Mentre venerdì in nostri mercati e quelli statunitensi erano chiusi per le festività pasquali i mercati asiatici hanno mostrato un grandissimo fermento.
Se da un lato i mercati asiatici sono quelli che hanno dato il via al maxi ritracciamento che ha tenuto impegnati i mercati da fine febbraio e per tutto il mese di marzo, oggi il mercato cinese in particolare sembra essersi scrollato di dosso la negatività di quei giorni mostrando un guadagno da dicembre superiore al 57% (dato riferito al Shenzhen Composite Index). E' certamente un risultato sensazionale, che in parte spiega l'euforia dei mercati europei, che a parte Milano, hanno raggiunto nuovi massimi e dei mercati statunitensi che a loro volta hanno superato quell'area di consolidamento, che ha seguito la negatività di fine febbraio - inizio marzo 2007. Questo è un monito importante anche per chi continua a sostenere la centralità del mercato USA rispetto ai mercati finanzairi globali, laddove non si può negare la crescente importanza e influenza dei mercati asiatici in questi ultimi anni, che fa da contrltare alla crisi che le economie occidentali sembrano faticare a scrollarsi di dosso, anche se i segnali di ripresa anche qui da noi sono presenti.
In tal senso, molti di voi ricorderanno come da diversi mesi ritengo che la nostra posizione sia davvero privilegiata, a livello di fusi orari e ci consenta di giodere, nella giornata finanziaria globale, di una posizione centrale e certamente avvantaggiata dal fatto che, in quanto europei, ci si trovi ogni giorno al centro degli avvenimenti e delle influenze finanziarie globali. In particolare il mercato Eurex, grazie agli orari di contrattazioni, che vanno dalle 8 alle 22, riesce a cogliere pienamente tutti gli stimoli e avvenimenti della giornata. Certo è che i mercati americani mantengono la loro estrema importanza, anche per i volumi scambiati, ma è anche vero come molti investitori con base negli USA si riferiscano sempre più all'Eurex, come mercato di riferimento centrale nelle loro strategie finanziarie globali.
Tornando alla Cina, proprio venerdì, mentre molti occidentali erano impegnati con uova di Pasqua, colombe e code in autostrada o negli aereoporti, le azioni cinesi hanno raggiunto l'ennesimo record storico. Approfittano della pausa pasquale per rivedere la situazione dei mercati finanziari globali, dato che spesso si rischia di perdere di vista il quadro generale di ciò che sta accadendo, è facile arrivare a confrontare la situazione attuale a Shanghai (che ha chiuso su nuovi livelli record per il quinto giorno consecutivo) con quella del Nasdaq ai tempi dell'esplosione della bolla speculativa nei primi mesi del 2000. La crescita parabolica è, infatti, molto simile, allora perché non provare a sovrapporre i grafici? Il risultato è quello che vedete in figura e non si può negare la similitudine delle situazioni.
Ora pensiamo a ciò che è accaduto qui da noi a fine febbraio, quando una stretta creditizia delle banche cinesi nel tentativo di frenare la speculazione galoppante ha portato ad una pesante correzione nel nostro trend rialzista in atto dal 2003. Pensiamo a ciò che è accaduto quando la borsa di Shangai si è scrollata di dosso gli effetti delle limitazioni al credito concesso, come avvenuto nel mese di marzo, che ha portato ai record sul mercato borsistico cinese e al raggiungimento dei nuovi massimi su quelli principali europei. Adesso riguardando il confronto in figura pensiamo alle conseguenze che si innescherebbero a livello globale laddove la crescita di Shangai raggiungesse il suo zenith, similmente a quanto avvenuto col Nasdaq nel 2000.
Si impongono quindi alcune doverose considerazioni: innanzitutto teniamo sempre un occhio attento su ciò che accade in Cina e in Asia: è nostro dovere, come minimo, affiancare alla centralità degli Stati Uniti nel determinare le tendenze finanziarie globali, quella dei mercati asiatici, dato che spesso (non dico sempre, ma spesso) quando a Wall Street suona la campana di inizio contrattazioni i giochi per quel giorno sono già chiusi da un pezzo e a New York non si può far altro che adeguarsi agli stessi rincorrendo i mercati globali. Godiamo quindi della centralità a livello di fuso orario dei mercati europei e anche del grado di liquidità ed efficenza che ad esempio l'Eurex ha ormai raggiunto, costituendo la scelta primaria di molti istituzionali ed hedge fund per le loro strategie. Quindi prepariamoci all'esplosione della bolla speculativa cinese, che prima o poi arriverà necessariamente, come la storia dei mercati finanziari ci insegna, e alle conseguenza che la stessa avrà sui mercati occidentali.
Questo non significa fare previsioni, ne prepararsi a frasi del tipo "io ve lo avevo detto", ma condividere con voi delle semplici riflessioni che ci impongono di allargare gli orizzonti di analisi anche a quei mercati che stanno allargando la propria influenza sulle dinamiche finanziarie globali. Laddove molti, esperti e non, restando legati a schemi che asserivano la centralità assoluta di Wall Street nel panorama finanziario globale, consigliando di arrivare a investire lì perché quello è il mercato, rischiano di perdere quella visione oggettiva che i mercati impongono, è nostro preciso dovere tenere sempre ben presenti le dinamiche finanziarie globali e le loro evoluzioni.