07 gennaio, 2009

Operare con 1000 €

Massimiliano C. mi scrive:
Volevo chiederti, al momento ho poca liquidità perchè sono in attesa mi sia accreditata. Ho a disposizione circa 1000 euro, posso provare a seguirti e fare qualcosa con prodotti Over The Counter?
o cosa posso provare a fare con soli 1000 euro?

La domanda che mi pone Massimiliano è davvero molto interessante per tutti, poiché ricca di implicazioni sulla capitalizzazione e la dimensione ottimale operativa, considerazioni che si inquadrano poi nel discorso di money management che tutti noi dobbiamo tenere ben presente come elemento centrale del nostro approccio ai mercati.

Operare soltanto con 1000 € di liquidità sul conto trading è possibile, anche senza utilizzare i prodotti tipo le prodotti sintetici, le opzioni digitali o i CFD, che possono essere in ogni caso considerati tra le diverse possibili scelte, anche se non l'unica disponibile.

Premetto è sottolineo che tutti i prodotti Over The Counter (OTC) sono certamente considerabili solo dopo averne conosciuto a fondo il funzionamento e le caratteristiche, la dove spesso offrono delle protezioni dalle perdite che sono limitate al solo capitale investito, i 1000 € dell'esempio, mentre un investimento in futures, in opzioni o in azioni mediante la marginazione può comportare perdite notevolmente superiori al capitale investito (ad esempio si impiegano 1000 € trovandosi esposti per 100.000 €, utilizzando una leva pari a 100 e ad una perdita potenziale di gran lunga superiore ai 1000 € impiegati per assumere la posizione. Posizione che, è bene ricordarlo sempre, avendo un controvalore, appunto, di 100.000 € porterà a perdite proporzionali a questa cifra e NON i 1000 € di margine). Uno dei vantaggi di questi prodotti, che vanno, lo ripeto, attentamente studiati e considerati prima di iniziare ad utilizzarli, è che talvolta garantiscono l'esposizione al solo capitale investito, permettendo di accedere a leve considerevoli, anche superiori a quelle offerte dai tradizionali futures o dalle azioni acquistate in marginazione.
D'altro canto è necessario considerare e ricordare che tutto ha un prezzo e i vantaggi di cui sopra si pagano spesso in termini di commissioni, spread elevati con obbligo di acquistare sempre colpendo la ask (o lettera) e di vendere colpendo la bid (o denaro) e via discorrendo. Tutti i costi sono quindi inquadrabili come costi di assicurazione per godere del vantaggio della garanzia di cui sopra.

C'è poi da considerare il discorso più generale di capitalizzazione e utilizzo della leva. Come molti di voi sanno, buona parte del mio metodo è basata proprio sul principio di conservazione del capitale e di sopravvivenza, per questo è necessario comprendere come sia fondamentale disporre di una più che adeguata capitalizzazione, che ci permetta di sopravvivere a noi stessi e alla nostra curva di apprendimento.

In sintesi, oltre al vitale abbinamento di forme di reddito fisse e il più possibile certe a quelle variabili e incerte derivanti dal trading, elemento questo centrale anche dell'approccio di money management che propongo, è necessario fare trading con somme che:

1) possiamo permetterci di perdere. Idealmente nel momento in cui versiamo i soldi in un conto trading, che DEVE essere separato dal nostro conto corrente, quindi cerchiamo di evitare di tenere tutto sullo stesso conto (cosa realmente e intuitivamente rischiosissima!), dobbiamo pensare di aver già perso l'intera somma. Se, quindi, operiamo su strumenti come i futures teniamo presente che POSSIAMO PERDERE MOLTO PIù DI QUANTO ABBIAMO VERSATO e dobbiamo cercare di far rientrare nel nostro piano di money management anche quelle perdite eccezionali e catastrofiche che potrebbero capitare e che dobbiamo poterci permettere. In altre parole, anche nei casi più drammatici e imprevedibili dobbiamo essere in grado di sopravvivere agli stessi e possiamo farlo solo se capitalizzati a sufficienza.

2) siano quindi una percentuale irrisoria della nostra ricchezza intesa come patrimonio complessivo, elemento questo da valutare con precisione prima di iniziare a fare trading. In sintesi, il 90% dello stesso dev'essere posto al riparo dai mercati e assolutamente inattaccabile rispetto a eventi imprevedibili e perdite catastrofiche.

3) facciano un utilizzo della leva che permetta di versare sul conto trading una somma minima del restante 10% del nostro patrimoniio messo a rischio (ossia CHE SIAMO DISPOSTI A PERDERE), ad esempio l'1% che con una leva pari a 10 ci permette di operare a leva 1 sul capitale a rischio senza doverlo necessariamente versare.

Tornando alla domanda di Massimiliano, è quindi possibile operare con soli 1000 €, nel caso in cui si utilizzi la leva nel modo descritto sopra, ossia che le disponmibilità effettive siano di gran lunga superiori. Nel caso di Massimiliano, ipotizzo quindi che le somme che attende gli siano liquidate siano circa pari a 100.000 € e che il suo patrimonio COMPLESSIVO si aggiri sul milione di euro, considerando tutti i suoi possedimenti (case, terreni, investimenti etc.). In questo modo, lui potrebbe ad esempio operare utilizzando un solo contratto Bund in intraday (molti broker offrono la marginazione intraday sui futures) che ha un controvalore di oltre 100.000 € e che tra l'altro è anche un ottimo strumento per imparare e apprendere (sempre a patto che si sia fatta prima un'opportuna e profittevole simulazione che deve sempre precedere il trading reale su qualsiasi strumento).

In alternativa, si possono considerare i prodotti OTC, che permettono di avere quella protezione dalle perdite descritta sopra, anche se personalmente preferisco sempre operare su mercati regolamentati come quello dei futures e delle azioni ed evitare di operare su strumenti dove la mia controparte è anche il Market Maker per ovvi motivi. A meno che non si tratti di somme per noi realmente irrisorie e/o non si tratti di assoluti principianti ovvero di un trading molto simile alla simulazione e quindi ancora in fase embrionale e di studio, in modo da sfruittare consapevolmente il discorso relativo alla protezione descritto sopra per evitare, ad esempio, i pericoli insiti nelle perdite superiori al capitale investito.