02 ottobre, 2007

Analisi Operativa Futures Globale - 02 Ottobre 2007


Vorrei iniziare di iniziare l'analisi di oggi l'analisi di oggi mostrandovi il grafico settimanale del nostro indice e future S&P MIB alla chiusura di ieri lunedì primo ottobre. La prima ragione risiede nel fatto che piazza affari e l'unica delle borse azionarie da noi seguite a non aver ancora superato il massimo raggiunto dopo l'annuncio del taglio dei tassi della fed il 19 settembre scorso. La seconda sta nel potere anticipatore che il nostro indice più volte mostrato negli ultimi anni rispetto agli altri, confermatosi anche ieri quando raggiunti 39.700 durante la prima ora di contrattazioni, ha iniziato il recupero che si è poi tradotto nella giornata tutta al rialzo degli indici da noi seguite in queste analisi. Positività che prosegue tuttora sui mercati asiatici.

Come si vede chiaramente in figura la soglia dei 40.625 è stata ieri toccata per la quarta volta dall'agosto scorso e rappresenta, non a caso, anche il massimo raggiunto nella giornata post fed (per la precisione in quell'unico caso il massimo consegnato a 40.635, quindi due tick più in alto). C'è anche da dire che considerando la chiusura anticipata del mercato future (IDEM) di Milano, alle 17:40, rispetto all'Eurex, che chiude alle 22, è a noi è mancata la la parte finale di positività registrata su dax e stoxx che avrebbe probabilmente portato ad una nostra chiusura di sopra di tale limite.

Restando ai fatti e ovvio che oggi sarà importante rompere la resistenza mostrata e chiudere al di sopra della stessa per confermare l'azione al rialzo molto decisa mostrata ieri, con quasi 1000 punti di range realizzati in una sola seduta. Se si considera anche il ribasso iniziale, si arriva alla strabiliante cifra di quasi 1300 punti percorsi dal nostro S&P MIB in un'unica giornata.

Inutile dire che la dinamica di ieri della maggior parte delle borse occidentali, da noi seguite tramite corrispondenti contratti future, ha mostrato chiaramente lo sbocco di quella dinamica che nelle ultime giornate di settimana scorsa avevamo descritto proprio da queste colonne. Tengo a precisare che non affermo questo per poter arrivare alla famosa frase: "IO l'avevo detto!", anche perché ricordo come fino a ieri mattina le probabilità per una fuoriuscita dalla congestione erano per me equiprobabili nei due sensi. E' questo l'approccio che seguo ed è basato proprio sulla assenza totale di previsione alcuna e massima apertura mentale, che cerco di praticare per raggiungere quella famosa obiettività di giudizio.

E' importante, tuttavia, utilizzare le analisi degli ultimi giorni di settimana scorsa, insieme a quella settimanale pubblicata, come di consueto, sabato mattina per poter comprendere al meglio l'utilizzo del Market Profile, come strumento che permette di fornire ai movimenti dei prezzi di mercato una maggiore trasparenza e dare le nostre interpretazioni una profondità altrimenti irraggiungibile. Per questo, ciò che i mercati ci hanno mostrato la scorsa settimana è, a mio avviso, un caso da manuale che fornisce un esempio eccellente delle potenzialità del Market Profile, che da queste colonne sto cercando di diffondere essendo l'unico strumento che fornisce ai trader privati una quantità di informazioni disponibile soltanto ai professionisti (non a caso lo strumento è stato, finora, poco utilizzato in Italia e io mi sono posto come obiettivo quello di allargarne la diffusione e l'utilizzo, avendone beneficiato per primo).

Tornando all'analisi dei mercati per la giornata di oggi, oltre alla necessaria conferma della rottura dei 40.625 che attendiamo dal nostro indice, che vede poi un'ulteriore resistenza a 41.020 (ben visibile dal grafico sopra) ci si attende un qualche seguito di positività che presto o tardi dovrà, in ogni caso, sfociare nella solita ricerca di equilibrio che darà luogo ad un movimento laterale di consolidamento, come sempre avviene. Certo è che il raggiungimento dei massimi storici realizzato ieri dal Dow Jones, è una notizia che da sola terrà banco su molte fonti d'informazione finanziaria tradizionale, specie se paragonata alla crisi che in agosto sembrava travolgere i mercati borsistici. Le notizie da sola è in grado di creare un seguito di positività, amplificata poi dall'ottima performance che il Nasdaq sta mostrando da tempo, avendo per primo superato i massimi di luglio e continuando una salita in modo molto meno esitante degli altri indici, che solo ieri si sono decisi a rompere al rialzo quell'area di congestione più volte analizzato da queste pagine.

Una volta che anche il nostro indice e future S&P MIB avrà rotto la congestione e confermato il rialzo di ieri, è ovvio che un'area di attrazione naturale per i prezzi sarà quella dei massimi nell'area 44.000, che anche dal grafico posato sopra sembrano ora un obiettivo alla portata del mercato. Questo anche perché, osservando l'ultima barra settimanale del mese di luglio (quella rossa che ha la maggior ampiezza di tutte le altre) che è poi quella che ha dato il via alla famosa crisi sfociata in poi nella larga area di congestione cavallo dei 40.000 alla base del grafico (e nella quale formalmente siamo ancora adesso), si può facilmente intuire come una volta rotta al rialzo l'area di consolidamento le probabilità di ripercorrere verso l'alto l'intera barra settimanale di fine luglio sono sufficientemente elevate. C 'è poi da aspettarsi un rallentamento nell'area dei 43.000, protagonista di quell'ulteriore area di consolidamento durata da aprile a luglio a ridosso dei massimi.

Teniamo comunque e sempre presente anche la possibilità di un ribasso, perché anche se al momento può sembrare meno probabile, resta la possibilità che il mercato torni verso il basso, dove i primi supporti sono rappresentati, sempre con riferimento al nostro indice e future S&P MIB, dai gap al rialzo della mattina del 19 settembre che ha seguito la decisione della fed e che anche ieri è stato in grado all'altezza di 39.700 di respingere, con decisione, verso l'alto i prezzi.

Venendo poi agli altri indici, si osserva come abbiano ieri quasi tutti raggiunto proprio quella di congestione ridosso dei massimi di luglio, che ha preceduto il ribassi. Fa eccezione il Nasdaq (NQ) che l'ha ampiamente superata, insieme al Dow Jones ora sui massimi di tutti i tempi. Gli indici che devono ancora raggiungerla sono invece il nostro S&P MIB e il Russell 2000 (ER2), che tuttavia hanno mostrato ieri la maggior decisione al rialzo, quasi a voler dimostrare la volontà di recuperare il terreno perduto. Sarà proprio osservando questi ultimi due indici che sarà più facile avere delle conferme o smentite della dinamica rialzista mostrata ieri.

Una parola finale sul Bund, che è rimasto nella congestione post fed e la sua azione di ieri non ha confermato quella degli indici azionari, essendosi mosso molto poco rispetto alle ampie escursioni osservate sugli altri. A tal fine giova ricordare che anche nelle ore che hanno seguito l'annuncio del taglio dei tassi da parte della fed lo stesso Bund si era mosso molto poco. Anche lo yen/dollaro, pur avendo messo a segno una giornata al ribasso, non ha rotto la congestione e lo tiene impegnato dal 18 settembre scorso.