05 novembre, 2007

Analisi Operativa Futures Globale - 05 Novembre 2007

profste fib MPA (Morning Pivot Area) = 39755 - 39805
cos'é la profste MPA?

Orientamento alla Chiusura: Rialzista (chiusura sopra la profste MPA)


Iniziamo come di consueto la settimana finanziaria con un'analisi che fa da complemento a quella riassuntiva del sabato mattina. In particolare, ci proponiamo di trovare dei riferimenti di breve periodo su cui concentrare l'attenzione in queste prime sedute sempre al fine di evitare di farci confondere dalle variazioni intraday che intendono farci perdere di vista il quadro generale.

Come spesso accade, anche oggi ho scelto di riferirmi al future riferito all'S&P 500 (ES) che comunque resta il principale tra gli indici azionari che seguiamo le riflessioni fatte per quest'indice sono facilmente estensibili anche agli altri, trovandone i corrispondenti riferimenti sui grafici.

Concentriamoci quindi su una micro area di congestione sviluppatasi nelle ultime settimane dopo il raggiungimento dei massimi storici cui è seguito un movimento verso il basso che non sappiamo ancora se porterà alla formazione di quelle trading range compreso tra detti massimi storici e i minimi di agosto, di cui abbiamo parlato anche sabato.


Come si osserva chiaramente dalla figura sopra la micro area di congestione che si è sviluppata è compresa tra i 1560 e i 1495 anche se il vero livello chiave inferiore è rappresentato dai 1500, come si osserva facilmente sui grafici intraday.

Se sarà confermato il recupero osservato nella seduta di venerdì, dopo il pesante selloff iniziale che si è verificato dopo l'apertura di Wall Street, il movimento al rialzo iniziato dai 1496,75 (minimi di venerdì scorso) dovrebbe portare all'obiettivo naturale rappresentato dai 1560, confine superiore del micro range formatosi nelle ultime settimane. A quel punto, sarà decisivo osservare l'esito del secondo test di quell'area, che potrà riportare il mercato verso il basso, quindi nuovamente verso un test dell'area del 1500 circa, ovvero rompere al rialzo l'area di micro congestione attuale e portarsi a testare i massimi storici. In quest'ultima prospettiva sarebbe inoltre negata la formazione del trading range compreso tra detti massimi storici i minimi di agosto, confermandosi l'impostazione al rialzo che ha seguito gli interventi delle autorità monetarie susseguitisi a partire dei mesi estivi.

Se, invece, il recupero di venerdì fosse negato si arriverebbe al terzo test dell'area dei 1500, che se venisse penetrata renderebbe probabile un proseguimento del movimento ribassista iniziato dopo il raggiungimento dei massimi storici e che avrebbe come obiettivo naturale i minimi di agosto. Ciò manterrebbe, inoltre, valida l'ipotesi del macro trading range in formazione tra i massimi storici e i minimi estivi.

Le aree descritte costituiscono quindi degli importanti riferimenti di breve periodo, per orientare in quest'apertura di settimana i nostri giudizi e valutare quali siano effettivamente le conseguenze delle importanti e numerose informazioni che i mercati hanno ricevuto settimana scorsa e che indubbiamente devono ancora digerire: decisione sui tassi fed ed equilibrio tra rischi inflattivi e rischi di recessione; dato sull'occupazione e sul PIL statunitense apparentemente positivi, ma che nascondono elementi preoccupanti sulle possibilità di una recessione; crisi creditizia ancora in atto, con gli esempi Merrill Lynch e Citigroup; prezzo del petrolio che si avvicina ai $ 100 al barile, soglia psicologica importantissima; oro in area $ 800 l'oncia, notizia questa che si commenta da sola; prezzi delle commodities in continuo aumento, che portano aspettative inflazionistiche; euro in continuo rafforzamento sul dollaro.

E' chiaro come l'insieme degli elementi citati contribuiscano all'incertezza che spesso si vede dominare i mercati che rendono l'ambiente di trading estremamente insidioso, anche perché nessuno è in grado di dire con sufficiente certezza quali saranno le conseguenze finali di tutti questi fattori che si stanno sovrapponendo e incrociando fornendo da un lato segnali contrastanti e dall'altro portando a ricette non univoche per la risoluzione dei problemi, con le autorità monetarie e di politica fiscale che sembrano a loro volta faticare molto nell'individuare le priorità da dare ai loro interventi.