'altra iniziativa curata da Salex per la giornata di Venerdì prossimo 23 Gennaio, che si terrà a Forlì presso l'Hotel Globus City in Via Traiano Imperatore 4.

Si tratta di un corso avanzato dove Saverio Berlinzani proporra le proprie metodologie di trading, che si affiancheranno a quelle base presentate venerdì scorso a Milano. Essendo il corso a pagamento, anche se il costo è contenuto (250 € + iva), i temi della giornata saranno ovviamente presentati sia da un punto di vista didattico che pratico e in entrambi i casi in modo approfondito.

Si tratta certamente di un'occasione unica per chi non ha potuto partecipare alla giornata di Venerdì scorso che vi permetterà di conoscere il mercato Forex e le metodologie di trading di Saverio Berlinzani, che condividerà con voi la sua esperienza pluridecennale con la passione e la professionalità di sempre. Questo il proclama ufficiale:
“TRADING SUL MERCATO DEI CAMBI”

Un esclusivo corso che ha l’obiettivo di far conoscere il mercato valutario, e le problematiche connesse al
Trading sul mercato dei cambi.
Imparerete a conoscere il funzionamento del mercato, gli attori e le modalità operative tipiche del rolling
spot contract. E' un corso unico nel suo genere e dedicato a coloro che desiderano prima conoscere ed in
seguito operare concretamente sul mercato più trasparente ed efficiente in assoluto, gestendo i propri
capitali anche attraverso una operatività dinamica e basata sull’analisi tecnica.
I relatori Salex presenteranno alcune delle metodologie operative utilizzate, in un programma che si
articolerà in due fasi, la prima delle quali ha l’obiettivo di spiegare tali sistemi da un punto di vista teorico,
mentre la seconda sarà dedicata all’applicazione pratica sulla piattaforma Salex.

Il corso si terrà il 23 gennaio 2009 a Forlì in via Traiano Imperatore, 4 (47100 FC), presso Best Western
Premier Hotel Globus City

Relatore: Saverio Berlinzani (partner Salex)

PROGRAMMA DEL CORSO

Ore 9.00 – 18.00

• Introduzione: Il funzionamento del mercato dei cambi
• Cambi originali e cambi derivati: l’origine delle correlazioni
• Come l’analisi macro influenza il mercato valutario
• I carry trades, l’operatività basata sui tassi di interesse
• Le valute majors e le commodity currencies
• L’analisi tecnica applicata al mercato dei cambi
• Le metodologie Salex
• S1 – S2 – S3 e applicazioni pratiche
• Cenni sugli arbitraggi su cambi
• Trading real time

Costo, compreso coffe break e colazione di lavoro: Euro 250 + iva

Per iscriversi è sufficiente compilare e inviare via fax allo 0331 440596 il modulo scaricabile qui avendo cura di indicare "profste" sul fax. In questo modo avrete la possibilità di partecipare per 30 giorni, invece dei canonici 15, gratuitamente alla nuova chat di Salex cui parteciperò io stesso con le applicazioni operative del Market Profile al mercato Forex.

17 gennaio, 2009

Analisi settimanale video e ringraziamenti giornata Salex

Disponibile per voi qui.

Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che ieri hanno partecipato all'incontro sul Forex organizzato da Salex, giornata che si è rivelata essere molto interessante e dove mi è stata data la possibilità di mostrarvi le applicazioni del Market Profile al mercato dei cambi. Insieme a me, Saverio Berlinzani ha fornito una testimonianza della sua recente esperienza di trading e di come negli ultimi tempi, anche alla luce della crisi corrente lui stesso abbia ridotto la dimensione dei suoi trade e il timeframe degli stessi, come da queste pagine e negli incontri mi permetto di suggerirvi anch'io ormai da tempo.

Il mio intervento sul Market Profile voleva essere solo l'inizio di un lavoro che poi proseguirà a partire da oggi, con lo studio da parte di chi non lo avesse ancora fatto della teoria, qui trovate tutte le risorse disponibili per approfondirne la conoscenza e qui i miei VideoLive didattici. Parallelamente, nella chat gratuita Salex alla quale parteciperò, avremo modo di applicare gli stessi al trading quotidianamente, dove potrete utilizzare le indicazioni fornite dal Market Profile applicandole alle metodologie Salex oppure al vostro metodo di trading.
Sapete, infatti, come non sia necessario modificare lo stesso, poiché il Market Profile fornisce un quadro di insieme entro il quale si può operare con la propria strategia.

L'appuntamento con tutti è quindi nella chat di Salex dove proseguiremo insieme il discorso iniziato ieri, cui seguiranno poi delle giornate di trading reale insieme presso la nuova sede di Salex. Ancora un grazie a tutti coloro che hanno partecipato all'interessante giornata di ieri.

15 gennaio, 2009

Bund e Mercati Azionari: ancora sulla correlazione inversa

Riprendo su queste pagine ed amplio la risposta data ad un lettore, che mi chiedeva della correlazione inversa tra Bund e mercati azionari. Come molti di voi sapranno, il consiglio che do è quello di seguire sempre anche il future sul Bund (titolo di stato tedesco a 10 anni) a prescindere dal fatto che non si vogliano tradare i future e/o ci si limiti al mercato azionario italiano. In particolare, il suggerimento è quello di osservare sempre come minimo il Bund, e i futures sugli indici Eurostoxx 50 ed S&P 500, per avere un quadro di riferimento globale entro il quale poi inserire i titoli azionari o futures che tradiamo. Questo è tanto più vero per chi segue il mercato italiano, che ha il problema dell'orario ridotto di contrattazione, che impedisce ai grafici di contenere tutti gli avvenimenti della giornata finanziaria, che andremo così a rilevare dai futures sopra indicati, che hanno orari di contrattazione più estesi e che arrivano fino alle 24 ore dell'S&P 500, che permettono di avere un ottima visione dell'influenza dei diversi mercati, asiatico, europeo, statunitense, sulla giornata finanziaria, sempre intesa a livello globale e non appunto locale.

Ho spesso ripetuto che seguire il Bund permette di avere una conferma o di osservare una divergenza, con tutte le conseguenze del caso poiché tende ad avere (anche se non sempre è così) un andamento inverso rispetto a quello dei mercati azionari. Inoltre, il Bund rappresenta un'ottima palestra per chi vuole imparare e simulare (mi raccomando non iniziate a fare trading in reale sul Bund se non lo conoscete a fondo!) perché essendo un mercato popolato di professionisti e molto poco frequentato dai dillettanti, permette di acquisire rapidamente quel modo di ragionare e vedere i mercati professionale che poi potremo applicare su qualsiasi mercato.

Dall'agosto 2007, periodo in cui la corrente crisi finanziaria si è iniziata a manifestare, il comportamento tendenzialmente inverso del Bund rispetto ai mercati azionari è stato spesso messo in discussione dalle turbolenze cui abbiamo assistito e probabilmente assisteremo ancora, conseguenti alla crisi stessa. Accadendo che mai come in questi mesi ci sono stati periodi, anche lunghi, dove il rapporto inverso che tendenzialmente si osserva tra Bund e azionari è venuto a mancare

Ultimamente, ad esempio, ho ricordato anche nelle analisi video come vi sia stata una vera e propia divergenza a livello daily, anche se in intraday si è continuata ad osservare una buona correlazione inversa. La stessa divergenza che avevamo evidenziato sui grafici giornalieri fino alla fine delle vacanze natalizie, col Bund che continuava a salire e i mercati azionari in laterale, ci aveva portato a consigliare la massima cautela rispetto ai rialzi festivi, cui è seguita poi la discesa iniziata la seconda settimana di contrattazioni del 2009 che ha parzialmente riallineato i due.

Dicevo, che in intraday, in questo periodo, la correlazione inversa Bund - indici azionari ha funzionato molto bene, almeno a mio avviso. Secondo me è, infatti, importante tenere sempre presente la correlazione inversa, tenendo solo sullo sfondo le cause macroeconomiche che possono averla causata come i tassi che non possono mancare, ma devono restare sullo sfondo specialmente nell'operatività intraday.

E' assolutamente importante poi settimana per settimana e giorno per giorno è osservare se
la correlazione risulta presente o meno, imparando a riconoscerla. Certo, non si possono basare entrate e uscite solo su questa, ed è bene, per evitare questo errore gravissimo, abituarsi a studiare per un periodo solo il comportamento del bund arrivando a simulare guardando solo il bund e poi rimettere anche gli altri indici e futures per osservare e riconoscere meglio la presenza o meno della correlazione inversa. Come sempre, serve tanto screen time (tempo trascorso davanti al monitor semplicemente osservando i mercati) e osservazione dei comportamenti per arrivare a riconoscere quando le correlazioni funzionano e quando no, tenendo presente in ogni caso sempre che c'è ovviamente la possibilità di sbagliare.

13 gennaio, 2009

TradingWeek: il sito di Davide Biocchi si rinnova


Tra le diverse novità di questo 2009, vi segnalo con piacere il rinnovato TradingWeek, sito web del mio amico e collega Davide Biocchi, che propone gratuitamente a tutti gli utenti registrati una newsletter settimanale interamente gratuita, che da questo 2009 sarà proposta anche in versione video che sarà in futuro disponibile anche su You VideoLive. Personalmente vi consiglio di seguire ogni settimana le analisi e le indicazioni di Davide, utili soprattutto, anche se non solo, per il mercato azionario italiano, sua specialità.

Due servizi utili, da consultare regolarmente sono il COT (Commitment of Trader) (cos'è?) e l'agenda macroeconomica, contenente tutti gli appuntamenti con il rilascio di dati sensibili che risulta comodamente consultabile grazie alla pratica suddivisione.

TradingWeek è certamente un sito che merita una presenza fissa tra i selezionati link di profste e certamente anche tra i vostri preferiti.

Liquidità ridotta: sarà il problema chiave del 2009?

Come ipotizzato nei miei ultimi due VideoLive (qui e qui) la ridotta liquidità che si osserva sui mercati, personalmente parlo del mercato dei futures sul quale opero quotidianamente, ma credo il discorso sia estensibile anche agli altri mercati, è probabilmente uno dei grandi temi e problemi che da trader dovremo affrontare in questo 2009.
Sappiamo bene quanto sia per noi vitale la liquidità e non tanto il fatto che il mercato salga o scenda, per cui la reale problematica sollevata dalla crisi corrente
è proprio quella causata dalla ridotta liquidità. Anche in questi primi giorni della settimana ho avuto modo di osservare come sul mercato Eurex in particolare, ma di nuovo si può probabilmente estendere il discorso anche agli altri exchange, l'aria che tira sia tutt'altro che rassicurante. La ridotta liquidità crea ovviamente problei più grandi a chi ha l'esigenza di muovere size molto grosse e questo, per il momento, è un problema che i piccoli trader privati come noi sentono meno, ma che non dobbiamo assolutamente sottovalutare, anche se è un altro degli elementi che, come sottolineato qui e qui, porta un ulteriore vantaggio alla contenuta dimensione del trader privato rispetto alle mastodontiche dimensioni degli istituzionali ed Hedge Fund.

A conferma delle impressioni che ho condiviso con voi ho appreso oggi la notizia che c'è stato un importante cambio di management alla testa del settore Bonds (che include il Bund) e Repo dell'Eurex, come conseguenza del drammatico calo di volumi che il settore Bonds ha osservato nel 2008. Come risulta, infatti, dallo stesso report ufficiale sul 2008 pubblicato dall'Eurex
The electronic trading platform Eurex Bonds, which rounds out Eurex’s fixed-income product range, traded volumes of EUR 4.9 billion (single counting) in December 2008; in December 2007 it was EUR 9.6 billion. In 2008, Eurex Bonds traded a total volume of EUR 97.3 billion (single counted), compared with EUR 145.6 billion in 2007.

In pratica, la differenza dicembre su dicembre ha visto uno sconvolgente calo del 48,9% e 2008 su 2007 un calo del 33,17%. Questi sono numeri che tutti noi dobbiamo tenere presenti, poiché pieni di ovvie conseguenze da non sottovalutare, ancor più pressanti poiché i dati provengono da uno degli exchange principali al mondo in termini di liquidità sul mercato dei futures, insieme al CME e riguardano anche uno dei contratti più liquidi al mondo, il Bund.

Le causa della diminuita liquidità sono ovviamente una conseguenza della crisi, che nel 2008 ha visto una pesante uscita dalle posizioni da parte di Hedge Fund ed istituzionali per far fronte alle perdite e al processo conseguente di deleveraging. Gli stessi, una volta liquidate le posizioni sono spesso falliti o si ritrovano con gli asset sotto management notevolmente ridotti, con conseguente riduzione dei volumi trattati sugli exchange. Il problema aggiuntivo è che in questo 2009 la crisi e, più in generale, la mancanza di fiducia nel sistema finanziario in generale terrà lontani gli investitori dai mercati finanziari e per questo ritengo urgente, necessario e vitale un ripensamento di tutte le regole e metodi di funzionamento dell'industria. La conseguenza è appunto la probabile necessità di abituarsi alla ridotta liquidità che in questi giorni stiamo osservando.

A questo proposito e tra le misure da preparare per contrastare la diminuita liquidità cui, anche se ovviamente si spera non per molto, ci dovremo abituare, si rende necessario guardare altrove e ad altri mercati, come ad esempio il Forex, da sempre il mercato più liquido del mondo, proprio per il fatto che il controvalore mosso per ragioni speculative rappresenta una minima parte del totale, che viene scambiato per ragioni strutturali che esulano dal trading. Si tratta, infatti, del mercato delle valute e possiamo pensare ad infinite ragioni per cui nel mondo si ha la necessità di cambiare valuta.

Capita quindi a puntino l'incontro gratuito del prossimo Venerdì a Milano organizzato dal Salex, dove Saverio Berlinzani ed io presenteremo una giornata introduttiva e soprattutto operativa sul mercato Forex, che in questo 2009 può rappresentare venramente una delle possibili soluzioni per noi trader alla ridotta liquidità cui stiamo assistendo.

09 gennaio, 2009

VideoLive in diretta con profste: disponibile la registrazione

Sono talmente tante le novità e le cose da raccontarvi che stanno caratterizzando questo inizio 2009, come avrete notato dalla rivitalizzata attività sul sito, che ho deciso di mettere in piedi un appuntamento dal vivo in diretta VideoLive.

Si tratterà di un incontro di un'ora dove avrò modo di raccontarvi a voce e in diretta video la mia recente esperienza professionale e le ragioni della scelta basata anche sulla maturata consapevolezza che l'attuale crisi ha fornito una reale opportunità e vantaggio ai trader privati che per la prima volta nella storia si trovano in una posizione privilegiata rispetto alle mani forti che da sempre hanno dominato il mercato, ma che con l'attuale crisi si sono trovati a dover fronteggiare problemi e perdite immensi.

In questo VideoLive vedremo insieme come poter sfruttare questo vantaggio che la storia ci ha dato la possibilità di poter cogliere. Ci sarà ovviamente anche spazio per le vostre domande e per chi non potrà assistere in diretta all'evento, sarà successivamente resa disponibile la registrazione dello stesso.

Questo il proclama ufficiale:
Il ritorno di Profste

Tornano i videolive in diretta con Stefano Bargiacchi, che dopo qualche mese di assenza dovuto ai suoi impegni professionali con un Hedge Fund londinese, riprendono con un appuntamento dove Stefano ci racconterà di questa sua esperienza e condividerà con noi quanto appreso lavorando a fianco degli investitori istituzionali. In particolare, ci spiegherà come egli ritenga che operare sui mercati in crisi veda per la prima volta nella storia un reale vantaggio per i trader privati rispetto agli istituzionali che sono oggi in una posizione sfavorevole.

She Trader e Individual Investor

Alcuni di voi ricorderanno come qualche mese fa ebbi modo di presentarvi un'interessante iniziativa, denominata She Trader e dedicata al trading al femminile. In quest'ambito, volevo segnalarvi l'uscita di un'articolo dedicato a Elaine Garzarelli, colei che ebbe modo di prevedere in anticipo il crash del 19 Ottobre 1987 e che da allora ha avuto una serie di vicissitudini ben raccontate da Vittorio Malvezzi ed Erika Tassi sul sito di Francesco Caranti.

Con l'occasione vi presento anche una nuova iniziativa, intitolata Individual Investor, che dalle parole di presentazione che mi ha inviato lo stesso Vittorio Malvezzi:
Ho appena iniziato un altro ciclo. Mi occupo di Individual Investors, come ho precisato nel primo articolo tanto per parlarmi addosso, di noi stessi.
nel bene e nel male (ah gli Indici Contrarian ...) in tutto il mondo sono un'entità mica da sottovalutare e ormai la cultura media si è innalzata di qualche spanna sopra il livello Parco Buoi. Grazie anche al lavoro tuo e di altri che, come te e Caranti, condividono esperienze senza timore di svelare le proprie debolezze.

08 gennaio, 2009

Market Profile: la suddivisione dei profili

Torno con piacere sul tema Market Profile, (le mie slide del seminario sul Market Profile del 27 Giugno 2008 a Milano, replicato il 24 Novembre 2008 a Rimini sono state recentemente rese disponibili per tutti da IntesaTrade e sono scaricabili gratis da questo link).

In particolare, il tema è ancora quello della suddivisione dei profili e sullo stesso si incastra quello dell'utilizzo operativo del Market Profile, che dev'essere inserito in un contesto più ampio che è quello del metodo e strategia utilizzati. In particolare, come sempre ripeto, la versatilità dello strumento Market Profile permette di contestualizzare lo stesso in qualsiasi metodologia di trading senza sconvolgerla, ma aggiungendo una dimensione analitica in più che serva a filtrare i segnali del nostro metodo e a fornire un quadro d'insieme entro il quale operare, oltre a togliere emotività all'osservazione dei grafici, rispetto a ciò che accade con i grafici tradizionali a barre o a candele.

In particolare, approfitto dell'email che ho ricevuto con piacere da una delle ormai tante persone che hanno seguito il mio corso e con le quali resto in contatto anche per molti mesi e, direi ormai quasi anni, dopo lo stesso, man mano che gli stessi procedono nel loro percorso professionale. E' il caso di R.G., che ormai conosco e seguo da quasi due anni, avendo iniziato con lui una consulenza personale via email, che ha preceduto il corso con la fase preparativa allo stesso e che poi è proseguita dopo lo stesso corso, accanto alla partecipazione ai numerosi eventi gratuiti e alla visione dei corsi in video, che integrano e completano il percorso di preparazione.

Nell'email si concentra il discorso sulla suddivisione dei profili da me affrontata proprio in questi giorni, sollevando una questione molto importante, che proprio per questo riprendo da queste pagine. Al tema della suddivisione dei profili si abbina poi quello metodologico, con particolare enfasi evince come il market profile debba fare solo da sfondo a quella che è la nostra strategia e metodo e non vada utilizzato come fonte di segnali di per se, dato che lo stesso non fornisce segnali, ma solo il quadro di insieme entro il quale lavorare.
Infine, si affronta il tema importantissimo della lettura del momentum, elemento che si pone alla base del criterio di interpretazione dei mercati poiché per i principi fondamentali dell'analisi tecnica sappiamo che il momentum precede i prezzi e questi precedono a loro volta il valore. Se quindi riusciamo a fare una corretta lettura del momentum, certamente difficile da apprendere, come si comprende anche dall'email, riusciamo a conferire un vantaggio notevole alla nostra metodologia.

Veniamo allo scritto che ho ricevuto:
Sui tuoi video spesso sottolinei l'importanza del trade nel suo complesso e non solo l'entrata, adesso ne comprendo le ragioni.

Altro punto é quando attivare metodologia Swing o Momentum, so che é il punto più difficile in assoluto, ma cerco di illustrarti come opero:

ho suddiviso la giornata in 3 profili, asia, europa e america.

L'asia la considero come l'openig range del giorno, la sua chiusura corrisponde l' apertura della fase europea e studio l'opening range Europeo cercando d' individuare il tipo di apertura e la direzionalità; e questo é il punto che considero più facile.

Il problema che mi causa molte perdite é quando i prezzi rompono la VA di riferimento (quella del periodo in corso, Europa o America) o addirittura il range della fase precedente, quindi attuo come fase momentum ma scopro che invece i prezzi non proseguono la corsa e ripiombano nel range della fase precedente.

Più precisamente ritengo che sbaglio usando i profili del MP come un segnale di trading e non come un contesto sul quale si sviluppa un "qualcosa d'altro" che dovrebbe essere il mio metodo personale di trading con regole proprie.

Rileggendo le slides del corso ho prestato molta attenzione sul "momentum", ma nei miei appunti del corso non ho trovato molti riferimenti, probabilmente all'epoca non ne colsi l'importanza, anche perché nel mercato Forex non esiste il book, quindi penso che solo una corretta lettura del momentum possa far scaturire risultati positivi nel lungo termine. Attendo l'uscita del tuo libro per riprendere i concetti del corso.

Il problema da tener presente nella suddivisione dei profili è che la stessa è una semplice convenzione per mercati come ad esempio il Forex aperti 24 ore su 24 e praticamente 7 giorni su 7, lo stesso vale per i futures come quelli trattati al CME nella sessione Globex, ad esempio Nasdaq 100 ed S&P 500. Proprio per questo, nell'osservazione sulla suddivisione dei profili fatta l'altro giorno, sottolineavo l'importanza di guardare prevelentemente ai profili della sessione diurna dei futures sugli indici trattati sul CME. In questo modo, c'è un riferimento reale per i segnali di cambio ambiente da swing a momentum, che sono appunto la Value Area e il range del giorno prima che corrisponde a quella della sessione diurna coincidente con gli orari di apertura di Wall Street.

Tutto questo non accade con le suddivisioni che facciamo ad esempio sul mercato delle valute o Forex, come avremo modo di approfondire anche nell'incontro di settimana prossima a Milano. Le suddivisioni citate della sessione di 24 ore principalmente in tre sotto sessioni, una per l'Asia, una per l'Europa e una per gli USA, è una suddivisione virtuale, che come tale dev'essere trattata. Un conto quindi è, ad esempio, la rottura del range del giorno precedente di una sessione diurna di Wall Street per l'S&P 500, è un indicatore molto più affidabile della rottura di un range fittizio e creato dalle nostre suddivisioni che facciamo per comodità. Stesso discorso vale quindi anche per Value Area, POC ed aree ad alto e basso volume, come le aree di rigetto.

Riguardo alla lettura del momentum è certamente uno dei concetti più difficili da internalizzare e nel libro (che ormai è praticamente e finalmente pronto) viene ripreso in modo approfondito, cercherò in proposito magari di realizzare prossimamente anche un VideoLive didattico dove spiegare ed approfondire questo importante concetto.

07 gennaio, 2009

Operare con 1000 €

Massimiliano C. mi scrive:
Volevo chiederti, al momento ho poca liquidità perchè sono in attesa mi sia accreditata. Ho a disposizione circa 1000 euro, posso provare a seguirti e fare qualcosa con prodotti Over The Counter?
o cosa posso provare a fare con soli 1000 euro?

La domanda che mi pone Massimiliano è davvero molto interessante per tutti, poiché ricca di implicazioni sulla capitalizzazione e la dimensione ottimale operativa, considerazioni che si inquadrano poi nel discorso di money management che tutti noi dobbiamo tenere ben presente come elemento centrale del nostro approccio ai mercati.

Operare soltanto con 1000 € di liquidità sul conto trading è possibile, anche senza utilizzare i prodotti tipo le prodotti sintetici, le opzioni digitali o i CFD, che possono essere in ogni caso considerati tra le diverse possibili scelte, anche se non l'unica disponibile.

Premetto è sottolineo che tutti i prodotti Over The Counter (OTC) sono certamente considerabili solo dopo averne conosciuto a fondo il funzionamento e le caratteristiche, la dove spesso offrono delle protezioni dalle perdite che sono limitate al solo capitale investito, i 1000 € dell'esempio, mentre un investimento in futures, in opzioni o in azioni mediante la marginazione può comportare perdite notevolmente superiori al capitale investito (ad esempio si impiegano 1000 € trovandosi esposti per 100.000 €, utilizzando una leva pari a 100 e ad una perdita potenziale di gran lunga superiore ai 1000 € impiegati per assumere la posizione. Posizione che, è bene ricordarlo sempre, avendo un controvalore, appunto, di 100.000 € porterà a perdite proporzionali a questa cifra e NON i 1000 € di margine). Uno dei vantaggi di questi prodotti, che vanno, lo ripeto, attentamente studiati e considerati prima di iniziare ad utilizzarli, è che talvolta garantiscono l'esposizione al solo capitale investito, permettendo di accedere a leve considerevoli, anche superiori a quelle offerte dai tradizionali futures o dalle azioni acquistate in marginazione.
D'altro canto è necessario considerare e ricordare che tutto ha un prezzo e i vantaggi di cui sopra si pagano spesso in termini di commissioni, spread elevati con obbligo di acquistare sempre colpendo la ask (o lettera) e di vendere colpendo la bid (o denaro) e via discorrendo. Tutti i costi sono quindi inquadrabili come costi di assicurazione per godere del vantaggio della garanzia di cui sopra.

C'è poi da considerare il discorso più generale di capitalizzazione e utilizzo della leva. Come molti di voi sanno, buona parte del mio metodo è basata proprio sul principio di conservazione del capitale e di sopravvivenza, per questo è necessario comprendere come sia fondamentale disporre di una più che adeguata capitalizzazione, che ci permetta di sopravvivere a noi stessi e alla nostra curva di apprendimento.

In sintesi, oltre al vitale abbinamento di forme di reddito fisse e il più possibile certe a quelle variabili e incerte derivanti dal trading, elemento questo centrale anche dell'approccio di money management che propongo, è necessario fare trading con somme che:

1) possiamo permetterci di perdere. Idealmente nel momento in cui versiamo i soldi in un conto trading, che DEVE essere separato dal nostro conto corrente, quindi cerchiamo di evitare di tenere tutto sullo stesso conto (cosa realmente e intuitivamente rischiosissima!), dobbiamo pensare di aver già perso l'intera somma. Se, quindi, operiamo su strumenti come i futures teniamo presente che POSSIAMO PERDERE MOLTO PIù DI QUANTO ABBIAMO VERSATO e dobbiamo cercare di far rientrare nel nostro piano di money management anche quelle perdite eccezionali e catastrofiche che potrebbero capitare e che dobbiamo poterci permettere. In altre parole, anche nei casi più drammatici e imprevedibili dobbiamo essere in grado di sopravvivere agli stessi e possiamo farlo solo se capitalizzati a sufficienza.

2) siano quindi una percentuale irrisoria della nostra ricchezza intesa come patrimonio complessivo, elemento questo da valutare con precisione prima di iniziare a fare trading. In sintesi, il 90% dello stesso dev'essere posto al riparo dai mercati e assolutamente inattaccabile rispetto a eventi imprevedibili e perdite catastrofiche.

3) facciano un utilizzo della leva che permetta di versare sul conto trading una somma minima del restante 10% del nostro patrimoniio messo a rischio (ossia CHE SIAMO DISPOSTI A PERDERE), ad esempio l'1% che con una leva pari a 10 ci permette di operare a leva 1 sul capitale a rischio senza doverlo necessariamente versare.

Tornando alla domanda di Massimiliano, è quindi possibile operare con soli 1000 €, nel caso in cui si utilizzi la leva nel modo descritto sopra, ossia che le disponmibilità effettive siano di gran lunga superiori. Nel caso di Massimiliano, ipotizzo quindi che le somme che attende gli siano liquidate siano circa pari a 100.000 € e che il suo patrimonio COMPLESSIVO si aggiri sul milione di euro, considerando tutti i suoi possedimenti (case, terreni, investimenti etc.). In questo modo, lui potrebbe ad esempio operare utilizzando un solo contratto Bund in intraday (molti broker offrono la marginazione intraday sui futures) che ha un controvalore di oltre 100.000 € e che tra l'altro è anche un ottimo strumento per imparare e apprendere (sempre a patto che si sia fatta prima un'opportuna e profittevole simulazione che deve sempre precedere il trading reale su qualsiasi strumento).

In alternativa, si possono considerare i prodotti OTC, che permettono di avere quella protezione dalle perdite descritta sopra, anche se personalmente preferisco sempre operare su mercati regolamentati come quello dei futures e delle azioni ed evitare di operare su strumenti dove la mia controparte è anche il Market Maker per ovvi motivi. A meno che non si tratti di somme per noi realmente irrisorie e/o non si tratti di assoluti principianti ovvero di un trading molto simile alla simulazione e quindi ancora in fase embrionale e di studio, in modo da sfruittare consapevolmente il discorso relativo alla protezione descritto sopra per evitare, ad esempio, i pericoli insiti nelle perdite superiori al capitale investito.

Utilizzo Market Profile su Nasdaq 100 e S&P 500 Future


Francesco A. mi scrive:
Ti chiedo una valutazione:
Market Profile in Visual Trader - VT5:
con le azioni mi trovo bene, ma col mini nasdaq no secondo il tuo parere come faccio a scomporre il "dividi da" del market profile?

Per quanto riguarda le sessioni dei future CME sugli indici, quindi il Nasdaq 100 e l'S&P 500 il consiglio è quello di osservare il Market Profile solo per le sessioni diurne, quindi quella che va dalle 15:30, ora italiana, alle 22:15.
Per settare il profilo in questo modo basta non si deve usare il "dividi da", ma basta fare click destro sul grafico nell'area dell'asse orizzontale dove c'è il tempo, quindi scegliere come orari di Negoziazione quelli della "Orario CME diurno", come si vede nella figura sopra, che ho fatto inserire appositamente per questo scopo.
Il motivo è che in questo modo si hanno i riferimenti per quella che è la sessione più importante, ossia quella diurna e corrispondente all'apertura di Wall Street, la dove per la nostra mattinata è più significativo osservare il Market Profile dei futures Eurex, quindi soprattutto Eurostoxx 50, come riferimento per i mercati europei che in quelle ore sono i più influenti.

Primo appuntamento con profste: gratis a Milano il 16 Gennaio


Appena iniziato l'anno, in senso lavorativo per tutte le attività, ecco subito il primo appuntamento dove avremo modo di incontrarci, che si terrà a Milano il prossimo 16 Gennaio presso la sede di Trading Library.

L'appuntamento si preannuncia molto interessante e atteso, poiché è un'incontro organizzato da Saverio Berlinzani e da Salex, incentrato sul Forex, ma più in generale sulle metodologie di trading che Saverio condividerà con i partecipanti e che sono il risultato della sua esperienza come investitore istituzionale, avendo lavorato per anni nelle sale cambi di primarie banche internazionali.

Un resoconto di un incontro precedente lo potete trovare in questa pagina, anche se l'incontro del 16 gennaio prossimo sarà ancora più interessante poiché incentrato prevalentemente sul trading in tempo reale, con la teoria che sarà certamente presente, anche se in secondo piano. Durante la giornata, insomma, organizzata a mercati aperti proprio per poter fare trading in real time in modo da poter abbinare la pratica (tanta) alla teoria (poca ed essenziale).

Dal canto mio, aggiungerò alla pluriennale esperienza di Saverio quella che ho recentemente fatto collaborando con l'Hedge Fund londinese, oltre a mostrare l'applicazione del Market Profile al mercato dei cambi. Su questo tema, in particolare, abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi proprio con Saverio e tutto lo staff di Salex, in modo da integrare nelle metodologie e strategie di trading l'utilizzo di questo prezioso strumento, che si è rivelato utilissimo anche per chi fa trading sul Forex. Questo grazie alla suddivisione delle 24 ore di trading in più giornate virtuali, corrispondenti ad altrettanti profili, che avrò modo di illustrare in ogni dettaglio durante la giornata insieme.

L'incontro sarà interamente gratuito e riservato agli iscritti alla chat, oltre che ai lettori di profste. Per iscriversi è sufficiente inviarmi un'email cui risponderò con tutte le istruzioni per accedere a questa giornata gratuita e riservata ai partecipanti alla chat di Salex e ai lettori di profste.


06 gennaio, 2009

Nuovo VideoLive profste: tutto l'intervento di Tradando 2009

Come regalo di rientro dalle feste è finalmente disponibile la registrazione del mio intervento registrato dal vivo il 28 Novembre scorso a Forlì in occasione di Tradando 2009.
Prescindendo dal titolo proposto, che era Pattern a basso rischio ed elevato rendimento per operare sui mercati in crisi, si è trattato di un intervento dove, come spesso accade, per quasi un'ora ho parlato senza seguire uno schema preciso o delle slide preconfezionato, descrivendo ai presenti, come in una sorta di dialogo, la mia esperienza professionale sui mercati, anche alla luce della crisi sui mercati finanziari e della mia collaborazione con l'Hedge Fund. Alla luce dei recenti sviluppi della stessa, che poco dopo quel giorno sono iniziati a germogliare, risulta quindi un documento live particolarmente interessante, che io stesso ho riascoltato volentieri.

Piattaforma Trading e Software di Analisi Tecnica per Mac e Linux

AGGIORNAMENTO QUI

Come sapete, in questi giorni di vacanza mi sto dedicando anche a rispondere ai numerosi email che ho lasciato in arretrato negli ultimi mesi e settimane per i noti impegni professionali, nel farlo sto selezionando alcune risposte per pubblicarle anche su queste pagine poiché certo del fatto che possano interessare anche molti altri.

Tra i diversi email ce n'è uno che vi ripropongo in parte poiché affronta la questione delle piattaforme utilizzabili con il Mac, che come molti sanno io stesso utilizzo da sempre, anche se ultimamente ho iniziato a testare anche Linux (ho scelto la distribuzione Ubuntu nella versione 8.10) con il quale mi trovo benissimo e le considerazioni che seguono possono essere estese anche al sistema operativo open source che, tra le altre cose, permette di resuscitare vecchi PC portandoli ad una nuova vita.

Veniamo quindi al contenuto dell'email che ho ricevuto e che vi ripropongo in parte:
Mi sembra di capire che Lei apprezza le doti del sistema operativo Mac
OS X (credo lavori su Mac) e leggo che utilizza Visual Trader, che tra
l'altro conosco avendolo utilizzato per diverso tempo (parlo ormai di
qualche anno fa) su sistema Windows.

Dato che sto per fare il passo da Windows a Mac vorrei chiederle se
Lei utilizza Visual Trader su Mac con BootCamp o Parallels, ed in
questo caso sarei curioso di sapere se questo ha qualche impatto sulle
prestazioni di Visual Trader a cui sono abituato sotto Windows oppure
se utilizza altri software di analisi tecnica end of day specifici per
Mac.

In sostanza, sto cercando software di analisi tecnica end of day
nativi per Mac, ma non ho trovato nulla a parte ProTa che sto ancora cercando di capire come va; se Visual
Trader girasse bene su Mac in qualche modo il problema sarebbe
risolto.

La ringrazio per il suo interessamento a cui mi appello in virtù della
sua esperienza.

Ed ecco la mia risposta, che ho integrato e ampliato nella versione qui seguente:
In effetti, ha capito benissimo la mia configurazione di lavoro,
utilizzo il mac e il programma Visual Trader tramite Parallels, giunto
alla versione 4 ormai molto veloce e affidabile. A chi sta ancora utilizzando la 3 suggerisco di provare gratuitamente la 4 con una nuova installazione a parte e, in ogni caso, di evitare l'upgrade poiché molto complesso e con risultati che possono essere deludenti, optando eventualmente per una nuova installazione sia di Parallels sia di Windows, cosa che peraltro richiede relativamente poco tempo).
Dalla mia esperienza, non ho notato impatti di alcun tipo sulle prestazioni di VT, a patto che sotto Parallels e quindi sotto Windows si faccia girare ESCLUSIVAMENTE VT e si tengano tutti gli altri programmi in ambiente Mac, che gestisce meglio le risorse del computer appesantendolo molto meno. In pratica, ho addirittura notato che tenendo Windows in ambiente virtuale sotto Parallels o VMware, si limitano da un lato i problemi legati a Windows, come virus, blocchi improvvisi, crash e quant'altro, che restano limitati e confinati all'ambiente virtuale (che è come una finestra di un programma qualsiasi che, in caso di problemi, si può chiudere senza dover riavviare il Mac o inficiare il funzionamento degli altri programmi) e si liberano le risorse della macchina che in ambiente Mac vengono meglio gestite per far girare gli altri programmi, come il browser internet, la posta elettronica e quant'altro. Insomma, è come se si disponesse di due macchine indipendenti, una con Windows e una con Mac utilizzabili dallo stesso computer. Per questo non è necessario, anzi controproducente perché si perdono i vantaggi di cui sopra, far girare Windows da solo con Bootcamp.
Per quanto rigurarda la configurazione del Mac, vanno benissimo anche quelle base dei nuovi Macbook, che hanno tutte le caratteristiche necessarie e sufficienti per gli scopi di trading.
A questo punto un discorso a parte e conseguente va fatto per quanto riguarda le piattaforme esecutive (ossia quelle fornite dai broker che permettono di inviare gli ordini a mercato e di operare), che quasi sempre girano in Java e sono molto meglio gestite dal Mac. Questo per gli stessi motivi elencati sopra, cui si aggiunge il fatto che anche la gestione Java in ambiente Mac è notevolmente ottimizzata e più performante della stessa sotto Windows, con conseguenti vantaggi per i programmi Java, che, dalla mia esperienza, sotto Mac girano meglio e, ancora una volta, appesantiscono meno il sistema.

A mio avviso, la configurazione ideale è quindi Mac, con emulatore per Visual Trader e tutto il resto fatto girare in ambiente Mac.

C'è UN PROGRAMA DI EMULAZIONE OPEN SOURCE GRATUITO Virtual Box che è perfetto per far girare Visual Trader.

Considerazioni analoghe si possono fare per Linux, che credo possa rappresentare una validissima alternativa e molto meno costosa degli (lo ammetto) esosi e (ormai) modaioli Mac. Linux che è capace di girare al meglio anche su PC datati sempre grazie ad un'efficiente gestione delle risorse. Ho in questi giorni testato la distribuzione Ubuntu, che ritengo essere sufficientemente user friendly per essere utilizzata con relativa semplicità.

ANCHE sotto Windows è possibile aggiugere il software di emulazione, come ad esempio il gratuito Virtual Box, che permette di far girare Visual Trader in ambiente e con risorse separate, evitando che un blocco possa bloccare l'intera macchina. Si può quindi far girare VT separatamente dai book e dagli altri programmi.

01 gennaio, 2009

Hedge Fund: un'altra tappa del percorso profste

AGGIORNAMENTO: in questo articolo (in inglese) viene spiegato con estrema precisione il motivo della crisi degli Hedge Fund cui mi riferisco sotto, come punto di congiunzione tra lo schema Madoff e il funzionamento degli stessi Hedge Fund.

Durante queste giornate di pausa dovuta alle festività natalizie ho formalizzato una decisione molto importante per quanto concerne il mio percorso professionale, che da sempre condivido con voi da queste pagine che rappresentano uno specchio e una cronaca della mia evoluzione personale e come trader professionista.

Come molti ricorderanno, dal giugno scorso ho iniziato a collaborare con un hedge fund londinese, collaborazione che mi ha portato a poter essere presente sui mercati da una posizione certamente privilegiata, quella degli investitori istituzionali, che in un anno importante e sotto molti aspetti storico, come questo 2008 che si sta concludendo, mi ha permesso di vivere la presente crisi economica e finanziaria a fianco dei protagonisti, nel bene e nel male, della stessa. Questa esperienza professionale, che per molti aspetti posso considerare un'opportunità unica, mi ha fornito un bagaglio di conoscenza ulteriore, che ha profondamente arricchito la mia preparazione, permettendomi di fare un'esperienza soto molti aspetti irripetibile ed estremamente importante per la mia formazione.

Aver lavorato, proprio nel secondo semestre 2008, durante quello che probabilmente è stato il culmine della crisi (al momento tutt'altro che esaurita), mi ha fornito un'opportunità che ritengo realmente unica e irripetibile, poiché, come spesso ho ricordato da queste pagine, ciò cui abbiamo assistito dall'agosto 2007 in poi è stata e sta essendo realmente la storia in diretta, in quanto storici ed epocali sono gli avvenimenti che stiamo vivendo. Ho ricordato più volte, negli incontri con voi e da queste pagine, come questo periodo di crisi rappresenti anche una grossa opportunità, per chi inizia e per chi vuole imparare, poiché in ogni giornata sui mercati sono frequentemente condensati una serie di eventi che prima necessitavano di diverse settimane, se non mesi, per potersi sviluppare. Se quindi i mercati presentano certamente un ambiente di trading altamente competitivo e quindi altamente rischioso, lo stesso è e può rappresentare per tutti noi, non solo per chi inizia, un campo pratica in grado di fornirci un'esperienza storicamente rilevante e in grado di accelerare la nostra curva di apprendimento e il nostro percorso professionale, a patto che si riesca a sopravvivere a noi stessi, con l'esigenza vitale di salvaguardare, come sempre, il nostro capitale monetario e psicologico.

Tornando alla mia esperienza, da giugno in avanti, ho avuto modo in una prima fase di assistere in prima persona ai meccanismi che stanno dietro l'operare degli investitori istituzionali, confermando molte delle, fino ad allora solo ipotesi, che avevano costituito la spina dorsale del mio metodo di trading, che cerca in primo luogo di agire ed operare lavorando dalla parte dei professionisti, cercando, come dico spesso, di passare dall'altra parte della barricata, evitando così di subirne l'agire e le manovre, ma cercando di riprodurne metodi e modi, anche se su scala ridotta, cosa che, come vedremo, può arrivare a costituire perfino un vantaggio.

In una seconda fase, ho iniziato a fornire i miei metodi ed analisi al fondo, che ha integrato le stesse nelle sue strategie operative e di gestione del rischio, fornendo quotidianamente un quadro di insieme della situazione dei mercati, entro il quale far girare le strategie tipiche del fondo stesso. Infine, sono arrivato a integrare il mio metodo e il mio trading nelle stesse strategie del fondo, arrivando a fare,
per il fondo, esattamente quello che facevo e faccio da trader privato.

A tal proposito, una delle domande che più spesso mi è stata rivolta è se avessi modificato il mio modo di fare trading, alla luce della mia collaborazione. Come si può desumere anche da quanto descritto sopra, la risposta è sempre stata negativa, nel senso che dal punto di vista puramente operativo ho sempre agito come quando opero privatamente, con l'unica differenza che la dimensione dei trade realizzati dal fondo era ovviamente più consistente, data la necessità di realizzare performance su un capitale più elevato di quello spesso disponibile per un trader privato.

Se quindi la prima fase la collaborazione col fondo mi aveva portato ad un esperienza aggiuntiva, permettendomi di vedere come agiscono gli investitori istituzionali, col passare del tempo il bilancio in termini di conoscenza ha smesso di presentare voci per me attive, portando il lavoro stesso ad essere più di routine e sostanzialmente simile a quello che svolgevo e svolgo quando faccio trading per me stesso, anche se con delle differenze importanti, che col tempo hanno iniziato, non lo nego, a pesare e che vado ad elencare:

- necessità di fare trading e performance tutti i giorni, tutte le settimane e tutti i mesi, con la conseguente mancanza di libertà operativa, che permette al trader privato di non operare quando il mercato o lui stesso non sono nelle condizioni corrette e necessarie;

- la necessità di essere presente in un ufficio, con orari elastici, ma alla fine molto impegnativi, poiché si lavora spesso dalle 7 di mattina alle 22, con poche e rare pause; elemento questo che porta spesso ad una perdita di lucidità analitica, che il trader privato può mantenere alternando le sessioni operative alle necessarie e spesso vitali pause;

- il sistema di remunerazione certamente sfavorevole per me, poiché basato sulla realizzazione da parte del fondo di performance ovviamente molto più consistenti di quelle necessarie per vivere dignitosamente ad un trader privato, con le conseguenti pressioni a realizzare le performance stesse che contribuiscono a creare un ambiente di lavoro, a mio avviso, scarsamente produttivo e certamente, portando, ad una mancanza di lucidità analitica e operativa, che tolgono l'oggettività che resta uno dei pilastri del mio metodo di trading e probabilmente del trading in generale;

- il contatto con gli altri trader e interfacce del fondo, come banche e istituzioni, che porta inevitabilmente a parlare della situazione di mercato e delle proprie visioni, per uno scambio di opinioni che ho compreso come fosse per me sfavorevole nel momento in cui mi ritrovavo spesso ad essere influenzato dalle conversazioni e a perdere l'oggettività che ritengo essere vitale.

In sintesi, man mano che passavano le settimane e i mesi, mi sono reso conto di come io non stessi acquisendo quasi più nulla in termini di conoscenza ed esperienza dalla collaborazione col fondo, mentre subivo in misura crescente le conseguenze negative dei punti
sopra elencati, soprattutto quella della perdita di obiettività e lucidità nelle analisi che ogni giorno dovevo sforzarmi di ricostruire, la dove prima di collaborare col fondo era un elemento in me innato. Insomma, col tempo, mi sono reso conto che il bilancio di questa collaborazione era nettamente in mio sfavore e la mancanza di offerte di forme di remunerazione fissa, non aggiungeva alcun elemento che mi portasse a considerare vantaggioso il lavorare per il fondo stesso, dato che non contribuiva a fornire un reddito esente da rischio al mio bilancio familiare, cosa che, come sapete, ritengo essenziale per poter fare trading in modo professionale.

Ecco quindi che, in pochi mesi, mi sono ritrovato a dare al fondo più di quanto prendessi, sia in termini monetari, sia in termini di esperienza e conoscenza. Questo anche se il fondo ha di per se performato bene per tutto il 2008, distinguendosi per aver realizzato un 1% circa di performance media mensile in un anno dove, la stragrande maggioranza parte degli hedge fund ha perso moltissimo, dimostrando così di riuscire a sopravvivere e a fare profitto anche in situazioni realmente critiche e svantaggiose, come quelle cui abbiamo assistito negli ultimi mesi.

A questa situazione e considerazioni personali, si è aggiunto poi il fatto che, negli ultimi mesi, l'acuirsi degli effetti della crisi ha letteralmente travolto il mondo degli hedge fund, degli investitori istituzionali e delle banche, portando a far sentire le conseguenze della stessa anche per chi è stato capace di generare risultati positivi anche in un mercato come quello corrente.

Non è certo una constatazione difficile osservare come tutta l'industria degli hedge fund sia in crisi e che il modello stesso di veicolo di investimento alternativo stia subendo un profondo ripensamento, dovuto al fatto che essenzialmente questi hedge fund erano nati per garantire agli investitori la possibilità di guadagnare in ogni condizione di mercato e non solo al rialzo, cosa che negli ultimi mesi si è dimostrata tutt'altro che vera. Ecco quindi che anche chi in questo 2008 ha fatto bene, con performance intorno all'1% di media mensile, si ritrova a subire gli effetti della crisi di questo modello di business.

In tal senso, la recente scelta di alcuni dei più grandi hedge fund al mondo di bloccare le redemption, ossia togliere la possiblità agli investitori di ritirare i propri capitali investiti, con una misura d'emergenza che permetta loro di far fronte alle perdite accumulate negli ultimi mesi è stata, anche a mio avviso, una mossa suicida. Per saperne di più consiglio di leggere questo commento interessantissimo (in inglese) pubblicato il primo dicembre scorso. In particolare, questo passaggio mi trova pienamente d'accordo sulle conseguenze possibili di questa discutibile decisione per l'industria in generale:
Suspending withdrawal requests is a mistake. Investors remember that Bear Stearns blocked redemption requests on two of its hedge funds and both went to zero. By blocking withdrawals, hedge funds are creating a pent-up desire to get out.

Furthermore, by suspending withdrawals, investors are going to have a heightened sense of mistrust of investing in hedge funds even after the market does bottom. Looking ahead, someone who wanted out but could not get out is unlikely to ever invest in hedge funds again.

The hedge fund industry is going to collapse in the wake of mismanagement, excessive use of leverage, blocking withdrawals, excessive fees, and a heightened sense of mistrust everywhere. Hedge funds were supposed to make money in any environment, either up or down, collectively they clearly failed.
A questo, si è poi aggiunto, nel mese di dicembre, lo scandalo Madoff, che tutti conoscete e che ha portato ad enormi perdite anche ad una classe di investitori, i fondi di fondi e i fondi di fondi hedge, che sono stati in molti casi travolti da questa vicenda. Il compito di questi fondi di fondi consisteva essenzialmente nel selezionare i fondi più performanti e affidabili per i propri clienti, eseguendo la cosiddetta due diligence che permettesse agli stessi clienti di investire con fiducia in strumenti complessi, che erano appunto selezionati per loro. La vicenda Madoff ha mostrato come tutto il criterio di selezione fosse spesso tutt'altro che affidabile, portando ad un danno di immagine enorme per tutto il settore, che subirà certamente un profondo processo di riorganizzazione e ripensamento di modi e metodi utilizzati prima di potersi ripresentare presso gli investitori per tentare di riguadagnare la fiducia che in gran parte si è persa proprio come ulteriore conseguenza della vicenda Madoff, come danno accessorio che si somma alle enormi perdite subite.

Devo confessarvi che la sera del 12 dicembre, quando al termine dell'ITForum partenopeo, lessi nella mia camera d'albergo le notizie dell'affaire Madoff, che si andavano a sommare alle considerazioni personali che in quel periodo stavo facendo riportate sopra, compresi pienamente come fosse arrivato il momento di prendere una decisione importante per il mio futuro professionale, ossia se proseguire o meno la mia collaborazione col fondo. Il lunedì successivo, condivisi con i partecipanti all'ultima edizione del mio corso le varie considerazioni in merito e comunicai loro, in anteprima, che avrei preso una decisione in proposito entro le vacanze natalizie.

Nei giorni successivi al corso ho poi deciso di non operare, cercando di trovare il tempo e le condizioni necessarie per arrivare a prendere questa decisione con la dovuta e necessaria tranquillità, approfittando della scarsa liquidità che caratterizza i mercati prefestivi e del fatto che era abbastanza evidente che la gran parte degli operatori aveva in qualche modo deciso di anticipare la chiusura dell'anno, per tornare solo dopo le feste sui mercati.

Spesso quelle che crediamo essere delle decisioni da prendere, si rivelano essere già state prese dalla vita e dallo svolgersi degli eventi e un po' come ho tentato di fare in questo scritto, ho provato a mettere sul tavolo tutti gli elementi per vedere cosa gli stessi mi portassero a fare e, come credo avrete probabilmente intuito, la decisione era già stata presa: era meglio lasciare.

Il trading, come parabola della vita, mi ha insegnato una cosa, tra le tante, che prima non ero molto in grado di fare: riconoscere i miei limiti ed errori, piuttosto che tentare di nasconderli e/o giustificarli, e intervenire in tal senso. Insomma, ho imparato a riconoscere e rispettare gli stop loss della vita, anche professionale e ad agire senza titubare, con la certezza che sia meglio riconoscere una perdita e incassarla, piuttosto che insistere e intestardirsi, provocando immancabilmente danni ben più gravi.

Anche nella decisione rigurdante la mia collaborazione con il fondo, la tentazione di proseguire era grande, il fondo stava e sta ancora facendo bene ed è al momento ancora lontano da una crisi, che spero per loro non arrivi mai. Io avevo passato gli ultimi sei mesi a lavorare per loro a ritmi incredibili, con una media di 8/10 ore al giorno, sacrificando le vacanze estive, il lavoro sul sito, che in questi mesi ho effettivamente aggiornato pochissimo e quindi il rapporto con voi. Il senso di smarrimento è stato grande, anche se personalmente mi sono pienamente reso conto di come tutto il modello di investimento nei fondi hedge e nei fondi di fondi, che investono negli hedge, sia bisognoso di un profondo ripensamento e di una riorganizzazione radicale che porti in un futuro, non prossimo, gli investitori a ritrovare la necessaria fiducia verso queste forme di investimento. L'abbinamento dei due avvenimenti delle redemption bloccate da un lato e della vicenda Madoff dall'altro, con la messa in discussione del modello dei fondi di fondi, ha certamente gettato un'ombra pesante sul mondo dei fondi e dei fondi hedge. Servirà quindi molto tempo per riguadagnare l'immagine necessaria a portare gli investitori a fidarsi di queste entità, che avevano promesso di essere in grado di guadagnare in ogni condizione di mercato, promessa che nell'ultimo anno hanno mostrato di non saper mantenere. Le prospettive a breve per l'industria degli hedge fund non sono certamente rosee e tali da permettere di prevedere che i flussi di investimento in entrata superino quelli in uscita, la mancanza di investimenti porterà ad un acuirsi della crisi che ha già visto dimezzarsi nel corso del 2008 la massa gestita dai fondi hedge.

Personalmente non so nemmeno se alla fine di tutto il processo i fondi hedge esisteranno ancora o se l'industria troverà un altro nome, dato che quello corrente è certamente poco utilizzabile a livello marketing. Quale che sarà la soluzione, è certo che richiederà molto tempo e personalmente ho delle esigenze di più breve periodo, prima fra tutte quella di garantire una serenità anche economico finanziaria alla mia famiglia, cosa che il permanere in quell'ambito non mi permetteva più.

Accanto alla crisi che ha travolto il mondo degli hedge fund, mi sono reso, infatti, conto di come (e qui viene la buona notizia per tutti noi) sia effettivamente possibile e, in questo ambiente di trading dominato dalla crisi costituisca addirittura un vantaggio, ritagliarsi uno spazio più che dignitoso operando sui mercati privatamente. I vantaggi sono legati ai punti esposti sopra, primo fra tutti la dimensione contenuta dei capitali mossi permette un'elasticità di movimento che certamente costituisce un vantaggio in tempi di crisi, anche per il fatto che non si è costretti a relizzare performance ogni giorno/settimana/mese/anno, ma si possono calibrare i propri interventi sul mercato in base alle opportunità offerte dallo stesso e al proprio stato d'animo, che non sempre è adatto a operare. Fare trading privatamente offre, insomma, una libertà d'azione che non è concessa agli investitori istituzionali, elemento che rappresenta certamente un vantaggio, a patto che si agisca sempre in modo professionale e abbinando ai redditi variabili e aleatori provenienti dai mercati, dei redditi fissi ed esenti da rischi, che permettono di mantenere la necessaria lucidità e distacco. Se consideriamo poi il fatto che la crisi corrente conferisce alle piccole dimensioni di trading un ulteriore vantaggio, poiché si possono meglio cogliere i repentini movimenti e la volatilità spesso esplosiva il trading privato arriva ad avere in questo periodo una serie di vantaggi, rispetto a quello istituzionale, che mai prima d'ora aveva sperimentato.

Insomma, mi sono reso conto di come piccolo possa essere meglio, anche se il nostro agire dev'essere sempre inquadrato nel rigore di un metodo, che fornisca un contesto professionale e mai improvvisato che regoli il rapporto con i mercati.

So che queste conclusioni possono apparire scontate e ovvie, ma personalmente ci sono arrivato solo dopo il mio lavoro con il fondo in mesi così particolari e intensi. Per essere giunto a queste conclusioni, devo ringraziare anche il mio amico Davide Biocchi, con il quale ho spesso parlato condividendo la mia esperienza professionale e che mi ha aiutato a comprendere come piccolo possa essere meglio, grazie alle ragioni esposte sopra. Davide è, come me, un convinto assertore del fatto che solo abbinando redditi fissi e il più possibile sicuri all'attività di trading si possa arrivare al successo sui mercati, cosa che lui sperimenta da più di dieci anni mostrando un grado di longevità certamente raro tra i trader privati, con successi riconosciuti e reali, che si abbinano ad un profilo e ad un approccio caratterizzati da un estrema umiltà nei confronti del mercato, che condivido pienamente. Anche parlando con Davide e ascoltando il racconto delle sue esperienze ho avuto modo di capire come sia effettivamente possibile e, sotto molti aspetti vantaggioso, ritagliarsi delle vere e proprie nicchie sul mercato, operando in un modo certamente impercettibile per chi muove grossi capitali, ma che permette al privato di arrivare ad ottenere risultati consistenti e duraturi, cosa che molti dei fondi hedge e degli investitori istituzionali ha mostrato di non essere in grado di fare durante tutto il 2008.

Ecco quindi che la decisione che credevo di dover prendere era, in realtà, già stata presa dagli eventi e a me non restava che riconoscerne la validità e accettarne le conseguenza, prendendo questo stop loss, che vi assicuro mi è costato moltissimo, perché è molto fristrante pensare di aver buttato via sei mesi della propria vita dietro ad un progetto che si è rivelato non praticabile proprio nel momento in cui sarei arrivato a trarre i frutti dell'investimento di lavoro e tempo dedicato allo stesso.

Ripensandoci a mente fredda comunque mi rendo conto di come non sia stato tempo sprecato, tutt'altro, poiché ho potuto constatare come le mie teorie (prima basate solo su intuizioni)
su come operassero i professionisti fossero fondate e questo mi ha portato ad avere ancora più confidenza nel mio metodo di trading che io stesso mi sono trovato a dover ristudiare e reimparare in parte, dopo che l'esperienza del fondo mi aveva portato a perdere una parte dei vantaggi insiti nello stesso, come, ad esempio, la citata perdita di obiettività. L'esperienza di questi mesi mi ha portato a confermare la validità del mio approccio ai mercati, che in queste ultime settimane ho ripassato e perfezionato più volte grazie al lavoro svolto per la conclusione del libro e al corso che ho tenuto in dicembre, che come dico sempre è sempre un'occasione per ripassarlo prima e perfezionarlo poi. Insomma, il bilancio di questa esperienza non può essere negativo e la necessità di voltare pagina e proseguire il mio percorso professionale mi ha portato a cercare i lati positivi di questa mia parentesi.

Per quanto riguarda il lavoro con i colleghi del fondo, certamente resteremo in contatto, poiché mi hanno permesso di poter continuare ad appoggiarmi ai loro uffici milanesi per poter fare trading privatamente, in modo da poter restare in contatto e proseguire magari la collaborazione in altre forme. Questo mi permetterà di mantenere comunque un contatto produttivo con il mondo istituzionale, senza subirne gli svantaggi in termini operativi, dato che tornerò in possesso di quell'elasticità e obiettività, unita ad una maggior serenità operativa, che in questo momento solo la piccola dimensione permette di avere.

Per quanto riguarda noi, inteso come il rapporto che porto avanti da sempre con tutti voi, mi rinfranca tornare ad avere la possibilità di dedicarmi maggiormente a questo spazio online, ai video didattici e alle analisi, fino agli incontri che certamente proseguranno permettendomi di garantire una maggior disponibilità. Uno dei primi lavori, iniziati in questi giorni di festa, è quello di rispondere agli email che in questi mesi si sono accumulati e che lentamente sto smaltendo, come alcuni di voi avranno notato ricevendo le risposte alle loro missive che saranno abbinate a pubblicazioni di stralci delle stesse su queste pagine, ovviamente per le parti che possono interessare tutti e garantendo, come sempre, la riservatezza e la privacy di chi mi ha scritto.

Credo quindi che per voi questa non possa non essere una buona notizia con la quale si apre questo 2009, che ancora una volta vivremo insieme sui mercati, su queste pagine e negli incontri in giro per l'Italia.