Sappiamo bene quanto sia per noi vitale la liquidità e non tanto il fatto che il mercato salga o scenda, per cui la reale problematica sollevata dalla crisi corrente
è proprio quella causata dalla ridotta liquidità. Anche in questi primi giorni della settimana ho avuto modo di osservare come sul mercato Eurex in particolare, ma di nuovo si può probabilmente estendere il discorso anche agli altri exchange, l'aria che tira sia tutt'altro che rassicurante. La ridotta liquidità crea ovviamente problei più grandi a chi ha l'esigenza di muovere size molto grosse e questo, per il momento, è un problema che i piccoli trader privati come noi sentono meno, ma che non dobbiamo assolutamente sottovalutare, anche se è un altro degli elementi che, come sottolineato qui e qui, porta un ulteriore vantaggio alla contenuta dimensione del trader privato rispetto alle mastodontiche dimensioni degli istituzionali ed Hedge Fund.
A conferma delle impressioni che ho condiviso con voi ho appreso oggi la notizia che c'è stato un importante cambio di management alla testa del settore Bonds (che include il Bund) e Repo dell'Eurex, come conseguenza del drammatico calo di volumi che il settore Bonds ha osservato nel 2008. Come risulta, infatti, dallo stesso report ufficiale sul 2008 pubblicato dall'Eurex
The electronic trading platform Eurex Bonds, which rounds out Eurex’s fixed-income product range, traded volumes of EUR 4.9 billion (single counting) in December 2008; in December 2007 it was EUR 9.6 billion. In 2008, Eurex Bonds traded a total volume of EUR 97.3 billion (single counted), compared with EUR 145.6 billion in 2007.
In pratica, la differenza dicembre su dicembre ha visto uno sconvolgente calo del 48,9% e 2008 su 2007 un calo del 33,17%. Questi sono numeri che tutti noi dobbiamo tenere presenti, poiché pieni di ovvie conseguenze da non sottovalutare, ancor più pressanti poiché i dati provengono da uno degli exchange principali al mondo in termini di liquidità sul mercato dei futures, insieme al CME e riguardano anche uno dei contratti più liquidi al mondo, il Bund.
Le causa della diminuita liquidità sono ovviamente una conseguenza della crisi, che nel 2008 ha visto una pesante uscita dalle posizioni da parte di Hedge Fund ed istituzionali per far fronte alle perdite e al processo conseguente di deleveraging. Gli stessi, una volta liquidate le posizioni sono spesso falliti o si ritrovano con gli asset sotto management notevolmente ridotti, con conseguente riduzione dei volumi trattati sugli exchange. Il problema aggiuntivo è che in questo 2009 la crisi e, più in generale, la mancanza di fiducia nel sistema finanziario in generale terrà lontani gli investitori dai mercati finanziari e per questo ritengo urgente, necessario e vitale un ripensamento di tutte le regole e metodi di funzionamento dell'industria. La conseguenza è appunto la probabile necessità di abituarsi alla ridotta liquidità che in questi giorni stiamo osservando.
A questo proposito e tra le misure da preparare per contrastare la diminuita liquidità cui, anche se ovviamente si spera non per molto, ci dovremo abituare, si rende necessario guardare altrove e ad altri mercati, come ad esempio il Forex, da sempre il mercato più liquido del mondo, proprio per il fatto che il controvalore mosso per ragioni speculative rappresenta una minima parte del totale, che viene scambiato per ragioni strutturali che esulano dal trading. Si tratta, infatti, del mercato delle valute e possiamo pensare ad infinite ragioni per cui nel mondo si ha la necessità di cambiare valuta.
Capita quindi a puntino l'incontro gratuito del prossimo Venerdì a Milano organizzato dal Salex, dove Saverio Berlinzani ed io presenteremo una giornata introduttiva e soprattutto operativa sul mercato Forex, che in questo 2009 può rappresentare venramente una delle possibili soluzioni per noi trader alla ridotta liquidità cui stiamo assistendo.