Vorrei incentrare l'analisi odierna tentando di decifrare gli accadimenti della seduta di ieri, che a mio avviso offerto diversi spunti di riflessione estremamente interessanti, utilizzando i concetti del Market Profile. A proposito vi ricordo l'appuntamento con l'analisi settimanale, che sperimentalmente sto pubblicando il sabato incentrandola completamente su questi concetti, che cerco di tenere su un livello accessibile e facilmente comprensibile.
Concentriamoci sulla seduta di ieri di piazza affari, dato che offre utili elementi che possono far comprendere a pieno l'utilità del Market Profile che vedete riportato in figura con riferimento alle ultime tra sedute.
Il nostro indice e future S&P MIB (fib) ha concluso la giornata in sostanziale parità, evidenziata anche dalla chiusura avvenuta esattamente su quei 40.245, dove aveva chiuso anche giovedì pomeriggio. Il trend intraday è stato interamente al ribasso come risulta chiaramente dal grafico orario, il gap rialzista con cui si è aperta la giornata è stato chiuso nel pomeriggio dopo che aveva resistito strenuamente agli attacchi ribassisti. I segnali molteplici che ci provengono da una seduta come quella di ieri possono essere meglio interpretati analizzando il Market Profile (sul sito trovate tutte le informazioni necessarie per approfondire questo argomento e comprendere, con poco sforzo, i termini utilizzati).
Iniziando ad osservare l'area del valore (Value Area), sempre con riferimento al nostro fib, si nota come la giornata sia riuscita a portare lievemente più in alto la stessa e con lei il Point of Control (POC). Quindi a fronte di una sostanziale parità a livello di variazione percentuale di un trend decrescente intraday, c'è stato un innalzamento del valore. Comprenderete come tutto ciò sia difficilmente osservabile senza ricorrere a questo strumento, che io ritengo indispensabile. Altro elemento fondamentale si può desumere dalla forma del profilo di ieri, che mostra chiaramente come la dinamica della giornata sia quella di una classica long liquidation.
Quella che viene definita come long liquidation è una giornata dove c'è appunto una liquidazione di posizioni al rialzo, da parte di trader di breve periodo, che causano il ribasso osservato a partire dalla mattinata. Via via che i prezzi scendono e arrivano su livelli considerati interessanti per gli investitori di più lungo periodo, si osserva la loro entrata nel mercato, che sostituiscono quindi gli investitori rialzisti di breve periodo, instaurando posizioni sempre al rialzo di più lungo periodo. Questo processo è osservabile grazie al fatto che, malgrado il trend intraday al ribasso il valore è stato ieri portato lievemente più in alto. Inoltre, la parte bassa del profilo di ieri è più larga di quella alta, a dimostrare il fatto che i prezzi più bassi anziché attrarre nuovi venditori, hanno attratto nuovi compratori. I nuovi venditori avrebbero infatti portato i prezzi ancora più in basso e impedito al profilo di ieri di allargarsi, mantenendo una forma snella e allungata, come avviene nelle giornate definite trend day.
Ecco quindi che alla luce di queste considerazioni, la giornata tenutasi ieri a Milano assume una luce completamente nuova e difficilmente determinabile guardando alla sola dinamica dei prezzi. In tal senso, non stupisce che il Market Profile sia scarsamente diffuso e utilizzato ai trader non professionisti, mentre è considerato uno strumento indispensabile dagli investitori istituzionali, dagli hedge fund e dalle investment bank. Non mi stancherò mai di ripetere, come solo attraverso la conoscenza di questo strumento fondamentale, che può benissimo integrare gli strumenti tradizionali dell'analisi tecnica e fondamentale, si può ottenere una visione della dinamica di mercato che mostri pienamente tutte le tendenze in atto e aggiunga l'elemento della trasparenza, che i molteplici giochi che si incrociano ogni giorno sulle piazze finanziarie, impediscono (volutamente) di decifrare.
Veniamo ora ad un'analisi tradizionale di quanto accaduto ieri, che a mio avviso è ben riassunto dalle dinamiche osservate Dax e sullo stoxx, che hanno mostrato una giornata di pieno consolidamento oscillando intorno ai valori di apertura avvenuta con un gap al rialzo, rimasto poi aperto per tutta la giornata.
Altro elemento importante è osservare quali indici abbiano superato il picco raggiunto il 19 settembre scorso, dopo l'annuncio della fed. Qui la situazione non è cambiata di molto poiché Dax e Nasdaq sono rimasti al di sopra dello stesso, confermando una positività mostrata soprattutto dal Nasdaq che ha superato i massimi di luglio. Anche il Dow Jones ha ieri confermato il superamento dei massimi post fed, avvenuto nella seduta di mercoledì. Lo stesso Dow Jones si trova ad un passo dai massimi di tutti tempi in area 14.000. D'altro canto, S&P 500 (ES), Russell 2000 (ER2), Eurostoxx 50 (stoxx) e il nostro S&P MIB (fib) si trovano ancora al di sotto del massimo indicato. Resta quindi fondamentale concentrare l'attenzione su un eventuale superamento dello stesso che confermerebbe la dinamica positiva mostrata dagli altri indici azionari.
La giornata di ieri ha mostrato poi una discesa dei volumi, particolarmente visibile su ES, NQ ed ER2 che ha mancato quindi di sostenere la positività con cui si è conclusa la giornata a livello di variazioni percentuali. Anche se tutti gli indici azionari sono ieri riusciti a portare l'area del valore più in alto, l'assenza di volumi induce qualche elemento di cautela, poiché il sostenimento di un trend al rialzo può essere determinato principalmente da volumi crescenti.
Come riferimento per eventuali movimenti al ribasso, sempre da tenere in considerazione poiché gli elementi caratterizzanti la crisi creditizia sono ancora tutti presenti, teniamo gli impulsi verso l'alto causati dall'annuncio, che solo se venissero interamente rintracciati, incrinerebbero la positività altrimenti mostrata a partire da quel momento.