Il 28 febbraio è uscita la consueta lettera agli azionisti redatta da Warren Buffet che elenca i risultati della Berkshire Hathaway per il 2006. Ve ne consiglio la lettura integrale, che fornisce un'interessante visione del modo di pensare e dell'approccio al mondo degli investimenti alla base del successo di Warren Buffet, che lo ha portato ad occupare il numero due nella classifica degli uomini più ricchi del mondo, dietro Bill Gates.
Arrivato all'età di 76 anni Warren Buffet si pone il problema della successione e nella lettera tratteggia le caratteristiche che deve possedere la persona che stanno cercando, ve ne riporto alcune (qui trovate una parziale traduzione), invitandovi comunque a leggerle per intero.
Ciò che mi ha colpito, e lo dico senza altro fine che la mera constatazione, è confrontare le caratteristiche richieste con quelle che ho cercato di descrivervi riferendomi a me stesso (per puro caso era lo stesso giorno in cui usciva la lettera di Warren Buffet agli azionisti), parlando dei motivi per cui avevo scelto di distinguere questo spazio, naturale estensione della mia vita professionale, dai blog finanziari più diffusi.
Mi lusinga comprendere come gli elementi che descrive Buffet siano alla base del mio approccio ai mercati finanziari e più in generale alla mia professione, che sto costruendo giorno dopo giorno. Ricevere una conferma, seppur indiretta, da una persona che si può considerare il più grande investitore di tutti i tempi, non fa che confermare quello che da sempre ritengo essere l'approccio migliore, teso a costruire quello che lui stesso definisce long term investment success.
"Under this plan, I intend to hire a younger man or woman with the potential to manage a very
large portfolio, who we hope will succeed me as Berkshire’s chief investment officer when the need for
someone to do that arises. As part of the selection process, we may in fact take on several candidates.
Picking the right person(s) will not be an easy task. It’s not hard, of course, to find smart people,
among them individuals who have impressive investment records. But there is far more to successful long-
term investing than brains and performance that has recently been good.
Over time, markets will do extraordinary, even bizarre, things. A single, big mistake could wipe
out a long string of successes. We therefore need someone genetically programmed to recognize and avoid
serious risks, including those never before encountered. Certain perils that lurk in investment strategies
cannot be spotted by use of the models commonly employed today by financial institutions.
Temperament is also important. Independent thinking, emotional stability, and a keen
understanding of both human and institutional behavior is vital to long-term investment success. I’ve seen
a lot of very smart people who have lacked these virtues."