18 novembre, 2007

Analisi Operativa Futures e Mercati Settimanale e Giornaliera - 09 Novembre 2007

Questa settimana riunisco in un'unica analisi quella settimanale del sabato mattina, che analizza gli accadimenti della scorsa settimana finanziaria, con quella quotidiana del lunedì mattina, che cerca di fissare degli obiettivi di breve periodo che aiutino ad orientare i giudizi dell'inizio della nuova settimana.

Iniziamo ad analizzare il quadro di insieme per il quale prendiamo come riferimento per tutti gli indici azionari il future sull'S&P 500 (ES), poiché le considerazioni fatte per questo strumento sono facilmente estensibili anche agli altri indici.


Come si osserva chiaramente nella figura sopra il compito principale che il mercato sta cercando di portare a termine è in movimento all'interno dello swing ribassista iniziato dopo il raggiungimento dei massimi storici e che ha come obiettivo naturale un test dei minimi estivi. Questo movimento è inquadrato in un'ipotesi di formazione di un trading range compreso fra gli stessi estremi.

Nelle ultime sedute si è avuto movimento che classificabile come consolidamento avvenuto a metà dell'ipotetico trading range, esattamente come è avvenuto durante il precedente swing al rialzo, che ha portato il mercato dei minimi estivi ai massimi storici. È evidente che in quest'area siano avvenuti, in passato come nelle ultime sedute, numerosi scambi che hanno aumentato i volumi corrispondenti a queste zone di prezzo dove quindi è elevato l'interesse dei partecipanti al mercato, elementi questi che rendono chiari i motivi della formazione di queste aree di consolidamento.

Per quanto riguarda gli obiettivi su cui focalizzare l'attenzione nelle prime sedute della settimana entrante sarà fondamentale osservare se il mercato proseguirà il movimento al ribasso, uscendo dalla congestione degli ultimi giorni, per andare eventualmente a testare i minimi estivi completando il compito naturale rappresentato dal movimento al ribasso più ampio attualmente in corso. In alternativa, si potrebbe avere un'uscita alla congestione degli ultimi giorni in direzione rialzista che, una volta confermata, si tradurrebbe in un test fallito dei minimi estivi che fornirebbe un segnale di positività, poiché negherebbe il tentativo di formazione del trading range compreso tra i minimi estivi massimi storici. A quel punto, l'obiettivo naturale diventerebbe un test degli stessi massimi storici.

Sempre per avere alcuni riferimenti di breve periodo da incasellare nel quadro generale può tornare utile osservare il grafico del nostro indice e future S&P MIB, che come abbiamo avuto più volte modo di osservare negli ultimi due anni ha spesso assunto un ruolo anticipatore rispetto ai movimenti degli altri indici azionari.


Guardando il grafico sopra osserviamo come effettivamente il nostro SP MIB abbia già testato i minimi estivi (ed è l'unico tra gli indici azionari ad averlo fatto) i quali hanno offerto il previsto supporto che ha portato ad un, fin qui non eccessivo, rimbalzo. Il recupero di positività osservato è avvenuto su volumi inferiori rispetto a quelli della discesa, come si osserva sempre dal grafico sopra. Questo non ha permesso, fino alla chiusura di venerdì, di dare al recupero una conferma. E', tuttavia, vero che quanto accaduto a Piazza Affari potrebbe essere una rappresentazione anticipata, anche se non garantita, di quanto eventualmente potrebbe accadere sulle altre piazze azionarie da noi seguite dopo l'eventuale test dei minimi estivi.

Sarà quindi molto importante osservare come si svilupperà la dinamica sul mercato azionario domestico, che nelle ultime tre sedute ha mostrato una tendenza al consolidamento più marcata di quella registrata dagli altri indici azionari, che hanno avuto movimenti certamente più ampi. A conferma che osservi l'esiguità dei range delle ultime tre barre. Sarà quindi estremamente utile osservare in che direzione il mercato deciderà di uscire da questa micro congestione, stando come sempre attenti ai falsi segnali.

La direzione naturale e quella di un proseguimento del recupero almeno fino all'area dei 41.000, poiché come si osserva chiaramente a partire dalla crisi estiva l'indice SP MIB ha formato un'area di consolidamento compresa approssimativamente tra i 41.000 e i 37/38.000. Se, invece, il mercato dovesse tornare al ribasso verso un secondo test dei minimi estivi, laddove gli stessi venissero penetrati si avrebbe una negazione della formazione del citato range, con forti implicazioni ribassiste poiché la successiva area di supporto sarebbe a quel punto compresa tra i 35.000 e i 36.000, come si vede chiaramente dal grafico settimanale qui sotto:


Ovviamente se il nostro indice può fornire, come avvenuto in passato, elementi anticipatori rispetto ai movimenti che poi coinvolgeranno gli altri indici azionari, questa non è una garanzia sulla quale basare strategie operative, ma un elemento da utilizzare solo per cercare di formare dei giudizi il più possibili oggettivi sulla situazione che si va via via sviluppando.

Spero di essere riuscito con sufficiente chiarezza a proporre di quelli che sono i temi generali e i compiti che i mercati tenteranno di portare a termine a partire da lunedì, sia in un'ottica di più lungo periodo, che in termini di obiettivi a breve. Ribadisco l'importanza di non perdere mai di vista il quadro di insieme, scopo principale dell'analisi settimanale del sabato mattina, che eccezionalmente questa settimana ho unito con quella quotidiana del lunedì, a causa del seminario che ho tenuto sabato scorso e che mi ha visto impegnato per tutto il giorno.