09 settembre, 2007

Michael Lewis: "questo è ciò che accade quando si presta ai poveri"

A proposito del recente articolo scritto da Michael Lewis, apparso su Bloomberg e ripreso da Finanza e Mercati (qui potete leggere l'originale gratuitamente), sono doverose un paio di precisazioni:

  1. Michael Lewis non è un gestore di Hedge Fund, bensì uno scrittore e giornalista;
  2. l'articolo è ironico: l'autore veste i panni di un immaginario trader di Wall Street e ne riporta i pensieri scrivendo in prima persona.
Sempre a proposito di Michael Lewis, autore che seguo fin dal suo primo libro pubblicato nel 1990 e intitolato Liar's Poker: vero e proprio testo sacro per chiunque si occupi (realmente) di finanza, consiglio di seguire tutti i suoi articoli che compaiono periodicamente su Bloomberg che sono sempre molto interessanti e spesso conditi di quell'ironia sopra citata, che talvolta si dimostra inaccessibile ad alcuni.

A proposito di Liar's Poker, il libro racconta di un esperienza che l'autore, subito dopo la laurea fece alla Salomon Brothers negli anni 80 e descrive in modo esemplare e con un'ironia di fondo unica, che rende la lettura anche molto divertente, l'atmosfera dei trading floor delle Investment Bank, durante i ruggenti anni 80, anche se il libro è ancora molto attuale e periodicamente lo rileggo perché è davvero unico, interessante e anche molto istruttivo. In particolare, vi sono descritti il funzionamento del trading di titoli obbligazionari e del frazionamento dei mutui, che nacque proprio in quegli anni alla Salomon Brothers e che è una delle cause principali della crisi creditizia che oggi stiamo vivendo: più attuale di così!

Insomma, se non lo avete ancora letto il mio consiglio è che non dovete perdere altro tempo e procurarvene una copia al più presto, annullare tutti gli appuntamenti e divorare questo che, lo ripeto, è un vero e proprio testo sacro della finanza.

P.S. Come sempre, se possibile, leggetelo in inglese, visto che gli orrori di traduzione possono talvolta portare a sviste macroscopiche, come ad esempio quelle citate all'inizio di queste righe.

PP.S. A questo proposito, se può interessare qualcuno, mi è venuto in mente che Liar's Poker è stato il primo libro che in assoluto abbia mai letto integralmente in inglese. Ricordo che, ancora universitario, lo acquistai quasi per caso da Barnes & Noble al Village proprio nel 1990, anno di pubblicazione. Ripensandoci, questo è il libro che ha impresso, insieme al film Wall Street, la più grande influenza sui percorsi e le svolte poi seguite dalla mia vita.