25 settembre, 2008

Crisi dei Mercati e Operatività (segue)

Il mio intervento di ieri in merito alla corrente crisi dei mercati ha ricevuto una serie di approvazioni da parte vostra delle quali, come sempre, vi ringrazio, poiché mi aiutano a comprendere se il lavoro di divulgazione e analisi dei mercati che svolgo è in sintonia con e vostre esigenze.

Tra le diverse attestazioni di stima vi riporto questa, inviatami da G.C., che mi ha molto colpito e vlevo condividere con voi:
Ciao Stefano,
mi è piaciuto molto il tuo intervento riguardo la crisi corrente.
Perchè, anche se come dici alcune affermazioni sono ovvie, troppo spesso sono/siamo
in molti a non avere l'opportunità di confrontare le idee con altri pertanto ascoltare l'opinione
di una persona che reputo sufficientemente esperta e matura (e in questo momento anche
avvantaggiata) per avere una buona visione d'insieme è importante.

A questo proposito volevo preannunciarvi che i miei interventi al prossimo TOL Expo, in programma a Milano per fine ottobre, saranno incentrati proprio su questi argomenti.
In particolare, quello che terrò per Traderlink avrà il seguente titolo e tema:
Pattern a basso rischio ed elevato rendimento per operare sui mercati
imprevedibilli.

In questo intervento, il trader professionista Stefano Bargiacchi,
presenterà alcuni dei pattern più profittevoli, tratti dal suo metodo
di trading, da utilizzare sui mercati caratterizzati dalla crisi
finanziaria innescatasi nell'estate 2007. In queste giornate di
mercato molto particolari, si susseguono, infatti, trend days in
entrambe le direzioni, in modo spesso asslutamente imprevedibile, che
potranno così essere tradati agevolmente una volta individuati tramite
le tecniche del Market Profile. Grazie alle tecniche presentate, sarà
possibile gestire al meglio l'operatività nell' ambiente di trading
altamente rischioso, ma anche ricco di opportunità, che caratterizza i
mercati in questi mesi così convulsi.

Nell'ambito dello stesso cercherò di vedere insieme a voi come sia possibile operare secondo le linee guida tracciate nel post di ieri, ossia riducendo timeframe e size, per limitare al massimo il rischio e parallelamente cercare di massimizzare il rendimento riducendo al minimo il tempo di permanenza a mercato (sempre in rapporto alla propria operatività).
Sottolineo ancora una volta come i continui e ripetuti interventi da parte delle autorità di controllo (e.g. SEC) e di politica monetaria (FED e BCE) portano alla ridefinizione di TUTTE le regole, metodi e trategie di trading, poiché portano con loro un impatto enorme sull'andamento dei mercati e dei prezzi. Anche tutti i backtesting e trading system in questi giorni devono, a mio avviso, essere utilizzati con la massma cautela, poiché sono per definizione fondati su dati storici che partivano da condizioni di fondo molto diverse: il libero mercato, con interventi limitati da parte dei regolatori, la dove oggi la situazione è per molti versi opposta.
La fortuna del metodo di trading che propongo, basato sulla lettura dei mercati al tempo presente, sta proprio nel fatto che prescinde da qualsiasi comportamento degli stessi su base storica, cercando di basarsi prevalentemente sulle condizioni attuali.

E' anche grazie a questi principi che anche questo mese di settembre sta portando l'hedge fund con il quale collaboro a chiudere con una performance positiva, riuscendo a collocarsi nella classifica dei migliori hedge fund in termini di performance in un periodo dove la maggior parte degli stessi mostra perdite spesso catastrofiche. E' particolarmente utile a tal fine l'abbinamento di una strategia di brevissimo periodo con la chiusura di quasi tutte le posizioni entro sera e l'abbandono di quasi tutti i metodi di trading automatizzati, dei quali fino all'anno scorso si faceva larghissimo uso, proprio per le ragioni sopra esposte.

La speranza è che tramite queste pagine e nei nostri incontri personali e di gruppo, io riesca a condividere con voi la mia esperienza sui mercati e a fornirvi una visione il più possibile vicina a quella dei professionisti del trading e dei mercati, che mai come in questi mesi sono sottoposti ad una vera e propria selezione naturale. Da questo punto di vista mi sento molto realizzato, poiché sono entrato in questa industria (nel giugno scorso) proprio in un momento in cui la stessa sta vivendo una crisi senza precedenti (che vede il proprio epicentro proprio a Londra dove, come quello per il quale collaboro, hanno sede la maggior parte degli Hedge Fund mondiali) e ciò nonostante (o forse proprio per questo) sia riuscito a ritagliarmi uno spazio di tutto rispetto nell'ambito della stessa.

24 settembre, 2008

Consigli Operativi crisi mercati attuale

In questi giorni che hanno seguito i ribassi di settimana scorsa, che hanno portato alla decisione di limitare la possibilità degli short in molti paesi, Stati Uniti e Inghilterra in testa, seguiti ieri anche dall'Italia, ho ricevuto moltissimi email che mi chiedevano un commento in proposito e dei consigli in merito all'operatività che necessariamente in questi giorni va adattata alle condizioni straordinarie che stiamo vivendo.
Il primo consiglio, che certamente può valere per la stragrande maggioranza, è quello di non operare, essendo l'ambiente di trading estremamente incerto e volatile, con annessa tutta una serie di rischi legati alle conseguenze di decisioni più o meno improvvise che le autorità monetarie e di controllo possono prendere in questo periodo. Parallelamente considero estremamente utile seguire il più possibile queste giornate poiché estremamente istruttive, fornendo, infatti, occasioni uniche di apprendimento, date le condizioni dei mercati difficilmente ripetibili. In una parola, il mio suggerimento è quello di armarsi dei propri simulatori e lavorare molto per cercare di adattare le proprie tecniche a questo ambiente di trading e affinare le stesse.
Per tutti gli altri, il consiglio è quello di ridurre decisamente la size e il timeframe dei propri interventi a mercato. Dato l'elevato livello di rischio presente è, a mio avviso, doveroso fare dei trade con dimensioni minime, riducendo parallelamente il tempo di permanenza a mercato in modo proporzionale a quella che è la propria abitudine in tal senso.
In questa prima metà della settimana, ho poi seguito con particolare attenzione
l'effetto dell'introduzione della regola che limita lo short selling sui titoli azionari, che personalmente considero essee una decisione disperata in primo luogo e dissennata in seconda istanza, della quale purtropppo tutti pagheremo le conseguenze in futuro.

Da ciò che ho potuto osservare sul campo mi è sembrato di capire come il mercato sia, ancora una volta, come grippato. Nel senso che quando ci sono i rialzi, a parte quello sensazionale osservato sui mercati azionari di venerdì scorso, cui poi è seguito un ritracciamento che ne ha annullato gli effetti, manca sempre un seguito agli stessi, poiché la crisi è bene presente e tutt'altro che attenuata, quindi ogni volta che i mercati salgono lo fanno fino a quando non si imbattono in vendite che puntualmente approfittano dei prezzi più elevati. Parallelamente, quando i mercati scendono, mancando la spinta offerta dall'apertura di nuove posizioni short è come se ci fosse un freno, quello posto dalle autorità appunto, che limita le discese stesse.
L'ambiente di trading e le regole che governano le nostre decisioni sono quindi da ridefinire, alla luce del fatto che c'è questa ennesima situazione di stallo, causata, come tante altre volte è accaduto dell'ultimo anno, dagli interventi a salvaguardia dei mercati, che hanno risultati sempre meno efficaci e sicuramente di breve periodo, portando solo un provvisiorio stop ai ribassi che non fa altro che rinviare gli effetti della crisi che continua a pesare sui mercati da più di un anno.

Credo che mai come in questo momento sia importante e necessario osservare ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi e approfittare dell'utilità di uno strumento come il simulatore, che ci permette di tenere al riparo il capitale dai pericoli derivanti dalla situazione dei mercati finanziari in questi giorni, sfruttando comunque l'opportunità unica di apprendimento offertaci dagli stessi. So che posso aver detto cose ovvie, ma credo sia importante rendersi conto della pericolosità insita nel momento che stiamo vivendo e della portata degli eventi e delle possibilità che lo stesso porta con se.

23 settembre, 2008

Alive and Kicking


Scrivo questo post per rassicurare i molti che mi hanno scritto chiedendomi notizie in merito a come stessi, data la relativa rarefazione dei miei interventi su questo spazio.
Purtroppo o meglio per fortuna il lavoro è davvero moltissimo, a quello che svolgo per l'hedge fund, che questo mese date le condizioni eccezionali di mercato è davvero impegnativo (posso affermare con orgoglio siamo uno dei pochi hedge fund che riesce a mantenere performance positive anche in questo ambiente di trading e un tasso di redemption nullo), si aggiunge la conclusione del libro sul mio metodo di trading che sta per andare alle stampe e sarà pronto al più tardi per fine ottobre e l'organizzazione dei seminari e interventi che mi permetteranno di incontrarvi di persona da qui a Natale in una serie di appuntamenti che culmineranno con il mio corso che si terrà il prossimo 15 e 16 dicembre a Milano, in un edizione completamente rinnovata e soprattutto approfondita, grazie al fatto che molti concetti dello stesso corso saranno disponibili sul libro che sarà quindi propedeutico al corso stesso, insieme ai contenuti video disponibili gratuitamente per la visione e l'apprendimento delle basi del mio metodo di trading.
Gli appuntamenti clou da qui a Natale che mi vedranno presente sono quindi:
  • TOL Expo a Milano il 30 e 31 Ottobre
  • Fiera Parigi 21 e 22 Novembre
  • Corso GRATUITO sul Market Profile a Rimini il 24 Novembre
  • Tradando a Forlì il 28 Novembre
  • ITF Napoli il 12 Dicembre
  • Corso Avanzato Metodo Profste 15 e 16 Dicembre

Tra l'altro settimana scorsa sono stato a Parigi per il Salon du Trading, che è stata un'occasione come sempre molto stimolante di confronto con i trader d'oltralpe che hanno metodi di trading molto diversi dai nostri (incredibile, ma vero) e dove avrò modo di tornare in Novembre per approfondire la conoscenza e il confronto con alcuni trader che ho conosciuto proprio la scorsa settimana e con i quali sono sorti interessanti elementi di reciproco accrescimento culturale.

Se quindi da un lato i post sul sito sono più rari, anche se cercherò di scrivere più spesso (a brevissimo vi prometto un post di commento sulle attuali condizioni di mercato che certamente valgono un approfondimento), dall'altro abbiamo di fronte una serie di appuntamenti molto ricca che ci permetterà certameente di vederci di persona, cosa certamente molto utile e stimolante, per dar modo a me di condividere con voi tutte le (tante) cose apprese in questi mesi di lavoro col fondo e non solo. Raccomando quindi a tutti voi di segnarvi le date dei prossimi incontri ed eventi in agenda in modo da poter avere i giorni liberi a disposizione. Presto e sempre da queste pagine avrò modo di comunicarvi i vari argomenti che tratteremo insieme e il dettaglio degli interventi.

Raccomando a chi avesse perso il corso gratuito di giugno sul Market Profile faccia in modo di partecipare alla replica riminese prevista per il 24 Novembre prossimo, anche se consiglio a chi ne avesse la possibilità di rifrequentare il corso poiché saranno certamente aggiunti aspetti che non ho trattato nell'ormai storica giornata milanese.

Infine, mi scuso ancora una volta per i ritardi nelle risposte agli email, anche se in ogni caso e come sempre, rispondo sempre a tutti personalmente. Vi chiedo solo di pazientare in modo da darmi il tempo di rispondere con la dovuta calma e attenzione, evitando risposte frettolose e di routine che non amo fare a meno che non si possa davvero rispondere ai vostri quesiti con poche righe, cosa che avviene raramente, poiché mi ponete spesso domande, approfondimenti ed elementi di riflessione che meritano una giusta e approfondita attenzione.

14 settembre, 2008

Trading al Femminile: She Trader

Tra le tante email ricevute quest'estate, ce n'è stata
una particolarmente gradita e interessante, che mi ha inviato Vittorio Malvezzi, collaboratore del sito di Francesco Caranti, noto didatta famoso per i suoi lavori divulgativi sulle opzioni del quale cura una sezione molto interessante intitolata Ridendo dicere Verum. All'interno di questa stessa sezione è presente un viaggio nel trading al femminile, presentato con la serie intitolata She Trader, che ho trovato molto interessante.
Come molti di voi sapranno, ritengo le donne essere molto portate per questa professione, che si imagina a torto essere ad alto tasso di testosterone, che invece ritengo essere uno dei problemi maggiori di noi trader uomini, che siamo poi la stragrande maggioranza dei trader. Nel percorso proposto da Vittorio si trovano quindi una serie di profili proposti con un lavoro interessante svolto a 4 mani con Erika Tassi, della quale ho apprezzato molto il suo ultimo scritto e lo stile di scrittura stesso.

Non vi resta che andare a visitare Ridendo dicere Verum e leggere la serie di post dedicati alle trader. Nel frattempo non mancate di visitare anche l'intero sito, che ho trovato molto interessante e ricco di spunti di riflessione tanto da inserirlo tra i link permanenti ospitati su profste presenti sulla barra laterale destra.

Biofeedback e trading: la variabilità della frequenza cardiaca

Ringrazio pubblicamente un lettore, L.O., che ha portato avanti le ricerche e gli esperimenti sul biofeedback, del quale avevo parlato tempo fa da queste pagine. Come vedrete dall'email che mi ha inviato, su suggerimento di Brett Steenbarger, che è un altra di quelle persone che sono state essenziali nel mio percorso di formazione, ha sperimentato un apparecchi che misura la variabilità della frequenza cardiaca e condivide con me e con voi i risultati cui è giunto, cosa che mi ha fatto estremamente piacere, anche perché considero il biofeedback una delle nuove frontiere del trading. Ecco quindi l'email che mi ha inviato:
Leggendo l'articolo sul biofeedback mi sono interessato alla materia, e, come suggerito, ho aggiunto questo elemento nel lavoro quotidiano :)
Ho cominciato un mese fa circa con il cardiofrequezinmetro che uso per andare in bicicletta.
Fino li non ci sono stati problemi, a parte qualche picco, che si riusciva a tenere sotto controllo con abbastanza facilita', tutto filava liscio.
Pero' non mi sono accontentato del cardiofrequenzimetro ed ho trovato questo articolo di Brett Steenbarger, dove spiegava l'uso di un apparecchio per la misurazione della varazione del battito cardiaco. Ecco ... forse complice il caldo estivo :) , ho comprato lo stesso apparecchio descritto nell'articolo, e mi e' arrivato questa mattina!
Sto facendo le prime prove ma ho gia' scoperto un paio di cose: 1) pur riuscendo durante una sessione di rilassamento e concentrazione a raggiungere uno stato di elevata attenzione, durante il trading, pur rimanendo le pulsazioni nella norma, lo stato di concentrazione non e' facile da raggiungere come quando ci si sta semplicemente rilassando, anzi e' piuttosto difficile; 2) dopo una sessione di concentrazione, e dopo aver raggiunto un elevato livello di "coerenza" (cosi' chiamano il raggiungimento di un determinato stato del variare dei battiti cardiaci), il livello di concentrazione generale rimane elevato per un lungo periodo.

Ringrazio ancora il lettore per le considerazioni interessanti che spero apprezzerete e mi raccomando, non sottovalutate l'importanza del biofeedback anche nelle fasi di apprendimento e simulazione, così come in quelle di trading reale.

Joe Ross: tecniche di trading e gestione della posizione

Tra i tanti email ricevuti quest'estate e in questi primi giorni di settembre ne ho scelto uno, inviatomi da A.C., cui rispondere direttamente qui sul sito, poiché tocca una serie di questioni che possono certamente interessare anche altri.

In particolare, mi vengono poste una serie di domande interessanti sulle tecniche di trading di Joe Ross e sulla gestione della posizione cui rispondo molto volentieri, poiché io stesso all'inizio del mio percorso ho letto, studiato e applicato le tecniche di Joe Ross, che ritengo possano costituire un ottimo punto di partenza, come lo stesso autore dell'email sottolinea.

Le tecniche di Joe Ross sono utili poiché forniscono un metodo semplice e intuitivo per iniziare a dare un ordine a ciò che vediamo sui mercati che, specialmente all'inizio, può essere considerato molto confuso e scarsamente comprensibile. Tra l'altro, come ricorda anche l'autore del'email, Joe Ross non fa alcun uso di indicatori e devo confessarvi che proprio ispirandomi a questa sua impostazione decisi di eliminare a mia volta tutti gli indicatori, che mi avevano fino a quel momento più che altro confuso.

E' proprio il principio dell'osservazione del puro prezzo, tramite i grafici e null'altro, che più di ogni altro ho trovato utile delle tecniche di Joe Ross e che tutt'ora è parte integrante del mio stesso metodo di trading, che non è altro che l'unione di ciò che ho trovato utile e quindi tratto dai lavori dei diversi autori che nel tempo ho abbinato all'esperienza personale sui mercati, elemento questo insostituibile e preziosissimo, che tuttavia va abbinato sempre ad uno studio approfondito di tecniche e metodi dai quali appunto trarre idee e strategie che poi si compongono in quello che è il metodo di ciascuno di noi.

Venendo all'email ve ne riporto alcune parti di seguito con le mie risposte:
Quanto a me... beh, sono sempre nella fase di studio e paper trading (per fortuna). A fine luglio, quando ho constatato che dopo 300 trades simulati la equity line era decisamente insoddisfacente, ho deciso di cambiare qualcosa nella mia tecnica (troppo impulsiva e poco ragionata).

Un primo punto importantissimo è proprio questo, la persona che scrive è una delle tante che seguo nel loro percorso di formazione con incontri personali e via email. Molti hanno avuto la fortuna di iniziare col piede giusto, ossia simulando, in base al consiglio che do sempre e principalmente: quello di non avere fretta, di prendersi tutto il tempo necessario per studiare e apprendere e per simulare. Questo fino a quando non si raggiunga una profittabilità costante, non casuale e duratura, che sono la cosa più importante. In particolare, è fondamentale sopravvivere al proprio periodo di apprendimento salvando il proprio capitale da tutti gli errori che necessariamente si commettono durante lo stesso.

La frase scritta sopra, forse solo per inquadrare il discorso che segue, è certamente quella che più mi fa piacere, perché so che la stessa persona sta apunto sopravvivendo al proprio periodo di apprendimento e senza fretta alcuna seguendo i passi necessari per arrivare al trading professionale (che non è necessariamente il trading a tempo pieno).

Dopo aver visto un video del bravo Trombetta mi è venuta un'illuminazione: a detta di molti (Van Tharp in primis, ma anche molti altri) la gestione della posizione è forse più importante ancora delle tecniche di ingresso (Tharp arriva addirittura a dire che l'ingresso può essere casuale e, con un buon management della posizione si può essere profittevoli, ma questo mi pare forse eccessivo...).

Questo mi trova completamente d'accordo con gli autori citati, in particolare con la citata affermazione Van Tharp, del quale consigli l'essenziale Diventare Finanziariamente Indipendenti, secondo il quale anche a fronte di un ingresso completamente casuale, la gestione della posizione e l'uscita dal trade sono i passaggi fondamentali che portano alla profittabilità. Affermazione che quindi non trovo affatto esagerata. Il problema è che, spesso, chi inizia attribuisce un importanza eccessiva all'ingresso nel trade, mentre questa fase è realmente la meno importante e meno determinante, come con l'esperienza di arriva a comprendere.
Morale della favola, mi sono detto: tradando 1 solo contratto FIB non riesco a gestire bene le mie uscite. Perchè allora non passare a 2 e fare come suggerisce Trombetta, ovvero seguire questa REGOLA: fissato lo stop loss, il target del primo contratto è tale per cui R:R=1:1 (quindi equidistante dal punto d'ingresso rispetto allo stop loss), il secondo contratto lo si lascia correre e si prende profitto in base ad altre regole comunque fisse (es. io lo vendo al ritracciamento del 50% dal max profit teorico sulla carta). Così facendo, se la matematica (e il calcolo delle probabilità) non è un'opinione avendo almeno il 51% dei trade vincenti si ottiene una equity line crescente con regolarità.

Il metodo è certamente valido e la regola di salvare il 50% dei profitti è una di quelle suggerite da Joe Ross che io stesso utilizzo tuttora.
Mi sono subito messo a testare questa tecnica, unitamente ai segnali d'ingresso di Ross. Dopo un avvio scoppiettante però il mio entusiasmo si sta raffreddando parecchio. Ultimamente infatti ho preso delle belle sberle (sempre virtuali per fortuna). In particolare ho notato due cose:

1) il mio limite max di stop loss è 100 punti, il che equivale a 1000 euro di perdita max (sono 2 contratti), una bella botta... (almeno per me). Il fatto è che difficilmente metto stop inferiori a 70/80 punti, quindi se il prezzo mi da contro subito devo incassare delle perdite abbastanza consistenti. Tu dirai: metti stop più stretti... Con stop inferiori a 50/60 punti però non riesco ad applicare decentemente le tecniche d'ingresso e poi mi sento più a mio agio con stop un pò più ad ampio respiro

2) Seguendo la regola di gestione della posizione che ho sopra esposto devo resistere alla tentazione di liquidare il primo contratto prima che raggiunga il target. Anche alzando lo stop tramite trailing (e avvicinando di conseguenza il target, sempre mantenendo R:R=1:1) a volte devo rinunciare a dei profitti teorici per poi vedere il mercato che ritraccia fino allo stop...

Qui ci sono due elementi importanti, il primo è che si deve sempre avere uno stop loss con il quale siamo a nostro agio psicologicamente, quindi il numero di punti o tick o qualsiasi altra misura della perdita massima deve essere tale da permetterci di sopportarla psicologicamente quasi come se non fosse avvenuta o, meglio, come se fosse un costo (e le perdite sono, come saprete, uno dei costi del trading) che riteniamo congruo e coerente con il nostro business plan. Questo ci da la tranquillità necessaria ad entrare nel trade senza angosce o patemi d'animo. Aggiungo, che in tal senso, la più volte citata necessità di abbinare ai redditi del trading dei redditi fissi e il più possibile esenti da rischi, è un altro degli elementi essenziali che ci permette poi di riuscire a vivere e percepire le perdite nel modo corretto ossia, lo ripeto, come un normale costo del nostro trading business e nulla di più. La stessa cosa risulta molto più difficile da fare se tutti i nostri redditi dipendono solo dal mercato. Come si intuisce, anche la dimensione dello stop può variare in accordo a quelle che sono le nostre possibilità, che mutano se abbiamo delle forme di reddito extra trading, permettendoci di tenere stop mediamente più larghi a parità di altre condizioni.

Giova qui citare una statistica che Linda Raschke, colei che considero essere la mia mentore, cita spesso e che lei stessa ha testato su diversi mercati e serie di dati storici. A parità di altre condizioni, più grande è lo stop loss e più piccolo è il target, più cresce la profittabilità dei trade. E' questo certamente un risultato apparentemente sconvolgente e che ribalta tutti gli assunti che normalmente si fanno sul rapporto Rischio:Rendimento (R:R).
Certamente non si vuole qui proporre di tenere gli stop più ampi dei target, cosa che risulterebbe intuitivamente in un suicidiol finanziario, ma deve far comprendere come porre uno stop più ampio sia spesso un elmento necessario ai fini di migliorare la propria profittabilità, fermo restando che il rendimento, ossia il profitto sul primo obiettivo o target deve necessariamente essere remunerativo, ossia a mio avviso essere almeno doppio o come minimo una volta e mezzo lo stop. Altro elemento da tenere presente è che nel Rischio (stop loss) e nel Rendimento (profitto potenziale sul primo target) è necessario considerare anche le commissioni e i costi, che spesso non sono erronamente incluse, corrispondenti solitamente ad un tick.

QUINDI (E CONCLUDO):
Visto che sto usando le tecniche di Ross come entry signal e visto che la sua filosofia di gestione della posizione è piuttosto sparagnina (lo è la sua intera filosofia di trading, incentrata su piccole perdite, piccoli profitti e ogni tanto qualche buon profitto) e basata su lotti di almeno 3 contratti (vendita del primo per coprire spese o poco più, vendita del secondo a target, e terzo lo si lascia andare; altrimenti, se il prezzo inverte, vendita al livello d'ingresso di secondo e terzo; però mai lasciare profitti sulla carta), ho pensato che forse potrei considerare il Minifib e tradare 3 o 6 contratti.

Credo che l'utilizzo dei contratti mini sia certamente migliore, specie per chi sta iniziando è essenziale utilizzare, anche nella simulazione, dimensioni minime. Non c'è alcune fretta di passare a size più elevate, poiché uno dei pochi vantaggi di questa professione è la scalabilità dei profitti, consentita se si prediligono mercati sufficientemente liquidi. E' oper questo che io stesso, dopo gli inizi sul mini S&P MIB, altra tappa obbligata per chi inizia, sono passato all'Eurostoxx 50 e al Bund, che permettono una maggior scalabilità essendo tra i contratti future più liquidi al mondo. Inoltre, le caratteristiche di questi due mercati, specialmente il Bund, sono tali da costituire anche un'ottima palestra utilissima anche a chi sta imparando.
Perchè ho scelto Ross? E' vero che i suoi libri [sono sotto certi aspetti carenti]. Però è uno dei pochi che da segnali d'ingresso chiari e puliti e, salvo qualche eccezione non usa indicatori. Insomma delle regole per le entrate devo pur averle, altrimenti se vado a sensazione ho visto che faccio peggio...
A questo punto, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sia sulle tecniche di gestione della posizione esposte (2 contratti vs. 3 contratti) che sul Minifib e se vuoi su Ross. Mi sembra, vedendo il book, che come liquidità il Minifib non sia molto diverso dal FIB però è decisamente più abbordabile economicamente e permette di gestire lotti più consistenti.

Le tecniche di Joe Ross, come già detto, credo siano utilissime soprattutto all'inizio e quindi nella fase di studio e apprendimento che precede il raggiungimento del livello dove si svilupperà poi un proprio metodo, cui si arriva continuando a studiare e sperimentare, unitamente al tempo trascorso sui mercati che fornisce quell'esperienza insostituibile e necessaria che non si può trovare o trasmettere sui libri, che sono in ogni caso un elemento altrettanto utile e insostituibile del percorso di formazione del trader. Io stesso, continuo a leggere tutti i testi che mi capitano sotto mano e da ognuno cerco sempre di trarre un'idea, anche una sola, che possa aiutarmi o essere implementata nel mio metodo, che considero in continua evoluzione.
Tornando alla domanda postami alla fine, a mio avviso le size ideali per simulare sono inizialmente un solo contratto, ma solo per tenersi, come amo dire, l'asticella alta, poiché, come si desume anche dall'email e da molti libri, entrare e uscire con tutta la posizione è molto più difficile. Dopo questo periodo iniziale, che quindi nel caso di chi ha scritto l'email si può considerare superato, si può passare a due contratti.
Resta il fatto che, essendo la fase di simulazione e che quindi prescinde da considerazioni di money management riguardo alla giusta dimensione, la cosa importante è utilizzare una dimensione di contratti future o azioni, che permetta di uscire dal mercato in due fasi secondo le diverse tecniche utilizzate a tal fine.

08 settembre, 2008

Hedge Fund Report: prima parte

Con questo post ho intenzione di iniziare una serie dedicata a raccontarvi la mia esperienza professionale che mi vede collaborare con un hedge fund londinese dal giugno scorso. Come promisi allora il mio intento è quello di condividere con voi l'esperienza accumulata grazie a questa proficua e preziosa collaborazione. Ecco quindi che con questo primo scritto inauguro una serie di post che cercherà di rendervi partecipi di tutto ciò che sto apprendendo in questi mesi di lavoro sui mercati con una visione nuova e fianco a fianco con i migliori professionisti del settore. E' stata un'estate particolarissima, che ha visto moltissimi hedge fund, anche blasonati e famosi, mostrare performance negative, sulla scia della crisi che si protrae da più di un anno e che ha investito tutto il settore. E' stato per me quindi motivo di orgoglio aver contribuito alle performance del fondo dei mesi di luglio e agosto, entrambe conclusisi positivamente.

E' stata un'estate strana, insolita, piena di lavoro e vuota di vacanze, ma al contempo entusiasmante data la quantità di novità professionali che ho avuto modo di sperimentare e che da oggi, da questo post, cercherò di condividere con voi.
Si dice che i mercati finanziari siano da sempre uguali a loro stessi, che la storia si ripete e sempre uguali paura ed euforia regolino i movimenti dei prezzi. Se da un lato questo è certamente vero, dall'altro ho avuto modo di notare come i mercati cambino a seconda della prospettiva con la quale ci poniamo davanti agli stessi.

Dal giugno scorso, come molti di voi ricorderanno, ho iniziato a collaborare con un hedge fund inglese, con sede a londra. Per loro ho iniziato una consulenza che si fonda sulla mia analisi dei mercati basata sul market profile e che arriva ai segnali operativi sui principali futures, in ambito intraday, fino all'analisi di titoli azionari dei mercati europei e statunitensi. Questa esperienza di trading quotidiano con dimensioni di investimento considerevoli rispetto agli ovvi limiti dei capitali personali, insieme alle finalità di trading, non solamente direzionale, mi hanno aperto gli occhi su un mondo che prima potevo solo immaginare è intuire, ma che ora posso conoscere e vivere con gli occhi di chi ha una posizione certamente privilegiata di visione dei mercati.

Dico privilegiata proprio perché mi sono reso conto del fatto che se da un lato, in effetti, i mercati sono sempre uguali a loro stessi, dall'altro è vero che molto dipende da come gli stessi si guardano, da quale prospettiva, da quale angolazione. Come ho avuto modo di constatare, la visione che da investitori e trader privati si ha è certamente limitata, parziale. Questo fattore, insieme a molti altri, rappresenta uno degli handicap iniziali che il trader privato deve cercare di superare, colmando le lacune che lo dividono dai professionisti dei mercati. Non sto con questo affermando che sia impossibile per un privato riuscire nel trading, ma che è importante fin dall'inizio cercare di aver chiaro in mente che il superamento di questi svantaggi deve rappresentare uno degli obiettivi primari. Colmare il gap di mezzi e conoscenza, come amo ricordare ai miei corsi, cercare fin dall'inizio di passare dall'altra parte della barricata, quella dei professionisti abbandonando quella dei dilettanti è degli investitori improvvisati.

Ricordo spesso come non sia tanto una questione di trader part time è full time, in fondo siamo tutti trader part time, anche noi che facciamo del trading e dei mercati la nostra vita, l'importante è cercare di avere un approccio professionale, cercare di capire come agiscono, secondo quali meccanismi operano e decidono i professionisti dei mercati.
E' ovvio che la mia esperienza col fondo londinese sta portando con se un patrimonio conoscitivo unico nel senso ricordato sopra e, come sempre il mio scopo sarà quello di condividere tutto ciò che conosco e apprendo con voi: attraverso queste pagine e gli incontri dal vivo, senza dimenticare gli utilissimi videolive, strumento sensazionale che sta cambiando per sempre il modo di fare formazione e di condivisione della conoscenza.

Una delle prime cose che ho notato con sorpresa, è la non necessità di operare in base a strategie direzionali. Mi spiego meglio, sapevo e conoscevo lo spread trading e il trading con le opzioni sui quali ho tenuto anche dei seminari, che permettono, sotto certe condizioni, di prescindere dalla direzione del mercato, ma qui il discorso è ancora diverso, per quanto semplice e scontato fosse io non ci avevo mai pensato.

Si tratta di una delle ragioni più semplici e intuitive, quella per cui i mercati esistono. Tutti i mercati, anche quelli finanziari. La compravendita. Le transazioni. Si, perché malgrado io stesso sappia benissimo che lo scopo principale dei mercati è quello di facilitare le transazioni, finisco spesso e umanamente col dimenticarlo, anche se poi pensandoci è la cosa più ovvia del mondo.

Mi sono così reso conto di come la visione che assumiamo dei mercati, come trader privati, sia certamente la più naturale, ma anche uan sola di quelle possibili. Mi spiego meglio, molto spesso gli attori del mercato hanno scopi e tattiche che si allontanano dalla mera direzionalità, portando a strategie che esulano dai fini che normalmente vogliamo dare quando vediamo vendere o comprare azioni, futures, opzioni o quant'altro. E' vero che tutti sappiamo in teoria come gli scopi per cui un attore si trova sul mercato possono essere i più diversi, così come i timeframe possono essere diversi, ma magicamente finiamo spesso col dimenticarlo, pensando così che tutti agiscano per gli stessi fini che muovono le nostre decisioni, così come, altrettanto spesso, finiamo col pensare che tutti i partecipanti al mercato abbiano lo stesso timeframe da noi scelto.

Ecco quindi che quando, magari leggendo la tape, vediamo passare una grossa quantità in acquisto o vendita risulta istintivo pensare che la stessa quantità è stata scambiata per fini simili ai nostri, anche se poi razionalmente comprendiamo come non sia necessariamente così. Può darsi che quel grosso quantitativo sia stato comprato o venduto a fini di copertura o per costituire o smobilitare una posizione molto ampia e così via. I fini possono essere tantissimi, anche se, umanamente, finiamo col tendere a pensare ai fini tipicamente direzionali e discrezionali che muovono la maggior parte dei trader privati, ma certamente non la maggior parte dei volumi in borsa.

Ecco, il primo insegnamento che vorrei condividere con voi è proprio questo, il fatto che gli scopi delle nostre controparti, quando vendiamo o compriamo sul mercato, possono essere molteplici e la lettura degli stessi è forse la cosa più importante e anche, non lo nego, ardua da fare. La collaborazione con l'hedge fund, mi ha permesso di comprendere come i vari attori e, tra questi,
quelli di dimensioni più consistenti, agiscano e intersechino i loro molteplici interessi sul mercato. Vedere come funzionano le cose nella realtà è, come sempre, la miglior scuola che non fa altro che cementificare i concetti che si erano appresi in teorie. Cose spesso scontate, come queste, sembra quasi che finiscano apposta nel dimenticaotio, per farci assumere un atteggiamento sbagliato nel momento in cui analizziamo i mercati e i movimenti dei prezzi. L'esperienza diretta permette invece di vedere dal vivo e quindi non dimenticare, queste dinamiche e meccanismi, che poi rimangono ben impresse nella mente.

E' proprio vero che nulla paga come l'esperienza diretta, anche se da parte vostra, dev'esserci uno sforzo, che ritengo da sempre necessario, di immedesimarsi nella mente e nelle azioni dei grandi del mercato, per cercare di comprenderne scopi, strategie e metodi di trading. Spero da queste pagine e tramite i nostri incontri di riuscire a trasmettervi una parte di queste esperienze fondamentali, che, anche se indirettamente, potranno così entrare a far parte del vostro bagaglio di conoscenza e preparazione. Sapete bene come spesso abbia sostenuto come sia perfettamente inutile lamentarsi di cospirazioni e manipolazioni da parte dei grandi, come lo stesso Trichet ha ammesso recentemente, è molto più saggio soffermarsi sulla comprensione dei meccanismi di domanda e offerta, che regolano da sempre i mercati di tutto il mondo, inclusi quelli finanziari.

continua

05 settembre, 2008

Siti utili per il rientro dalle vacanze + EBook Gratuito


Approfittando dei buoni propositi che sempre ci poniamo al rientro dalle vacanze volevo segnalarvi una serie di siti che sono appena entrati a far parte della famiglia di link ospitati su queste pagine. Ho, infatti, deciso di riorganizzare gli stessi, cosa che se non avessi fatto subito sarebbe stata rimandata sine die.

Ecco allora, che nel processo di riorganizzazione ho pensato bene di aggiungere alcune risorse che fanno parte di un network di siti finanziari chiamato SOS Trader Network. Tra questi vi segnalo:

SOS Trader, sito che non ha bisogno di presentazioni fondato dall'amico Pietro Di Lorenzo, autore del best seller Trading Part Time e della bellissima raccolta di aforismi "L'odore dei soldi".

Trading Mania, che è una raccolta dei migliori siti di finanza (999 siti per il trading come recita l'intestazione del sito) e rappresenta quindi un'ottima risorsa che concentra tutto il meglio del web in campo finanziario, da utilizzare quindi come punto di riferimento anche grazie ai continui aggiornamenti.

Mai Dire Borsa, rappresenta certamente un riferimento nel mondo dei forum dedicati alla finanza e al trading. Da segnalare anche la recente pubblicazione di un E Book gratuito intitolato Trading Part Time sui Futures scritto da Pietro Di Lorenzo e scaricabile gratuitamente da questa pagina.

I contenuti dell'E Book Trading Part Time sui Futures di Pietro DI Lorenzo sono i seguenti, tratti dalla presentazione ufficiale:
Sommario

1: Rischi e opportunità del trading sui futures
2. Da un approccio discrezionale a uno sistematico
3. Come costruire un trading system robusto
4. Il trading part time con i futures
5. Dal trading system al portafoglio di trading system
6. Dalla teoria alla pratica: operatività di un futures trader part time

Recensione

In questa opera sono illustrati i rischi e le opportunità del mercato dei futures e i vantaggi offerti dai trading system. Viene spiegato perchè i futures siano strumenti tranquillamente tradabili anche da coloro che si dedicano agli investimenti in maniera part time utilizzando un approccio evoluto che mira a diversificare il rischio all’interno di un portafoglio composto da una batteria di sistemi che lavorano in sinergia. Nell’idea comune, il trading sui futures è adatto solo a investitori con altissima propensione al rischio; in realtà, si dimostrerà che approcciando questo mercato con corrette politiche di money e risk management, è una modalità adatta a qualsiasi trader! Nell’ebook viene illustrato come è possibile fare trading sui futures anche evitando di seguire le contrattazioni, avendo capitali ridotti e una propensione al rischio non elevatissima. Il tutto illustrato in maniera estremamente pratica attraverso esempi e schemi utilizzando un linguaggio semplice e sopratutto le esperienze personali

04 settembre, 2008

Nuovo VideoLive registrato: disponibile ora!

Per accogliervi al rientro dalle vacanze ho realizzato, durante lo scorso mese di agosto un VideoLive in collaborazione con ClickOptions, che posso finalmente proporvi in versione registrata, per permettervi di vederlo in qualsiasi momento e, come sempre gratuitamente.

In questo VideoLive, che sarà disponibile per un periodo limitato, parlo di alcuni principi e pattern utili per operare in strategia momentum, che tante volte abbiamo osservato essere utile in intraday in queste giornate così convulse, che si sono susseguite da un anno a questa parte come conseguenza della crisi innescata dai mutui subprime nell'agosto 2007.

E' vero, infatti, che ci sono state moltissime giornate dove forti impulsi in un senso o nell'altro hanno spiazzato i partecipanti al mercato, indecisi se salire sul treno in corsa, rischiando una repentina inversione o se attendere una pausa o ritracciamento, che talvolta tarda ad arrivare. Nel video, sottolineo l'importanza di aver sempre chiaro quale sia il rapporto Rischio Rendimento e i pattern proposti aiutano a definire un punto di entrata che veda una proporzione favrevole tra i due.

Questo video sostituisce il VideoLive in diretta di questa sera non andato in onda per problemi sulla mia connessione, scusandomi per l'inconveniente vi lascio alla visione del video registrato e al proclama ufficiale:

TITOLO:

Pattern a basso rischio ed elevato rendimento per operare in ambiente momentum.

Descrizione:
In questo VideoLive, sponsorizzato da ClickOptions, il trader
professionista Stefano Bargiacchi, presenterà alcuni dei pattern più
profittevoli, tratti dal suo metodo di trading, da utilizzare in
ambiente momentum.
In queste giornate di mercato molto particolari, si susseguono,
infatti, trend days in entrambe le direzioni, che potranno così essere
tradati agevolmente una volta individuati tramite le tecniche del
Market Profile.
Grazie alle tecniche presentate, sarà possibile gestire al meglio
l'operatività nell' ambiente di trading altamente rischioso, ma anche
ricco di opportunità, che caratterizza i mercati in questi mesi.

02 settembre, 2008

Primo appuntamento VideoLive: Giovedì 4 Settembre

PER PROBLEMI RELATIVI ALLA MIA CONNESSIONE INTERNET IL VIDEOLIVE è STATO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI. MI SCUSO CON TUTTI COLORO CHE SI ERANO COLLEGATI PER LA VISIONE IN DIRETTA

Come promesso, sono lieto di proporvi un primo appuntamento in diretta VideoLive per questo giovedì 4 Settembre alle ore 18.

In questa prima video lezione dedicata al trading parlerò della simulazione e dell'analisi dei mercati fatta in End Of Day, indispensabile per chi inizia e per chi svolgendo un altro lavoro, come consiglio da sempre, non ha il tempo necessario per seguire i mercati in tempo reale. Sapete bene come ritenga che si possa fare trading in maniera professionale anche disponendo di poche ore al giorno, basta adattare tecniche e timeframe, che necessariamente riusulteranno più ampi e prendere tutto il tempo necessario per studiare ed apprendere. L'imperativo è, anche qui, non avere fretta.

Come avremo modo di vedere insieme giovedì, la peculiarità del servizio End Of Day di VT5, che lo differenzia da altri servizi analoghi, sta nel fatto che permette la visualizzazione anche dei grafici intraday, che sono proposti con un ritardo di soli 20 minuti. Questo rende possibile visionare tutti i pattern e percorsi dei titoli che si sono sviluppati nel corso della giornata, la dove i tradizionali servizi End Of Day limitano la possibilità di visione dei
dati ai soli timeframe giornalieri o superiori. Ecco quindi che l'offerta End Of Day di VT5 rappresenta una scelta obbligata per chi voglia disporre di uno strumento realmente in grado di coadiuvare il trader part time nella sua operatività.

Durante il video, infatti, avrò modo di mostrrvi come io stesso mi alleno durante le giornate di mercati chiusi, come i weekend, per migliorare la mia performance e come sia in grado di utilizzare al meglio il simulatore di Visual Trader anche con i dati End Of Day. Ho deciso, infatti, di riprendere l'attività formativa proprio dai fondamentali, che ritengo essere lo studio e l'allenamento, essendo a mio avviso il trading un'attività basata sulla performance.

Allora appuntamento a giovedì 4 settembre alle ore 18 in diretta su VideoLive.

Annuncio Rientro

Un bentornato a tutti voi, anche perché io alla fine non mi sono praticamente mai mosso da Milano e ho lavorato per tutta l'estate, che è stata, come promesso, davvero molto produttiva.

In questi giorni sto riprendendo anche l'attività del sito e a tal proposito riprenderanno tra brevissimo tutti gli appuntamenti i VideoLive, con un appuntamento dal vivo probabilmente già per questo giovedì alle 18 (sto attendendo conferma). Gli appuntamenti quotidiani saranno invece sostituiti da un'analisi settimanale che sarà presentata il sabato mattina e visionabile per tutta la settimana successiva poiché proporra una revisione dell'intera settimana di trading appena conclusa e una proiezione di tematiche e livelli operativi per la settimana entrante.

La decisione di rendere l'appuntamento di analisi video settimanale è stata
presa per dare la possibililtà a tutti di visionare in qualsiasi orario le videoanalisi, poiché moltissimi mi hanno comunicato che raramente riuscivano a collegarsi
in tempo per vedere l'appuntamento in diretta alle 15. Il tutto è poi maggiormente
compatibile a livello di orari anche con la mia attività di trading che vede ora anche la collaborazione con un hedge fund londinese, che sta procedendo in modo molto proficuo, soprattutto in termini di conoscenza dei mercati che sto approfondendo notevolmente. A questo proposito, già da questi primi appuntamenti insieme, avrò modo di rendervi partecipi dei progressi cheho fatto grazie a questa preziosa collaborazione.

Infine, devo comunicarvi uno spostamento della data dell'incontro gratuito con Salex, che si terrà ora il 19 settembre presso Trading Library e al quale io personalmente non potrò partecipare poiché in quei giorni sarò a Parigi per il Salon du Trading. Voi potrete comunque partecipare all'incontro gratuito iscrivendovi alla chat di Salex. L'incontro, tenuto da Saverio Berlinzani, sarà certamente una preziosa occasione per conoscere i meccanismi del mercato delle valute (Forex) e il trading sulle stesse, dalla viva voce di un professionista che molti di voi conoscono e apprezzano e con il quale collaboro con estremo piacere. Insomma, anche se purtroppo non potrò essere presente, sarà certo un occasione per entare in contatto con il trading professionale su un mercato che ha caratteristiche tali da renderlo adatto a moltissime esigenze, anche di tempo.


P.S. Mi scuso con tutti coloro che mi hanno scritto durante l'estate e non hanno ricevuto risposta, ma le email si sono accumulate durante i giorni estivi (anch'io ogni tanto riposavo) e adesso sto lentamente rispondendo alle stesse. In ogni caso, riceverete tutti una risposta e vi ringrazio per la pazienza dimostrata. Per ora vi ringrazio tutti pubblicamente, promettendo di inviarvi una risposta personale alle tante questioni propostemi quanto prima.