E' certamente la notizia del giorno, ieri il Nasdaq 100 (NQ), primo tra gli indici da noi seguiti, ha raggiunto e superato i massimi pre crisi registrato a luglio. Da notare subito l'assenza di volumi crescenti che hanno caratterizzato l'ascesa e che avrebbero meglio confermato la dinamica, unita alla, per ora, mancata conferma degli altri indici, anche se da quest'estate il Nasdaq ha sempre guidato i recuperi. Si pensa, infatti, che le aziende, per la maggior parte tecnologiche (ma non solo), ivi comprese sono meno passibili di soffrire dei problemi legati alla crisi creditizia e la dinamica dell'indice sembra confermare questa teoria.
La cosa più singolare è che ciò è avvenuto dopo una mattinata europea tutta in negativo, dove sembrava che il gap del nostro fib generato dall'intervento della Fed sui tassi, sarebbe stato probabilmente chiuso.
Per prima cosa ritengo necessario confrontare il movimento verso i massimi registrato dal Nasdaq 100 (NQ), con gli altri indici statunitensi che seguiamo. S&P 500 (ES) e Russell 2000 (ER2) hanno mostrato ieri una certa resistenza al violento recupero verso l'alto, innescatosi dopo il falso movimento verso il basso sui dati macroeconomici delle 16 e guidato dal Nasdaq, che già prima di quell'orario aveva mostrato una tendenza al rialzo.
In particolare, mentre l'S&P 500 si trova ancora nell'area di congestione evidenziata ieri mattina, quella specie di flag poco al di sotto dei massimi che hanno seguito il ribasso dei tassi, il Russell 2000 ha mostrato una più spiccata tendenza al ribasso e resistenza al recupero di ieri pomeriggio. È probabile il comportamento degli indici riflette la dipendenza dal mercato creditizio delle diverse aziende comprese nei diversi panieri. Ciò mostra l'importanza, specialmente in questo periodo, di aver ben presenti anche elementi legati all'analisi fondamentale e non solo alla pura analisi tecnica, come io stesso ho imparato dagli eventi di questi ultimi due mesi. Avere una conoscenza, anche se non approfondita, dello scenario macroeconomico e a mio avviso in questo contesto di crisi dei mercati, tutt'altro che esaurita, assolutamente essenziale.
E', tuttavia, probabile che più in generale questo tipo di approccio, più attento al quadro generale anche a livello di analisi fondamentale, sarà da me mantenuto anche in futuro. Sapete bene come io consideri queste analisi e tutti i contenuti del mio sito, come un prodotto e un riflesso del percorso che sto seguendo e l'esempio fatto mostra chiaramente le evoluzioni in atto, visibili anche dalle diverse forme assunte da questa analisi negli anni, che vedo evolversi di pari passo con le mie stesse conoscenze, che, come sapete, ritengo essere un perenne Work in Progress.
Tornando agli indici azionari, diventa essenziale vedere se le dinamiche che mostreranno a partire da oggi saranno coerenti e confermeranno il recupero di ieri. Ecco quindi che ES ed ER2 dovranno quanto prima raggiungere e superare i massimi raggiunti mercoledì scorso, posti rispettivamente a 1552 e 829,20. Se ciò non dovesse avvenire verrebbe, infatti, a mancare la conferma necessaria al raggiungimento dei massimi di luglio che il Nasdaq sta tutt'ora confermando essendo quotato al mercato globex a 2103, quindi ben al di sopra di quei 2100,25 che rappresentavano il massimo di luglio (sul contratto scadenza dicembre 2007).
Venendo ora agli indici europei e iniziando dal nostro S&P MIB, che ieri ha mostrato volumi da ascesa rispetto le giornate precedenti, che per ora confermano la dinamica della giornata consistente in un falso breakdown della congestione ben visibile sul grafico giornaliero, anche se la chiusura sotto i 40.020 avrebbe apparentemente confermato la rottura verso il basso, c'è da considerare la nostra chiusura anticipata alle 1740, che non permette ai grafici di mostrare il residuo di positività registrato da stoxx e dax dopo la nostra close. Anche qui, sapete bene come io consideri i mercati perennemente aperti, poiché prima sull'Eurex e poi sul Globex è possibile seguire costantemente le evoluzioni, anche del nostro fib, dopo l'orario di chiusura ufficiale. In tal senso, si può considerare ipotetico rientro nello stesso fib nell'area di congestione che dura dal 20 settembre.
Anche per fib, dax e stoxx sarà quindi decisivo osservare l'eventuale superamento dei massimi post fed, posti rispettivamente a 40.635, 7894, 4437. Come già dicevo ieri, il confermato superamento di questi livelli renderebbe più probabile un test dei massimi registrati a luglio.
Teniamo comunque presente anche l'ipotesi ribassista, poiché la crisi creditizia tutt'altro che superata e i suoi effetti possono manifestarsi in qualsiasi momento. A tal fine per tutti gli indici azionari, risulta utile seguire una eventuale ritracciamento dell'impulso che ha seguito la decisione del taglio dei tassi da parte della fed, che sul nostro fib assume la forma del gap al rialzo, che ieri non è stato chiuso e ha quindi fermato l'attacco dei ribassisti. Tutti gli altri gli indici non presentano il gap, poiché erano aperte al momento dell'annuncio il giorno 18 settembre e mostrano quell'ampia barra crescente sui grafici giornalieri, che può offrire un ottimo riferimento ai nostri giudizi in caso di completo ritracciamento della stessa.
Concludiamo l'analisi di oggi, guardando come sempre al Bund e al cambio yen dollaro. In particolare, il Bund ha ieri pienamente confermato la dinamica degli indici azionari, poiché dopo una mattina tutta al rialzo ha iniziato un ritracciamento, che lo ha riportato entro i massimi del giorno precedente, proprio a partire dalle 16 orario ufficiale di inizio del recupero degli indici azionari. a tal fine terrei come riferimento i 112,64 e i 112,20, che rappresentano i confini della congestione formata dalle due micro barre precedenti. non gli hanno mostrato una dinamica simile, con una prima parte della giornata rialzo, seguita da un rientro entro i massimi del giorno precedente, che ha confermato la dinamica degli indici azionari.