20 ottobre, 2007

Market Profile. Analisi Settimanale 20 Ottobre 2007

Come ricorderete, nell'analisi di venerdì mattina scrivevo della difficoltà che provavo nel tentare di scrivere a proposito dei mercati, dato che non capivo bene cosa stesse accadendo. In tal senso, vi confessavo di come avrei preferito scrivere la stessa analisi alla chiusura dei mercati e non, come avviene ogni mattina, prima dell'apertura.

La giornata di venerdì ha portato con sé una serie di perdite generalizzate negli indici azionari, accompagnate da un deciso rialzo del Bund, che ha confermato la dinamica ribassista, così come ha fatto il cambio yen/dollaro, anch'esso in aumento. Devo confessarvi, che la sensazione provata in mattinata è stato molto simile a quella provata durante la crisi che ha coinvolto i mercati finanziari la scorsa estate. In pratica, mi è capitato che ciò che vedo sui monitor risulta per me di difficile comprensione e provo un reale senso di frustrazione accompagnata da una sensazione stranissima di disagio.

Ora, non voglio certo affermare di essere un sensitivo, ma è probabile che dopo tante ore e giornate passate a seguire i mercati, si arrivi ad una sensibilità verso ciò che accade anche fisica. Ne avevo sentito parlare tante volte sui libri riguardanti il trading letti e studiati in questi anni, ora che due volte consecutive a distanza di poche settimane ho provato le medesime sensazioni, poi confermate dagli accadimenti dei mercati, inizio a credere che ci sia qualcosa di vero.

Niente di scientifico ovviamente o comunque nulla su cui basare un metodo di trading, questo è ovvio, e tuttavia vero che in situazioni dove la necessità di cautela aumenta è probabile che la nostra mente ci inviino dei segnali a livello inconscio, poiché credo registri molto prima di quando consapevolmente ci rendiamo conto di una situazione, delle anomalie rispetto a ciò cui è abituata. A questo discorso, si lega l'approfondimento sul biofeedback, che vi ho proposto qualche tempo fa e che proseguirò certamente in futuro.

Detto questo, mi conforta vedere che tutto il tempo trascorso davanti agli schermi a osservare i mercati, basando sempre questa osservazione sullo studio teorico e l'applicazione delle teorie apprese prima sul simulatore e poi sui mercati, sta portando dei risultati che non credevo possibili. Per fare un paragone ciò che si prova è molto simile a quando, nell'imparare a guidare la macchina, c'è un momento in cui le manovre, i gesti, i pedali da schiacciare e quant'altro diventano automatici. Il momento in cui inizia ad essere tu che guida la macchina e non la macchina a portare te. Ecco, la sensazione provata è molto simile e non può che rendermi felice.

Terminata la lunga premessa, passiamo all'analisi di quanto accaduto ieri nell'ultima settimana finanziaria. Ci eravamo lasciati con una congestione a ridosso dei massimi, che per quanto riguarda l'S&P 500 (ES) erano i massimi storici raggiunti nella giornata di giovedì 11 ottobre. Proviamo quindi a vedere cos'è accaduto, sempre riferendoci all'S&P 500 (ES), e certamente l'indice azionario più di riferimento.


La figura sopra mostra chiaramente alcuni elementi importantissimi su cui voglio richiamare la vostra attenzione. Iniziamo con le due linee in azzurro, che mostrano i confini dell'ipotetico trading range informazione, di cui avevo parlato lunedì mattina all'apertura della settimana come di un possibile sviluppo.

Come si vede, quello che i primi giorni della settimana poteva ancora apparire come un ritracciamento, che avrebbe quindi reso più probabile il proseguimento oltre massimi storici con un'altra gamba rialzista, con la discesa di ieri assume una dimensione nuova.

Innanzitutto, notiamo i volumi estremamente elevati che hanno caratterizzato i forti ribassi di ieri. Confrontiamoli con i volumi che hanno caratterizzato tutti i rialzi che hanno seguito il 18 settembre, giornata caratterizzata dal marcato rialzo che ha seguito la decisione del taglio di 50 punti base dei tassi di interesse da parte della fed. Notiamo ancora come lo stesso rialzo del 18 settembre (è quello mostrato dalla barra verde con una dimensione nettamente superiore alle altre) è stato quasi del tutto rintracciato nella sola giornata di ieri, che ha praticamente riportato il mercato nella lunga area di congestione, che giace al di sopra dei minimi del 16 agosto.

Il primo elemento da tenere presente e quindi dato dal fatto che la stessa area di congestione potrebbe selettivamente fornire un supporto a questa discesa e dando così una base ad un eventuale recupero, che da tenere in considerazione anche se al momento appare meno probabile proprio per le caratteristiche che ha assunto la discesa nella giornata di venerdì. Non dimentichiamo, inoltre, che proprio venerdì era anche una data di scadenza delle opzioni, solitamente caratterizzata da un'incrementata attività, che potrebbe aver determinato una parte di quanto abbiamo visto accadere. È questo un altro elemento, che potrebbe giustificare un qualche recupero che si dovesse vedere settimana prossima.

Un altro elemento di riflessione che proviene dal Nasdaq, che come sapete fin da quest'estate ha sempre trainato al rialzo gli altri indici azionari, guidando nei recuperi a partire dalla crisi estiva. A tal fine voglio proporvi un grafico, dove sono saltati ai miei occhi i volumi che hanno caratterizzato le discese, paragonati a quelli dei rialzi. Vediamolo insieme:


Inutile dire, che colpisce la decisamente più alta quantità di volumi su cui sono avvenute le discese, rispetto a quelli dei rialzi e, lo ripeto, ciò è avvenuto nell'indice che sta guidando gli stessi rialzi e recuperi. Indubbiamente è questo un altro punto su cui riflettere e che volevo condividere con voi.

Venendo ora all'analisi del Market Profile non vi propongo quella relativa al nostro indice S&P MIB poiché la solita chiusura anticipata, ha permesso allo stesso di chiudere senza mostrare le conseguenze più drastiche della discesa di ieri. Ho scelto invece di mostrarvi i profili relativi all'euro stoxx 50, poiché come abbiamo già avuto modo di notare insieme, sono spesso molto molto rappresentativi.


La figura sopra mostra con estrema chiarezza come l'indice abbia tentato fino all'inizio del pomeriggio di ieri di resistere strenuamente nella congestione formatasi a ridosso dei massimi posti in area 4500. Ciò ha mostrato chiaramente dall'ampiezza dei profili, che risultano essere piuttosto corposi (larghi), specialmente se contrapposti alla forma del profilo che ha caratterizzato la rottura di ieri pomeriggio, visibile in basso a destra, estremamente esigua e allungata nella direzione della rottura al ribasso, confermando la stessa.

Come sempre, sapete che una fase di congestione, corrisponde ad una ricerca di un equilibrio, che si evidenzia con gli elevati volumi di scambi che avvengono in un'area di prezzo ridotta. quell'area è un'area che mostra come si viene a stabilire un consenso tra i partecipanti al mercato rispetto al valore. Da un'area di congestione è poi possibile ovviamente un'uscita, che io nel mio metodo di trading ritengo sempre equiprobabile nei due sensi. Nell'esempio sopra, è palese come l'uscita sia avvenuta verso il basso e la conferma della stessa ci proviene, lo ripeto, proprio dalla forma del profilo estremamente allungata nella direzione di uscita che mostra quindi una notevole decisione da parte dei venditori, che non percepivano più come equo il valore stabilitosi durante la congestione, bensì troppo elevato rispetto alle nuove condizioni, cosa che ha dato loro un'occasione per vendere a prezzi vantaggiosi e portare quindi il mercato su nuovi livelli di prezzo inferiore.

I più attenti voi avranno certamente notato come nella giornata di ieri l'area del valore (value area) non sia sceso in modo marcato rispetto a quello del giorno precedente, si vede chiaramente come rispetto alla versione percentuale, pari a -1,80%, il valore si possa quasi considerare invariato. Ebbene, è proprio questo il tema più importante con cui si aprirà la settimana prossima.

Sappiamo che i prezzi precedono il valore, se questo poi se quei prezzi ne conferma l'azione. Ciò che è accaduto ieri pomeriggio e sera è stata una discesa dei prezzi, ma non ancora del valore (e ammetterete che questi concetti si riescono a evidenziare solo e soltanto utilizzando la teoria del Market Profile), sarà nostro compito partire da lunedì osservare se il valore seguirà o meno i prezzi confermando nell'azione. È indubbio che la nostra posizione offre notevoli vantaggi rispetto a quella di quei trader e investitori che guardano solo i prezzi, poiché l'analisi di un semplice grafico a candele o a barre non permette in alcun modo una tale profondità di osservazione, da cui segue un ovvio vantaggio in termini di interpretazione dei mercati, che spero di riuscire a condividere con voi da queste pagine.

Riassumendo, sarà importante vedere se arriverà una conferma alla dinamica del ribassista, che renderà più probabile l'obiettivo di test dei minimi estivi per i mercati azionari, con la conseguente eventuale formazione del trading range ben visibile sul grafico dell'S&P 500 proposto prima. Laddove la stessa conferma venisse a mancare, si potrebbe pensare ad un recupero dei recenti massimi che a quel punto potrebbero essere probabilmente violati dando luogo all'eventuale proseguimento dei rialzi.

Vorrei concludere quest'analisi con l'ennesima nota di cautela, a costo di sembrarvi ripetitivo, poiché i mercati stanno mostrando una volatilità molto elevata e nelle dinamiche intraday si osservano continui e improvvisi cambi di fronte, con movimenti repentini che spostano i mercati di moltissimi punti in pochissimo tempo. Inutile dire che uno degli ambienti di trading più competitivi e pericolosi, certamente molto istruttivi e quindi un'occasione irripetibile per utilizzare a fondo il simulatore di cui parlo nei miei seminari, (tutti i dettagli qui), per testare le proprie conoscenze, capacità e metodo in tempo reale senza per questo rischiare un solo centesimo del proprio prezioso capitale.

Da ultimo, vi lascio con un ulteriore elemento di riflessione sulla cautela assolutamente necessaria in questo periodo. Saprete certamente che venerdì 19 ottobre è ricorso il ventennale del crash del 1987, anche se in realtà il crollo più grande nella storia di Wall Street è avvenuto di lunedì. Quindi, a voler essere precisi, il ventennale sarà proprio lunedì prossimo e sarà un caso, ma venerdì 16 ottobre 1987 il Dow Jones perse il 4,6%.