31 agosto, 2007

Program Trading, Algorithmic Trading e Black Box Trading

A proposito di quanto scritto ieri, nell'analisi della crisi che ha investito i mercati finanziari, quando ho accennato in modo sintetico e necessariamente semplificato alla presenza di programmi automatizzati che operano sui mercati finanziari agendo sulla base di modelli programmati da investitori istituzionali, hedge fund e market maker per intervenire in acquisto e/o vendita in modo massiccio al verificarsi di determinate condizioni.

Proprio in queste ultime settimane, chi come me ha seguito i mercati durante la giornata avrà certamente notato una fortissima presenza di tali automatismi. Sempre nell'articolo di ieri accennavo la differenza tra il quant trading ed il black box trading, sulla quale certamente tornerò con un approfondimento. Oggi volevo tuttavia sottolineare come in determinati momenti della giornata sia particolarmente evidente il predominare di queste tecniche di trading automatizzato, che determinano la maggior parte degli scambi.

Chi di voi ha avuto modo di seguire il mercato ieri pomeriggio (giovedì 30 Agosto) dopo l'apertura di Wall Street, avrà notato come a partire dalle 16 circa vi sia stata un vero e proprio innesco sincronizzato di tali programmi, che hanno causato un simultaneo incremento dei livelli in tutti i principali indici. Proprio durante lo scorso mese di agosto ho imparato a riconoscere i momenti in cui il program trading prende il sopravvento sugli scambi, causando un'evidente incremento di volatilità ed erraticità, anche se spesso il movimento di fondo può essere identificato.

Per chi fa trading intraday in modo discrezionale ritengo sia di fondamentale importanza saper riconoscere tali momenti, che spesso portano a fortissimi movimenti di prezzo dei quali si potrebbe anche approfittare cercando di assumere una posizione coerente con la direzione di fondo che i programmi automatizzati impongono al mercato.

E' forse ancor più importante saper riconoscere l'intervento sul mercato di tali programmi laddove si abbia una posizione aperta precedentemente, poiché se la stessa è contraria alla direzione impressa dal mercato dei programmi automatizzati di compravendita, si rischia di accrescere le perdite notevolmente ed è quindi fondamentale uscire immediatamente dal mercato senza cercare di aspettare un eventuale ritracciamento, che potrebbe arrivare troppo tardi.

Anche nel caso in cui si voglia approfittare di questi momenti, attività profondamente rischiosa, assumendo una posizione coerente con la direzione impressa al mercato dall'intervento del program trading, è necessaria una cautela assoluta e notevolmente più elevata poiché i movimenti impressi ai prezzi sono davvero repentini e la direzione del mercato può cambiare in pochissimi millisecondi, poiché gli ordini di acquisto e vendita sono gestiti da macchine e non da persone.

In questi casi, ritengo che la cosa migliore sia evitare di intervenire sul mercato, ma limitarsi a osservare attentamente quello che avvienecercando di abituarsi a riconoscere il comportamento di tali programmi, in modo da riuscire in futuro ad identificarli prontamente e quindi, laddove ci si trovi con una posizione aperta e contraria alla direzione dei prezzi uscire immediatamente dal mercato, senza pensarci due volte. Nel caso invece in cui la nostra posizione sia a favore del movimento impresso ai prezzi dalle macchine, stringere il più possibile stop loss e take profit, in modo da uscire non appena si abbia la minima evidenza il minimo segnale di un cambio di direzione del mercato. Questo tipo di comportamento ritengo sia particolarmente indicato per chi opera con un'ottica intraday e in modo discrezionale.

Credo in generale che in tali momenti, la gran parte delle regole di trading basate sull'analisi tecnica perdano la propria validità poiché questi interventi automatizzati esulano dai comportamenti sui quali la stessa analisi tecnica è fondata, questo è particolarmente vero in un'ottica intraday, anche se questo mese di agosto 2007 ci ha mostrato come gli effetti del program trading e del black box trading si estendono spesso anche su timeframe più ampi.

Definizioni e Approfondimenti:
Algorithmic Trading & Black Box Trading
Hedge Fund
Program Trading
Quantitative Trading o Quant Trading
Statistical Arbitrage o Stat Arb

30 agosto, 2007

Agosto 2007: analisi approfondita di cos'è accaduto sui mercati finanziari

Giunti al termine di questo mese di agosto 2007, che passerà alla storia come l'agosto nero delle borse internazionali, cerchiamo di analizzare insieme quanto accaduto, anche se la crisi finanziaria credo sia tutt'altro che terminata.

Andiamo con ordine. Ci siamo lasciati, prima della pausa estiva, con un movimento laterale del nostro indice e future S&P MIB, che si protraeva fin dal mese di aprile in prossimità dei massimi intorno ai 44.000 punti. Il nostro indice aveva segnalato prima degli altri ciò che poi si sarebbe verificato durante l'estate, poiché proprio in quei mesi stava sottoperformando gli indici delle principali borse mondiali. Questo evento da solo ha confermato il ruolo di indice guida che il nostro S&P MIB ha assunto da qualche anno a questa parte, in quanto molto spesso anticipa ciò che poi puntualmente si verifica sulle altre piazze finanziarie.

Durante i mesi di luglio prima e agosto poi, si è quindi innescato quel movimento al ribasso che ha poi destato più di una preoccupazione, riflessa puntualmente dei titoli dei principali quotidiani, che hanno correttamente interpretato il sentimento dominante sui mercati. A tal proposito ritengo necessario aprire una parentesi, proprio nei giorni di maggior crisi mi è capitato di leggere una serie di riflessioni in proposito che accusavano i giornali di seminare il panico, senza realmente sapere ciò che stava accadendo sui mercati finanziari. È certamente vero che principali quotidiani e testate italiane si sono astenuti dal proporre analisi approfondite, salvo qualche raro caso, ritengo tuttavia che è alla ricerca di spiegazioni non superficiali non si rivolga ai quotidiani, ivi inclusi quelli dedicati all'informazione economica e finanziaria. Ritengo altresì che il compito dei quotidiani e settimanali sia quello di registrare ciò che accade nel mondo, riflettendo i sentimenti della maggior parte delle persone a fronte di tali eventi, se questo punto si pensa che ovviamente la maggioranza non è composta da specialisti in economia e finanza, così come spesso non sono specialisti coloro che sui quotidiani si occupano di queste cose, essendo più facilmente identificabili come cronisti di economia finanza. Come tali credo svolgano il loro lavoro correttamente, poiché si fanno interpreti dei sentimenti della maggioranza.

Ecco quindi che ritengo sia il compito di altre fonti di informazione, come ad esempio i blog finanziari o i siti specializzati in economia finanza, cercare di analizzare in modo più approfondito e possibilmente oggettivo quanto accaduto. Sempre durante questi mesi estivi, mi è capitato raramente di imbattermi in analisi di qualche valore proveniente da fonti di informazione nazionale, se si escludono gli innumerevoli interventi dove chi scriveva si limitava a constatare come lo avesse perfettamente previsto e segnalato ai propri lettori con largo anticipo. Per contro i blog economico finanziari stranieri hanno svolto un eccellente lavoro di analisi, cui io stesso mi sono rivolto per approfondire le mie conoscenze sul tema. Non voglio certo di fare la solita scontata critica ciò che accade entro i nostri confini, per esaltare quello che avviene al di fuori degli stessi, ma ritengo necessario sottolineare come spesso manchi del tutto un tentativo di analisi approfondita degli eventi cui assistiamo sui mercati finanziari.

Chiudendo la parentesi, nella quale mi scuso per la lunghezza, proviamo a partire proprio da quella che è stata più volte additata come la causa della crisi delle borse internazionali: i mutui subprime. Iniziamo subito col dire come il problema sia in realtà molto più ampio e si possa in realtà identificare come un problema che riguarda il credito in generale e di cui il problema dei mutui ad alto rischio rappresenta la punta dell'iceberg. Cerchiamo quindi di riassumere quanto accaduto, che ebbe inizio subito dopo l'11 settembre con il ribasso dei tassi di interesse portati dalla federal reserve ai minimi storici, addirittura al di sotto del tasso di inflazione, rendendo così l'accesso al credito estremamente facilitato poiché di fatto ci si è trovati in presenza di tassi di interesse negativi. Lo scopo di questa politica monetaria espansiva era ovviamente quello di sostenere l'economia ed evitare una crisi profonda che l'attacco alle torri gemelle avrebbe potuto aggravare.

La conseguenza di questo accesso facilitato al credito, da parte di tutti ha portato con sé gli elementi poi sfociati nella crisi di quest'estate. Anche mantenendo una prospettiva italiana alle conseguenze innescate dai bassi tassi di interesse, si può osservare il rialzo del mercato borsistico iniziato nel 2003, con gli eccessi che lo stesso prodotto, come le scalate dell'estate 2005: antonveneta, bnl ed rcs, tutte basate su capitali acquisiti in prestito dagli stessi scalatori, fino ad arrivare al recente scandalo Itallease, che non a caso è stato innescato dal rialzo dei tassi di interesse avvenuto a partire dal 2006, come conseguenza di un uso discutibile degli strumenti derivati da parte del management dell'istituto.

Per quanto riguarda ciò che è avvenuto negli Stati Uniti, la conseguenza del facilitato l'accesso al capitale di prestito ha portato nel caso più evidente dei mutui ad alto rischio abbinato alla bolla del mercato immobiliare alla costruzione di un castello di carta, che tutti sapevano non potesse durare.In sostanza, la catena di eventi innescata dai continui rialzi nel prezzo delle abitazioni ha portato all'accensione di mutui per l'acquisto di case, anche a scopo speculativo nel caso di seconde terze e quarte case, che spesso arrivavano al 100% del valore dell'immobile e anche oltre se si pensa a quei mutui che vedevano le prime rate rimborsare solo una parte del costo degli interessi, portando di fatto ad un debito crescente di mese in mese. Negli ultimi due anni, sono sorte forme di finanziamento a tasso variabile che nei primi anni di rimborso proponevano ai sottoscrittori tassi d'interesse molto bassi, i cosiddetti teaser rate, portandoli a sottoscrivere dei mutui che si sarebbero rivelati vere e proprie bombe ad orologeria, nel momento in cui il tasso di interesse fosse stato allineato a quelli di mercato, che nel frattempo stavano aumentando, a causa della fine della politica di ribasso dei tassi di interesse praticato dalla fed.

Ecco quindi che nell'ultimo anno sono aumentati a dismisura il numero di mutui non onorati, a questo si è abbinata la fine della bolla speculativa immobiliare che ha visto negli Stati Uniti una diminuzione del prezzo delle abitazioni. Chi aveva acceso un mutuo negli ultimi due anni si ritrovava quindi con un debito superiore al valore di ciò che aveva acquistato, abbinato a tassi di interesse in aumento che si riflettevano in aumenti della rata mensile da corrispondere. A quel punto, anche vendendo la proprietà acquisita non si riusciva ad estinguere il mutuo e molte famiglie si sono ritrovate costrette a sospendere i pagamenti, con tutti problemi conseguenti per loro e per gli intermediari finanziari che avevano erogato i mutui. Se a ciò si aggiunge il fatto che i mutui subprime erano concessi a persone con una storia debitoria problematica, cui spesso non si chiedeva neanche di dimostrare la possibilità di pagare il mutuo, ad esempio dando informazioni sulla propria professione e situazione patrimoniale.

Purtroppo i problemi non finivano qui, poiché le banche concedenti i mutui al fine di non esporsi a loro volta al rischio legato al rialzo dei tassi, cedevano immediatamente i mutui ad altre istituzioni finanziarie. In sostanza, la banca erogatrice non era altro che un venditore, poiché cedendo immediatamente il debito ad altri si liberava dei rischi ad esso connessi. Da qui derivava la conseguente minor rigidità nella concessione degli stessi.

Anche coloro che acquistavano dalle banche i debiti, li rivendevano a loro volta ad altre istituzioni finanziarie con un meccanismo abbastanza complesso che vedeva il sezionamento di ogni singolo debito in più parti, che si andavano a cumulare poi in nuovi strumenti finanziari, che assumevano la forma di titoli obbligazionari, sottoposti alle società di rating per una valutazione basata sulle singole componenti degli stessi titoli e non più sull'affidabilità dei debiti originari. Ecco quindi che sul mercato venivano immessi titoli con una valutazione di affidabilità superiore a quella reale. Chi erano i destinatari di questi titoli? C'è un lungo elenco di acquirenti che basandosi sui rating delle agenzie come metro di giudizio per i titoli che stavano acquistando, si è ritrovato a possedere enormi quantitativi di obbligazioni poi investite dal problema dei mancati pagamenti dei mutui di cui sopra. Tra questi ci sono numerosi fondi pensione, investitori istituzionali fino ad arrivare ai tanto famigerati hedge fund, che meritano un ulteriore approfondimento.

Molti di voi sapranno che questi hedge fund non sono altro che i fondi di investimento, molto simili ai comuni fondi cui hanno accesso tutti i risparmiatori, la differenza sta nell'ammontare minimo delle somme investite negli stessi, solitamente molto elevato, e nel tipo di strategia di investimento adottata. Spesso questi fondi investono sia rialzo sia al ribasso, laddove i tradizionali fondi comuni investono solo al rialzo, fino ad arrivare a dotare complesse strategie basate su modelli matematici, si tratta dei cosiddetti quant fund o fondi quantitativi, elaborati da computer che poi operavano automaticamente sui mercati immettendo ordini di acquisto e vendita a seconda del verificarsi di determinate condizioni, le cosiddette black box. In realtà, esiste una precisa distinzione tra i fondi quantitativi e il black box trading, anche se in questa sede preferisco semplificarne l'esposizione. Un altro fattore alla base dei problemi sfociati nella crisi dei mercati finanziari, risiede nel fatto che questi hedge fund facciano massiccio ricorso al credito, grazie al cosiddetto effetto leva, arrivando ad investire cifre molto più elevate rispetto al patrimonio gestito. Per fare un esempio l'effetto leva può arrivare a trasformare ogni euro o dollaro di capitale investito in 30 euro o dollari investibili, ciò permette una moltiplicazione dei rendimenti, ma anche delle perdite eventuali. Un altro problema risiede infine nel fatto che questi fondi adottano spesso strategie molto simili, ciò può dar luogo ad effetti a catena che si innescano qualora questi fondi inizino a perdere, come avvenuto, e si trovino a dover liquidare massicce quantità di titoli per far fronte agli impegni presi nel momento in cui si è ricorsi al credito per utilizzare la leva finanziaria. La similitudine nelle strategie crea quell'effetto a cascata per il quale questi fondi all'iniziato a perdere tutti insieme e tutti insieme hanno cercato di liberarsi di enormi quantità di titoli scaricati sul mercato, con la conseguente caduta delle quotazioni degli stessi, anche perché in mancanza di compratori, la discesa dei prezzi è stata velocissima.

Arrivati a questo punto dovrebbe essere chiaro, e mi scuso per la lunghezza dell'esposizione che ho cercato di sintetizzare e semplificare al massimo, la sequenza di eventi che ho tentato di ricostruire e che ha portato alla crisi dei mercati finanziari cui abbiamo assistito e che, lo ripeto, è tutt'altro che terminata.

Man mano che aumentavano i mutui insoluti, parallelamente alla diminuzione del prezzo degli immobili, gli investitori istituzionali citati si sono ritrovati con un enorme numero di titoli che ritenevano sicuri il cui valore continuava a scendere. Nel tentativo di liberarsi di questi titoli si sono innescati gli effetti a catena descritti sopra che hanno portato al crollo dei mercati finanziari a livello globale. A quel punto le banche centrali di tutto il mondo sono intervenute con le note immissioni di liquidità sui mercati, per cercare di tamponare la situazione derivante da quella che è una crisi del credito, non solo limitata al problema dei mutui ad alto rischio, come avrete compreso da quanto descritto sopra. L'immissione di liquidità sono state ben più alte di quelle che seguirono l'11 settembre, ma apparentemente non sono bastate a frenare la caduta dei mercati. Si è così giunti al fatidico venerdì 17 agosto 2007, dove fin dalle prime ore del mattino con il crollo delle borse asiatiche, tutti si aspettavano quello che si sarebbe rivelato come un vero e proprio venerdì nero. A dire la verità fin dal giorno prima si susseguivano voci su un possibile intervento della fed, voci che avevano dato luogo ad un repentino rialzo delle borse americane prima della chiusura. Poi poco prima dell'apertura di venerdì delle borse statunitensi ecco l'annuncio a sorpresa della fed, un ribasso del tasso ufficiale di sconto di mezzo punto percentuale o 50 punti base. Sorpresa in realtà relativa solo alla massa degli investitori, poiché il rialzo repentino prima della chiusura di giovedì 16 sui mercati americani rivela come vi fosse una parte di investitori ben informati. Da notare come proprio quel venerdì 17 agosto era anche una giornata di scadenza delle opzioni, che ha dato all'intervento della fed un impulso ancora maggiore di quello che comunque si sarebbe verificato. In estrema sintesi, Bernanke ha probabilmente approfittato del fatto che numerosissime opzioni put (che puntavano su un ribasso degli indici impensabile sino a poche settimane prima), che avrebbero probabilmente arricchito i loro possessori, poiché sarebbero state loro corrisposte delle somme molto elevate se gli indici americani fossero stati sotto un certo livello al momento della scadenza delle stesse. L'annuncio del ribasso dei tassi avvenuto poco prima dell'apertura dei mercati, ha costretto moltissimi investitori con opzioni in scadenza a correre al riparo acquistando contratti future basati sugli indici e dando così un ulteriore spinta al rialzo alle quotazioni. Anche questa è una spiegazione semplicistica di quanto accaduto, che spero risulti sufficientemente chiara a tutti.

La mossa della fed ha salvato i mercati da quel venerdì nero annunciato, che poi non si è verificato. Da quel giorno il partito un recupero di tutte le borse internazionali che oggi è ancora in atto, anche se i problemi descritti e la crisi creditizia sono ancora presenti e non hanno, a mio avviso, ancora del tutto esaurito i propri effetti che probabilmente si faranno sentire ancora nei mesi e negli anni a venire. Questo perché il comportamento delle banche centrali ha dato luogo ad un problema di moral hazard, che in sintesi porta gli investitori istituzionali e i gestori dei fondi hedge (che a gran voce avevano richiesto e sperato in un intervento della fed che li salvasse dalle ingenti perdite presenti e future) ad assumere rischi più elevati poiché confidano proprio nell'intervento delle banche centrali che eviti loro le conseguenze più gravi delle loro scelte di investimento. Se quindi per il momento la crisi è stata evitata, non è possibile sapere quali sono le conseguenze cui assisteremo in futuro sia nel breve sia nel lungo periodo, di quanto accaduto.

Il consiglio per tutti è quello di prestare un'estrema attenzione e cautela nelle proprie scelte di investimento, perché mai come nel corso di questo 2007 i mercati finanziari hanno mostrato tutta la loro fragilità. Con questo non è mia intenzione predire catastrofi o simili, poiché altrimenti io stesso deciderei di cambiare mestiere, è solo un monito a prestare una maggiore attenzione nelle proprie scelte di investimento. Mai come oggi è importante sapere in cosa si investe, che cosa si compra, poiché se anche gli investitori istituzionali, che dispongono di una quantità di informazioni sicuramente maggiore e più accurata di quella di cui dispone l'investitore comune, hanno dimostrato come sia facile sbagliare, risulta facile immaginare quale sia la situazione che si trova davanti chi debba fare delle scelte di investimento.

Vedi anche:
Program Trading, Algorithmic Trading e Black Box Trading
Crisi dei Mutui Subprime: il discorso di Bernanke presidente della Federal Reserve di Venerdì 31 Agosto 2007

Nuova collaborazione con Trading Professionale

Tra le novità in arrivo dopo la pausa estiva, sono lieto di comunicarvi una nuova collaborazione che inizierà a brevissimo con il sito Trading Professionale.

Il sito rappresenta, come molti di voi sapranno, uno dei punti d'incontro dei maggiori operatori professionali nel settore del trading e più in generale degli investimenti in Italia. Vi trovano spazio articoli e contributi di vere e proprie personalità del settore, che vi invito a scoprire personalmente qui e qui. Il sito è quindi anche un'importante risorsa per approfondire le proprie conoscenze, poiché ospita una serie di articoli consultabili gratuitamente, che trattano i temi più rilevanti nel settore del trading.

È per me è certamente un onore poter contribuire con i miei scritti, che saranno pubblicati in esclusiva da Trading Professionale e che, in ogni caso, vi segnalerò prontamente anche da queste pagine, non appena saranno pubblicati. I primi articoli che pubblicherò riguarderanno l'approfondimento di uno dei temi che più mi hanno appassionato in questi ultimi mesi, il Market Profile.

Tempo fa, proprio da queste pagine vi segnalai come stesse iniziando lo studio di questa affascinante branca dell'analisi tecnica e vi confesso che la cosa mi ha appassionato a tal punto da convincermi a tentare di coinvolgere anche voi, che mi seguite da tempo, alla scoperta di questo che rappresenta un vero e proprio mondo a parte e che se appreso con la dovuta dedizione permette di accrescere in modo unico le proprie conoscenze e di integrare, nel contempo, la propria strategia interpretativa dei mercati.

Il Market Profile è ormai parte integrante della metodologia da me adottata quotidianamente sui mercati finanziari e mi permette una visione di ciò che accade realmente approfondita. Tutto ciò risultato ancor più utile proprio in queste ultime settimane a fronte della crisi cui abbiamo assistito, per interpretare a fondo e oggettivamente ciò che stesse accadendo sui mercati. E' proprio da qui che è nata la decisione di scrivere questa serie di articoli dedicati al Market Profile, che hanno lo scopo dichiarato di indurvi ad approfondire questo tema, cosa che cercherò di fare io stesso attraverso questa serie di scritti.

Appuntamento quindi a brevissimo su Trading Professionale, per questa prima serie di articoli che inaugurano la mia collaborazione con questo prestigioso sito di informazione finanziaria. Ciò non cambierà le pubblicazioni sul mio sito personale e blog, che proseguiranno immutate, ma rappresentano un'integrazione delle stesse in un contesto che vedrà i miei contributi comparire accanto a quelli di persone dalla provata esperienza e professionalità nel campo del trading, cosa che non può che lusingarmi e onorarmi.

29 agosto, 2007

Orario apertura Wall Street

In questi giorni di ripresa dei lavori sul sito, notavo come una delle chiavi di ricerca più gettonate sia l'orario di apertura Wall Street, anche se in realtà non ricordo di aver mai scritto un post in merito.
Rimedio subito, proprio al fine di soddisfare questa richiesta che sembra essere un'esigenza di molti.

ORARIO APERTURA WALL STREET (ora italiana):
15:30 - 22:00

da notare che nei periodi di cambio ora da legale a solare e viceversa può esserci un disallineamento degli orari, dovuto alle diverse date in cui scatta il cambio di orario in Europa e negli Stati Uniti.

Discorso un po' più complesso riguarda i futures, in particolare quelli sugli indici, dove la distinzione tra sessione diurna e Globex può creare qualche difficoltà di comprensione degli orari.
I futures sugli indici trattati al CME (Chicago Mercantile Exchange, conosciuto anche come Merc), come quello sull'S&P 500 (ES), sul Nasdaq 100 (EQ) e sul Russel 2000 (ER2) chiudono 15 minuti dopo Wall Street, quindi alle 22:15, per riaprire, dopo soli 15 minuti alle 22:30, con la sessione Globex, che praticamente dura fino a 15 minuti orima della riapertura di Wall Street, quindi alle 15:15 del giorno successivo. Da ricordare tuttavia che, riguardo alla sessione Globex, è prevista un'ora di chiusura quotidiana, per manutenzione, dalle 23:00 a mezzanotte (sempre ora italiana).

Riassumendo, tutti gli orari di apertura e chiusura di Wall Street e dei futures del CME in ordine cronologico sono i seguenti:

15:15 chiusura sessione Globex
15:30 Apertura Wall Street e Sessione diurna futures sugli indici CME
22:00 chiusura Wall Street
22:15 chiusura sessione diurna futures sugli indici CME
22:30 apertura sessione Globex futures sugli indici CME
23:00 chusura per manutenzione giornaliera sessione Globex futures sugli indici CME
24:00 riapertura dopo manutenzione giornaliera sessione Globex futures sugli indici CME

Vedi anche:
Calendario Chiusure Straordinarie e Festività Borse Internazionali e Borsa Italiana
Rollover e Scadenze Futures CME

28 agosto, 2007

Corsi Trading profste: ecco le prime date!

Mi hanno appena telefonato per confermarmi le prime due date di due giornate di seminario che si terranno presso la sede di Trading Library a Milano (come raggiungerla) sabato 15 Settembre e sabato 17 Novembre prossimi.

Si tratta di due giornate dedicate ad uno stesso corso, potrete quindi scegliere se partecipare indifferentemente alla prima o alla seconda giornata o anche ad entrambe (essendo a distanza di tempo nulla vi impedisce di ripassare i concetti appresi e magari sottopormi domande e problemi sorti nei due mesi di pratica dei metodi che vi proporrò). La partecipazione ai corsi è gratuita.

L'oggetto del corso e il programma dello stesso sarà comunicato a breve su queste pagine, anche se chi mi segue da tempo intuisce già i temi che tratterò. Sono certo che quest'opportunità rappresenti un'occasione unica anche per conoscerci personalmente. Presto vi indicherò dove e come iscriversi ad una o anche a entrambe le giornate gratuite.

Posso fin d'ora anticiparvi che durante i seminari cercherò di trasmettervi tutti quei metodi grazie ai quali sono riuscito a lavorare sulla performance cercando di migliorarla costantemente, pratica questa che non si deve mai abbandonare, essendo giunto alla conclusione che il trading non sia molto diverso da uno sport praticato a livello professionistico o da una disciplina come ad esempio il gioco professionale degli scacchi, e come tale vada affrontato, anche da chi non fa del trading la sua professione primaria, ma si limita ad affiancarlo al proprio lavoro attuale. Sapete bene come io sconsigli fermamente di lasciare la propria occupazione per dedicarsi al trading in modo esclusivo, poiché si può imparare moltissimo senza dover per questo abbandonare la sicurezza economica, che anzi deve essere e restare uno degli obiettivi primari nel trading come nella vita professionale. Anzi, proprio suipportati dalla sicurezza economica derivante dal proprio lavoro si è in grado di mantenere e coltivare quell'obiettività che mancherebbe se i propri destini fossero esclusivamente legati all'andamento dei mercati e a noi mancasse l'esperienza e la conoscenza necessaria (raggiungibili solo dopo anni di studio e preparazione intensivi) per gestirli in modo professionale e non improvvisato.

Presto sarò in grado di fornirvi tutti i dettagli in merito ai corsi, vi invito a restare quindi aggiornati in tempo reale tramite RSS feed oppure via e-mail e/o direttamente sul vostro Blackberry.

27 agosto, 2007

Ripresa pubblicazioni

Tra pochi giorni riprenderanno le pubblicazioni dopo la pausa estiva.

Nelle ultime settimane, come certamente saprete, si sono succeduti una serie di accadimenti eccezionali sui mercati finanziari. Abbiamo prima assistito alla crisi innescata dei problemi legati al mercato creditizio, quindi agli interventi delle banche centrali, che hanno fin qui evitato il peggio.

Aver vissuto e osservato da vicino quanto accaduto è stato indubbiamente un'esperienza molto importante dal punto di vista formativo. Aver cercato poi di interpretare gli eventi per poter poi tentare di far evolvere la strategia, adattandola agli stessi e al periodo che stiamo vivendo, ha profondamente accresciuto le mie conoscenze.

Cercherò quindi, innanzitutto, di trasmettervi quanto appreso: ciò si rifletterà in una serie di post incentrati su un'analisi di quanto accaduto e in un'evoluzione delle analisi operative presentate in questo spazio, che cercheranno di assumere una prospettiva più ampia e non più solo limitata al mercato italiano. Ecco quindi che accanto alla consueta analisi dedicata al nostro indice e future S&P MIB, comparirà un'analisi del quadro generale dedicata ai principali indici e future, ai tassi di interesse e alle valute. Tutto questo non avverrà certamente in un giorno, ma è da interpretare come un proponimento dettato dall'esigenza di migliorare le analisi presentate in questo spazio, che saranno riprese come di consueto da altri siti e testate finanziarie.

Accanto a queste novità on-line, sarò in grado di proporvi una serie di incontri e seminari organizzati anche durante la pausa estiva. Si tratterà di incontri dal vivo, dove quindi avremo la possibilità di conoscerci di persona, affiancati da seminari on-line, dove avrete la possibilità di partecipare da casa nel caso in cui vi sia impossibile raggiungere le località dove si terranno i seminari. L'organizzazione di tutti questi eventivi sarà segnalata tempestivamente sulle pagine del sito, in modo da darvi la possibilità di conoscerle e iscrivervi per tempo.

Per avere notizia tempestivamente di tutte le novità riguardanti profste, oltre alla data esatta della ripresa delle pubblicazioni, potrete ricevere i consueti aggiornamenti tramite RSS feed oppure via e-mail e/o direttamente sul vostro Blackberry.

15 agosto, 2007

Pausa Estiva

Come tradizione siamo arrivati alla consueta pausa estiva delle pubblicazioni del sito, che, come ogni anno, riprenderanno a settembre.
Resta la possibilità di pubblicazioni periodiche nel caso dovessi comunicare qualcosa di urgente e importante che potrete trovare sotto questo stesso post. Per questo consiglio di utilizzare i feed RSS, ricevibili anche via Email e su Blackberry, in modo da poter essere avvisati nel caso compaia qualche nuovo post e per conoscere la data della ripresa delle pubblicazioni in settembre.

La mia vacanza è solo simbolica, poiché, come chi mi segue da tempo sa bene, ne approfitto per dedicarmi all'approfondimento delle tecniche utilizzate, che poi condivido con tutti voi nelle mie analisi operative e articoli vari, oltre a proseguire la quotidiana attività di trading, integrando le nuove metodologie nella mia strategia quotidiana. A tal fine la pausa nelle pubblicazioni mi è utile per concentrarmi e meglio implementare le stesse, senza dover parallelamente rendervi patrecipi del processo di apprendimento, che implica un'evoluzione in corsa della visione dei mercati. Il tutto per arrivare a presentarvi il prodotto finito ossia il risultato di questo percorso alla ripresa in settembre.

Sto poi continuando il lavoro per l'organizzazione dei corsi, che prosegue con progetti molto interessanti e che sono certo troverete utili quando finalmente avrete la possibilità di parteciparvi. A tal porposito ringrazio tutti coloro che mi hannno scritto con suggerimenti e idee.

Anche dal punto di vista editoriale sto proseguendo l'attività che, nel lungo periodo, porterà alla pubblicazione del libro che sto scrivendo e nel frattempo ad altre iniziative e collaborazioni cui sto lavorando. Di più non posso ancora dirvi perché non c'è ancora niente di sicuro, ma siamo davvero molto vicini alla meta.

A voi tutto auguro una buona estate, anche e soprattutto di riposo dalle fatiche quotidiane sui mercati e non solo.

11 agosto, 2007

Venerdì Nero delle Borse: il crollo dei mercati

Rassegna Stampa dei titoli dei principali quotidiani nazionali dedicati al venerdì nero e al crollo delle borse:

Il Sole 24 Ore - La crisi dei mutui Usa investe le Borse: forti ribassi in Europa
Panico sui mercati continentali: bruciati 380 miliardi in due giorni. Londra maglia nera chiude a -3,7%, Milano -5% da inizio 2007. A New York crolla il titolo di Countrywide Financial, numero uno del credito immobiliare. Da Bankitalia rassicurazioni per il mercato italiano.

Corriere della Sera - Borse: Europa in caduta, New York recupera
Nuovi interventi della Bce e della Fed per «stabilizzare il mercato»
Perdite pesanti, bruciati 268 milioni di euro. Primo miglioramento a Wall Street. Trichet: «L'economia europea è robusta»

La Repubblica - Mutui Usa, venerdì nero per le Borse
Bruciati 220 miliardi di euro

Le Piazze europee chiudono tutte in perdita: indici tra -1,48 e -3,71%
Milano registra un -2,48%. Nuovi interventi di Bce e Fed
Ma Trichet assicura: "L'economia dell'Eurozona è robusta"
Bankitalia: "Nessun allarme specifico per l'Italia"

Il Giornale - Le Borse in picchiata per paura
Ribassi fino al 3% sui mercati, spaventati dalla crisi nel settore dei mutui Usa: l’Europa brucia altri 268 miliardi di euro. Le banche centrali scendono di nuovo in campo per aiutare gli istituti di credito, mentre negli States gli economisti alzano le stime sui rischi di recessione. Bankitalia assicura: "Non ci sono ragioni per allarmarsi"
Venerdì nero per le banche: paura contagio
A Piazza Affari perdono tutti