12 novembre, 2007

Oggi ho conosciuto Thomas Stridsman

Per puro caso questo pomeriggio sono stato chiamato da Trading Library a coadiuvare nella traduzione di un incontro con Thomas Stridsman, autore del famosissimo Trading systems that work e di altri interessanti testi e affermato esperto mondiale del trading sistematico.

In pratica è successo che il traduttore designato non poteva partecipare e questo fatto, unito alla mia collaborazione con Trading Library e alla mia conoscenza dell'inglese, mi ha portato oggi pomeriggio a conoscere Thomas Stridsman che ho scoperto essere una persona straordinaria.

Il seminario di oggi era incentrato sullo sviluppo, la valutazione e l'implementazione dei trading systems utilizzati da Thomas e pur non essendo un appassionato del trading meccanizzato, poiché al momento preferisco il trading discrezionale, devo dire che da un lato l'incontro è stato molto istruttivo e pieno di utilissime indicazioni anche per i trader discrezionali, dall'altro mi ha confermato l'importanza di avere una serie di regole adatte alla propria personalità su cui basare il proprio metodo e strategia di trading.

Anche pensando a voi, mi sono appuntato alcuni concetti che ho ritenuto tra i più interessanti espressi da Thomas oggi pomeriggio che vi riporto qui di seguito sperando di farvi cosa gradita. In ogni caso, se avrete la possibilità di partecipare in futuro ad altri incontri con questa persona straordinaria vi consiglio di non esitare, perché ne vale veramente la pena. Mi ha molto colpito il suo modo di rapportarsi agli altri, la sua serenità interiore che traspare e che sto scoprendo di essere un elemento comune di molti trader professionisti, unito ad una reale e approfondita preparazione sulle tematiche dei mercati, che hanno fatto di questo pomeriggio un'esperienza indimenticabile.

Veniamo ai concetti esposti, che sono stati veramente tanti, di cui vi propongo una selezione certamente non esaustiva.

La prima cosa è stato il concetto della diversificazione e del calcolo del rischio, che si è sottolineato dev'essere un elemento sul quale lavorare prima di iniziare la progettazione del trading system e, aggiungo io, anche di qualsiasi metodo di trading. E' in effetti molto importante comprendere come il controllo del rischio sia un elemento assolutamente imprescindibile di qualsiasi strategia, meccanica o discrezionale che sia, che viene prima di qualsiasi considerazione sugli eventuali profitti. Questo elemento spesso sfugge alla nostra attenzione, facilmente catturata dalle prospettive di guadagno, anche se certamente il fattore più importante sul quale lavorare.

Thomas ha poi parlato di due trappole molto comuni nelle quali si può cadere nella fase di progettazione di un trading system. La prima è cercare di ottimizzare il sistema nelle aree in cui l'equity line (il grafico che riassume l'andamento del capitale in base ai risultati del trading system) non ci soddisfa. Spesso si arriva ad una sovra ottimizzazione che può essere estremamente dannoso. La seconda trappola è quella di cercare di ottimizzare i trade individuali, intesi come le entrate e uscite che cerchino di essere il più vicine possibili alla perfezione. Anche qui i rischi di arrivare ad una sovra ottimizzazione possono allontanarci dai nostri obiettivi. In generale, ci ha ricordato Thomas, dobbiamo lasciare che il sistema faccia ciò per cui è stato disegnato, senza pretendere di raggiungere una perfezione che resterebbe in ogni caso solo teorica.

A tal fine, Thomas ci ha raccontato di questa nuova tendenza del trading sistematico, dovuta alla recente e incrementata potenza di calcolo che hanno oggi i computer, di arrivare ad una ottimizzazione esasperata unita ad una meccanizzazione di tutte le fasi, in modo da eliminare qualsiasi interferenza umana nel momento in cui il trading system è messo all'opera. In tal senso, la tipologia di trader sistematico nella quale Thomas si riconosce in quella di un, direi io, trader sistematico discrezionale. Lui stesso ci ha detto che nell'esecuzione degli ordini che il sistema propone ha lasciato molte funzioni da svolgere manualmente, come ad esempio l'inserimento degli ordini stessi, per mantenere un feeling del mercato gli faccia comprendere come sta evolvendosi la situazione. Insomma, si è descritto come un trader sistematico vecchia maniera, che definirei quasi come sistematico discrezionale, anche se ciò non significa certo che vi siano elementi di discrezionalità nella scelta degli ordini da eseguire.

Un'altra cosa interessante è stato apprendere che Thomas utilizza quattro trading system, tutti basati su concetti molto semplici legati al trend following, due di lungo periodo e due utilizzati per specifiche situazioni di mercato su time frame inferiori. Non tutti i sistemi sono progettati per guadagnare, nel senso che quelli di breve periodo sono una specie di assicurazione per i periodi in cui quelli di lungo periodo non guadagnano, come fosse una specie di copertura che nasce per sopravvivere ai periodi in cui necessariamente i sistemi di lungo periodo incontrano dei drawdown. Anche questo concetto è molto interessante, anche se non semplicissimo da spiegare.

In pratica, dopo che il sistema di lungo periodo avuto degli ottimi risultati si avvicina una fase in cui è probabile che per rimanere nel trend di lungo periodo si debba sopravvivere ha dei ritracciamenti o a delle fasi di congestione e movimenti laterali. E' qui che entrano in azione i due trading system di breve periodo pensabile come delle assicurazioni o ha delle coperture rispetto alle posizioni di lungo periodo, che in questo modo possono sopravvivere alle fasi meno profittevoli.

Per quanto riguarda il Money Management, Thomas utilizza delle metodologie estremamente semplificate e che con piacere ho scoperto essere molto vicine a quelle da me stesso utilizzate. In sostanza, sceglie delle percentuali fisse di perdita massima rispetto al capitale impiegato nella somma di tutte le posizioni e delle percentuali fisse rispetto ad ogni singolo trade. L'esempio da lui fatto è quello di un capitale operativo di $ 100.000 per ogni mercato (lui utilizza i suoi sistemi su sei mercati forex, quindi su sei cross valutari: tutti i maggiori rispetto al dollaro) con degli stop loss oscillanti tra gli $ 1500 e i $ 2500. Ipotizzando quindi due posizioni aperte su un dato mercato, che solitamente rappresentano la massima esposizione per mercato da lui scelta, non arriva a rischiare mai più del 2% del capitale impegnato su quel dato mercato. Ovviamente queste percentuali vanno adattat all'ammontare del capitale impiegato e soprattutto al proprio carattere e alla propria tolleranza rispetto al rischio. Tuttavia, è molto interessato questo concetto di stop loss praticamente fisso ed espresso in termini monetari, che appunto è molto simile a quello da me utilizzato. Ad esempio sul future S&P MIB utilizzo uno stop di 60 punti massimo qualsiasi cosa accada, in modo da non dover ripensare ogni volta a dove sia meglio posizionare lo stop.

Infine, altro concetto molto interessante è quello degli orari, poiché come saprete il mercato delle valute forex è aperto 24 h su 24 e c'è la necessità di trovare dei limiti per la formazione delle barre giornaliere sui grafici alle quali legare le proprie analisi e il funzionamento dei trading system. Thomas ci ha detto che vi aggiorna le barre giornaliere due volte al giorno alle 11 di mattina e alle 11 di sera e dopo ogni aggiornamento considera le ventiquattr'ore successive come una nuova giornata nella quale entrare con una mente libera da qualsiasi condizionamento rispetto ciò che è avvenuto il giorno precedente. L'utilizzo delle ventiquattr'ore è dovuto al fatto che se talvolta, a causa di altri impegni, non può fare uno dei due aggiornamenti, questo non costituisca un grosso problema per il funzionamento del trading system.

È quindi molto utile questa schematizzazione oraria utilizzati da Thomas per il forex, poiché si può usare anche per chi vuole applicare la teoria del market profile al mercato dei cambi. Infatti, i market profile ha bisogno di un'apertura una chiusura, anche simulata come nel caso del mercato dei cambi, per poter distinguere i diversi profili legati alle diverse giornate. In questo senso, Thomas mi ha dato degli ottimi riferimenti sui quali basare un utilizzo del market profile per il forex. Anche qui ha comunque specificato come sia importante adattare questi orari alle proprie esigenze di vita e agli altri impegni, lasciando in questo trasparire le possibilità di affiancare il trading anche ad altre attività, cosa sulla quale io stesso sto battendo molto in questi ultimi tempi cercando di superare la distinzione tra trading part-time e trading full time, sostituendola con quella tra trading amatoriale e trading professionale, che è quella che realmente conta, come è stato dimostrato ancora una volta oggi pomeriggio da questo personaggio eccezionale, sia come trader, che sotto il profilo umano.

Spero di avere fatto cosa gradita nel riportarvi alcuni dei concetti che più mi hanno colpito del seminario di oggi, cui ho avuto l'onore di partecipare, anche con un ruolo attivo di aiuto nella traduzione dei concetti esposti. E' stata certamente una giornata molto intensa che ricorderò a lungo. Ne approfitto quindi per ringraziare pubblicamente tutto lo staff di Trading Library per avermi dato questa opportunità.