12 ottobre, 2007

Analisi Operativa Futures Globale 12 Ottobre 2007

profste fib MPA (Morning Pivot Area) = 41135 - 41165
cos'é la profste MPA?

Orientamento alla Chiusura: Ribassista (chiusura sopra la profste MPA)


Ieri sera, dopo la close di Piazza Affari abbiamo assistito ad un pesante reversal sui mercati USA, che ha fatto scendere con decisione gli indici, dopo che Dow Jones ed S&P 500 avevano fissato nuovi massimi storici e il nostro S&P 500 future (ES) aveva raggiunto e superato i suoi massimi di tutti i tempi, cosa che attendevamo da lunedì, ma ha prodotto un effetto del tutto inatteso.

Le ragioni del calo sono una spesso inutile speculazione da parte delle testate finanziarie, anche se noi stessi su queste pagine dobbiamo cercare delle spiegazioni, che nessuno al momento ha realmente, poiché si possono fare solo delle ipotesi e come tali passibili di errori. D'altro canto non possiamo esimerci dal tentare di trovare una spiegazione che ci aiuti ad inquadrare ciò che la dinamica dei prezzi ha mostrato ieri e le ragioni che sotto il profilo dell'analisi tecnica possiamo trovare.

Prima di iniziare con l'analisi colpiscono i volumi che hanno caratterizzato la discesa in netto aumento rispetto agli asfittici volumi che avevano caratterizzato i ripetuti rialzi dei giorni precedenti.

Tra i motivi dei cali, alcuni anche fantasiosi, che abbiamo letto stanotte sulle testate USA e leggeremo oggi in Italia, i due più plausibili a mio avviso possono essere questi:
- il petrolio supera gli 83 dollari al barile;
- Axel Weber, presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo della Bce, durante un discorso a Monaco di Baviera ha evidenziato la possibilità di un'imminente rialzo dei tassi da parte della BCE.

Per gli altri lascio spazio a ciò che leggerete su altre fonti finanziarie e passo ad analizzare quanto accaduto sotto il profilo tecnico.

E' assolutamente evidente che la mancanza di volumi che aveva caratterizzato gli ultimi rialzi avesse sollevato più di una cautela, come da queste pagine abbiamo ripetuto quasi ogni giorno, a costo di annoiarvi e apparire noiosi. Inoltre, proprio la famosa mancanza di conferma del superamento dei massimi storici da parte del future, rispetto all'indice S&P 500 cash che li aveva raggiunti e oltrepassati già venerdì scorso non poteva non destare altri sospetti.

Da una visione strettamente operativa, di ciò che ho visto personalmente sui monitor nella giornata di ieri e che ho cercato di condividere con voi negli aggiornamenti che vi propongo ogni giorno in realtime dalle sei di mattina fino alla chiusura dei mercati Usa, proprio durante la mattinata quando c'è stato il superamento dei massimi storici da parte dell'S&P 500 future (ES) è mancato quel seguito che sarebbe stato il naturale proseguimento. Ricordiamo che secondo la teoria del Market Profile, prezzi più alti dovrebbero attrarre sempre nuovi compratori sul mercato per poter essere confermati. Questo ieri non è avvenuto e devo dire che il nostro indice e future S&P MIB è stato di grande aiuto nell'individuare tempestivamente che qualcosa non andava. Di questo mi sono reso conto fin dalle 10 di mattina, poiché il nostro fib aveva faticato attestare i massimi del giorno precedente a 41.280, mancati di un solo tick quando l'ES aveva raggiunto superato i massimi di tutti i tempi. C'è stato poi un primo ritracciamento, più deciso del normale e in generale una mancanza di reazione alla positività che ES, NQ ed ER2 in quel momento mostravano pienamente. C'è stato poi il raggiungimento dei massimi a 41.280 avvenuto più di un'ora dopo, con grande fatica, che ha mostrato nuovamente l'emergere di venditori, che hanno respinto per la seconda volta i prezzi verso il basso.

I supoporti segnalati duranti gli aggiornamenti in realtime hanno, come avete visto, svolto egregiamente il loro lavoro, in particolare con i primi segnali di negatività arrivati subito dopo l'apertura di Wall Street e in particolare dopo i dati macroeconomici pubblicati alle 16. Qui, come chi ha modo di seguire intraday avrà notato, il nostro fib ha dapprima testato i massimi di giovedì a 41.300, prezzo che ha nuovamente respinto con decisione i prezzi verso il basso. Colpisce che ancora una volta il test vero e proprio sia stato mancato di un solo tick, poiché i massimi di ieri sono stati fissati a 41.295. La chiusura anticipata di piazza affari ha poi evitato al nostro indice le conseguenze della pesante discesa mostrata dagli indici statunitensi.

C'è da aggiungere che, così come l'altra mattinata di indici europei non reagivano eccessivamente ai rialzi mostrati dai futures sugli indici USA, Dax ed Eurostoxx 50 non hanno reagito eccessivamente neanche ai cali del pomeriggio essendo comunque rimasti al di sopra dei minimi del giorno prima, rotti invece con decisione da Nasdaq (NQ) e russell 2000 (ER2), con l'S&P 500 (ES) che li ha persi solo durante la sessione notturna.

Per questo la motivazione citata sopra del discorso tenuto da Weber sul possibile rialzo dei tassi europei, può essere considerata pretestuosa, anche se dovremo vedere le conseguenze che si avranno oggi dopo l'apertura delle borse del vecchio continente (consideriamo, infatti, che dopo le 18 molti operatori europei sono assenti dalle loro postazioni). Resterebbe quindi in campo il motivo, apparentemente plausibile, del rialzo dei prezzi del petrolio, anche se è da giorni che il petrolio viaggiava su livelli stratosferici e i mercati azionari sembravano non curarsi di questo.

Torna allora in campo l'ipotesi, strettamente tecnica, di quello cui abbiamo assistito negli ultimi tempi fosse un "suckers rally", ossia un rialzo che consentisse ai gestori dei fondi e agli investitori istituzionali, da un lato di mostrare rendimenti ai quali poi sarebbero stati agganciati i bonus di fine anno e questo porta a pensare che anche la discesa non sarà, almeno fino a Natale, eccessivamente marcata. Dall'altro questi stessi rialzi consentono agli investitori istituzionali e gestori di hedge di scaricare sul mercato a prezzi estremamente favorevoli e enormi posizioni a prezzi assolutamente favorevoli, rispetto ai minimi raggiunti in agosto. Ciò consentirebbe loro di porre rimedio a quanti di loro non sono stati costretti a chiudere durante l'estate, a porre rimedio alle pesanti perdite estive grazie alla liquidità ottenuta dalla vendita delle posizioni ora profittevoli, che permettono così di rimediare a quelle in perdita.

Quest'ultima tesi è del tutto personale e non è supportata ovviamente da prove certe, essendo piuttosto il risultato di quello che vedo scorrere sui monitor durante le giornate e che risulta visibile sui grafici giornalieri dagli scarsi volumi che caratterizzano le salite, contrapposte ai pesanti volumi che caratterizzano le discesa.

In ogni caso lo ripeto fermamente, non è, non è stata e non sarà mai mia intenzione fare previsioni alcune, per poter magari affermare che " io l'avevo detto, io l'avevo previsto" e così via. Anche il mio trading non è basato sulle previsioni neanche di quello che può accadere di qui alle prossime ore, al massimo mi spingo fino a ipotesi probabilistiche su ciò che potrebbe succedere nei prossimi 5 minuti e su questo baso le mie strategie di trading.

Sono stato talvota indirettamente criticato (e personalmente considero le critiche un occasione formativa estremamente importante) da chi, leggendo queste analisi, afferma che sono impostate in modo da avere sempre ragione, poiché semplificando spesso dico: "se va di qua assale se va di qua scende", ma questo non è un metodo per poter dire che le mie analisi erano corrette, cosa che come capirete che sarebbe assolutamente poco utile e ancor meno redditizia, bensì il metodo con cui è necessario affrontare i mercati. La massima apertura mentale, la massima oggettività, l'assenza totale di opinioni. Lo ripeto: l'assenza totale di opinioni che ci permette di reagire prontamente a qualsiasi evento accada sui mercati, come ad esempio ciò che abbiamo visto ieri. In questo modo, anche i comportamenti che per chi cerca perennemente motivi su cui basare le proprie opinioni possono apparire assurdi, non preoccupano coloro che prima agiscono, poi eventualmente ricercano i motivi.

Ciò che è avvenuto ieri è emblematico in tal senso, poiché proprio durante l'operatività della mattina e devo chiaramente che c'era qualcosa che non andava e che si discostava dal comportamento probabilisticamente più plausibile. Non sono stato a cercare i motivi, dei quali durante l'operatività non mi sono affatto preoccupato, rimandando alla sera e alla notte la ricerca delle ragioni sulle varie fonti di informazione cui faccio riferimento, per cercare di inquadrare e, se possibile motivare, gli accadimenti del giorno, come ho proposto all'inizio di queste righe.

Ecco perché queste stesse analisi riflettono l'apertura mentale, l'oggettività nei giudizi e l'assenza totale di opinioni che guidano il mio trading e le mie strategie sui mercati ogni giorno.

In estrema sintesi lo scopo di chi fa trading non può essere quello di voler avere ragione, anzi, uno degli elementi più importanti è proprio il totale disinteresse rispetto a posizioni e pareri espressi e la capacità di "cambiare idea", arrivando a contraddire se stessi in pochi minuti, spesso in pochi istanti.