03 ottobre, 2007

Analisi Operativa Futures Globale - 03 Ottobre 2007

Da oggi (e devo dire a grande richiesta) torna la profste MPA (Morning Pivot Area) riferita al nostro indice e future S&P MIB, il cui funzionamento e utilizzo è spiegato in dettaglio qui.

profste MPA (Morning Pivot Area) = 40575 - 40665

Orientamento alla Chiusura: Ribassista (chiusura sotto la profste MPA)


Più avanti analizzeremo più a fondo le indicazioni che i mercati hanno voluto fornirci, anche alla luce del Market Profile, molto utile in questi periodi di segnali contrastanti e dove la cautela resta il tema necessariamente dominante per trader e investitori.

Vorrei, tuttavia, prima inquadrare i temi che il rally di lunedì ha posto sul tavolo, considerando le diverse possibilità.

Innanzitutto, da più parti ci si chiede se questo sia o meno un "suckers rally" (traducibile con: "il rialzo dei polli"), come definito, tra gli altri, da un insigne economista Nouriel Roubini, che ha studiato anche in Bocconi e ora insegna all'NYU. Roubini, nel video dibattito su CNBC, paragona questo rialzo a quello che nel 2000 precedette il crollo vero e proprio. Insomma, secondo molti iil peggio deve ancora venire, giova qui ricordare che Roubini, le cui analisi sono molto precise e che personalmente seguo sempre con attenzione, è catalogato tra i perma bear, ossia quegli analisti che sono permanentemente negativi e prima o poi ci azzeccano per forza.

Altro tema sul tavolo è quanto spazio c'è ancora per un rialzo del Dow Jones e gli altri indici supereranno a loro volta i massimi storici, i più vicini al momento sono ES, Dax, Eurostoxx 50, ER2 e il nostro S&P MIB.

Infine, chi ha causato il rally di lunedì, che non a caso è avvenuto nel primo giorno dell'ultimo trimestre, quello decisivo per i manager di fondi che devono portare a casa il risultato proprio in questi ultimi tre mesi dell'anno e possono aver assunto posizioni importanti proprio dopo aver chiuso i risultati del trimestre conclusosi venerdì scorso.

L'insieme di tutti questi elementi, che sono solo alcuni di quelli sui quali si può discutere (vi invito a proporne altri nei commenti sul sito in modo da rendere queste analisi un lavoro in continua evoluzione con osservazioni utili a tutti, me per primo), ci porta a considerare con, lo ripeto, estrema cautela, ciò che accade ogni giorno sui mercati, evitando di fare previsioni perché ritengo che nessuno sappia veramente quali saranno i prossimi sviluppi. A tal fine il nostro compito resta quello di mantenere la massima neutralità e obiettività e con in mente questi fini andiamo ad analizzare il consolidamento di ieri.

Dopo il record storico raggiunto dal Dow Jones lunedì e la positività osservata su tutti i mercati azionari, la giornata di ieri è stata caratterizzata da un naturale consolidamento, avvenuto di nuovo su tutti i mercati su volumi in calo.

Agli estremi dei comportamenti osservati dagli indici azionari nella seduta di ieri troviamo da un lato il nostro S&P MIB, la cui chiusura anticipata non ha potuto approfittare del recupero avvenuto sugli altri indici dopo le 17:40, e dall'altro il Dow Jones che, malgrado la giornata di consolidamento, è riuscito a chiudere al di sopra dei massimi storici superati lunedì.

Concentriamo la nostra attenzione sul Market Profile disegnato ieri proprio dal nostro indice e future:

La prima cosa da osservare, visibile anche grafico tradizionale e le avvenuta all'interno dell'area di congestione, i cui confini a è stato da quei 40.625 indicati ieri mattina, dopo che per gran parte della giornata i prezzi avevano navigato al di sopra della stessa. C'è da dire che probabile che il recupero attuato dagli altri indici avrebbe riportato il nostro SPMIB al di sopra di tale livello. Guardando, infatti, ai profili ad esempio di Dax e stoxx, si osserva come questi appaiono molto più simmetrici ed equilibrati del nostro.

La prima cosa che la teoria del Market Profile ci insegna è quella di abituarsi osservare il valore e non il prezzo, questo ci pone un passo avanti rispetto ai "price only traders", ossia coloro che osservano solo l'andamento dei prezzi basandosi unicamente sulle teorie tradizionali di analisi tecnica, poiché riusciamo ad integrare i movimenti osservati nei prezzi, con quelli ben più importanti del valore.

In tale luce salta subito all'occhio come nella giornata di ieri, conclusasi sulla carta con un -0,17%, il valore (rappresentato dall'area del valore e dal POC) si è saldamente stabilito al di sopra di quello della seduta precedente. Ciò malgrado il mancato recupero avvenuto nelle ore successive alla chiusura di piazza affari. L'osservazione assume un'importanza maggiore se si osserva come nella giornata di lunedì il valore non si fosse collocato più in alto in modo chiaro rispetto a quello di venerdì, ciò malgrado lo spettacolare rialzo cui avevamo assistito nel primo giorno della settimana. Ieri si è avuta quindi quella che viene chiamata accettazione dei nuovi livelli di prezzo più elevati proposti dal mercato nella giornata di lunedì.

Insomma, ciò che sulla carta può essere parso come un'esitazione rispetto ai rialzi, si rivela essere in realtà un'accettazione degli stessi. Con questo non dobbiamo trascurare l'importante segnale fornitoci dalla chiusura sotto il confine superiore dell'area di congestione, che dovrà, in ogni caso, essere rapidamente superato e lasciato alle spalle del mercato per confermare l'attuale impostazione rialzista.

Allargando il discorso agli altri indici azionari che seguiamo, si osserva come Dax e stoxx abbiano analogamente portato i rispettivi valori più in alto, cosa che ha fatto anche il russell 2000 (ER2), mentre S&P 500 (ES), Nasdaq (NQ) e Dow Jones hanno collocato il valore all'interno di quello del giorno precedente, mostrando perciò una giornata di consolidamento più tipica (nota: per osservare il valore dei future Globex conviene limitarsi alla sessione diurna, che di gran lunga la più significativa nell'arco delle 24 ore di contrattazioni).

Tutti i profili mostrano comunque una forma simmetrica ed equilibrata, che insieme ai volumi decrescenti conferma la natura della giornata. Ciò non toglie che i temi proposti all'inizio dell'analisi di oggi siano e restino aperti in questa sede ci si limiti a proporre un'interpretazione dei mercati nel tempo presente, non del passato come avviene per l'analisi tecnica tradizionale, non del futuro come fanno quelli che azzardano, tentano o propongono previsioni cosa che ci asteniamo dal fare, poiché il nostro scopo non è aver ragione, non è poter dire: "NOI l'avevamo detto!" e simili. Preferiamo di gran lunga sbagliare, accorgercene e ammettere l'errore, agendo di conseguenza, piuttosto che rimanere legati a un'opinione, cosa che spesso si rivela estremamente costosa.

Allarghiamo ora il campo dell'analisi a Bund e yen/dollaro, due contratti che come sapete seguiamo con attenzione, per avere eventuali conferme dei movimenti osservati sugli indici azionari. L'osservazione che traiamo da questi due importanti strumenti è estremamente importante poiché sono rimasti sostanzialmente indifferenti ai recenti rialzi. Come potete constatare anche dei vostri grafici giornalieri, questi hanno proseguito il movimento laterale di consolidamento, che ormai dura da giorni del ribasso dei tassi a metà settembre da parte della fed. Insomma, non si sono fin qui scomposti più di tanto, proponendo a loro volta, anche se indirettamente, le questioni proposte all'inizio di quest'analisi.