Siamo oggi finalmente giunti a quel fatidico 18 settembre, che da circa un mese gli operatori finanziari mondiali attendono. Sarà quindi comunicata la decisione della fed in materia di tassi di interesse e assisteremo alla reazione dei mercati, senza dimenticare che qualunque sarà la decisione una parte della stessa è già stata incorporata nei prezzi, si tratterà quindi di osservare la reazione rispetto ad eventuali mosse non anticipate dagli operatori della Banca centrale americana.
Passando ad analizzare la situazione dei mercati finanziari che seguiamo da queste colonne, la giornata di ieri appare sui grafici daily nella forma di un'altra barra di consolidamento, che tuttavia mostrato una dinamica intraday estremamente volatile, dove la negatività mostrata dagli indici europei in mattinata si è contrapposto un deciso recupero prima dell'apertura di New York, cui il seguito un ulteriore ritorno verso il basso che non è tuttavia arrivato a pestare i minimi della mattinata. Tutta questa volatilità mostra i caratteri di estrema pericolosità che questa settimana porta con sé, proprio a causa della densità di avvenimenti attesi, di cui si parlava ieri mattina, culminanti con le scadenze di venerdì.
Il contratto che meglio riassume i concetti sopra esposti per la giornata di ieri è a mio avviso quello del Bund, sia a livello giornaliero che a livello di movimenti intraday mostra da un lato la lateralità per l'attesa della decisione, cui sono contrapposti movimenti intraday molto marcati anche se interni ai confini della seduta precedente.
La negatività dei mercati azionari europei è stata certamente attenuata dal recupero pomeridiano, largamente anticipato dal dax che fino dalla mattina ha mostrato una tendenza a resistere alle vendite, che invece hanno influenzato maggiormente il nostro S&P MIB e l'Eurostoxx 50. Il dax ha infatti mostrato movimenti più equilibrati e interni ad un range ben definito nelle sedute precedenti, contrapposto a movimenti più erratici degli altri due contratti.
Per la seduta odierna a fare qualsiasi tipo di previsione, come più in generale per tutta la settimana, è secondo me completamente fuorviante. Prendiamo quindi come riferimento gli estremi delle ultime sedute, in particolare su quegli strumenti come il dax, il Bund e negli Stati Uniti l'S&P 500, che hanno mostrato quei caratteri di lateralità meno soggetti ad oscillazioni dettate dalla maggiore emotività presente strumenti come il nostro fib e l'eurostoxx 50. Anche il cambio yen/usd ha mostrato nelle ultime sedute quei caratteri di attesa equilibrata delle decisioni della fed e può rappresentare anche oggi un ottimo riferimento.
Sarà molto importante, in generale, confrontare le reazioni alla decisione sui tassi alla ricerca di movimenti che si confermino l'un l'altro ovvero di eventuali divergenze.