La giornata di oggi è stata fin qui caratterizzata da una sostanziale incertezza, rivelatasi con un gap al rialzo in apertura, che ha apparentemente risolto la congestione di ieri, coincidente con quella di giovedì scorso, portando il mercato durante la prima ora di contrattazione sopra il suo confine superiore posto a 42700.
Alle 10, il breakout che a quell'ora vede spesso formarsi dei segnali che si rivelano poi falsi, ha portato il mercato a un passo dai 42800, livello oltre il quale sarebbe stato confermato il segnale di positività, con l'inizio di chiusura del gap al ribasso disegnato sui grafici ieri mattina. Il fatto che il mercato si sia fermato proprio a 42795 è stato un ottimo segnale della falsità del movimento che infatti da quel punto ha iniziato una discesa che è culminata nella chiusura del gap al rialzo di stamane a 42620, minimo attuale.
Da lì in poi il mercato si è rimesso a congestionare tra i soliti 42700 e i minimi di oggi, anche se sappiamo che questa congestione arriva fino ai 42540, minimo di ieri e di giovedì scorso. Vero è che al momento di scrivere, prima dei dati macroeconomici delle 1430 e dell'apertura di wall street, siamo nella parte alta della congestione, ma dopo il falso segnale di stamane è troppo poco per poter parlare di positività.
Lo scenario prevalente ora è quindi quello di incertezza e solo la risoluzione definitiva della congestione sarà in grado di fornire indicazioni sulla direzione che il mercato deciderà di prendere, secondo gli scenari positivo e negativo tracciati stamane, che restano tuttora pienamente validi.