06 marzo, 2007

Trader Professionista

Girovagando per il web mi sono imbattuto in questa foto che ritrae la postazione di un Trader Professionista americano, la foto è del 2004, che mi ha realmente stupito. Il livello di tecnologia presente sulla scrivania di questo trader professionista è semplicemente sbalorditivo.

Personalmente ho una postazione molto ma molto più semplice, poiché il mio approccio al trading professionale prevede la semplicità innanzitutto. In passato ho provato a utilizzare 2 e anche 3 monitor insieme, ma la cosa ha prodotto più distrazioni che altro. Inoltre, tutto il metodo che utilizzo per il trading professionale è basato sulla semplicità estrema, traendo ispirazione dai maestri dell'inizio del secolo scorso, che facevano daytrading con i dati in ritardo di svariati minuti, che nelle fasi concitate raggiungevano la mezzora e più. Ciò non significa che non utilizzi i dati in tempo reale, sarebbe un suicidio finanziario, ma piuttosto che cerco di dipendere il meno possibile dalla tecnologia, il motivo è semplice: essendo anche un appassionato di Information Technology, negli anni ho imparato che i computer, le linee dati e soprattutto i software e sistemi operativi (windows su tutti) si posso piantare e abbandonarti per i motivi più vari, ciò spesso avviene (ovviamente) nei momenti decisivi.

Ecco i motivi principali per cui nell'impostare una strategia di trading professionale ho deciso di cercare di contenere il bisogno di tecnologia. Senza considerare i purtroppo frequenti blocchi nel flusso dati e delle piattaforme di trading che spesso si aggiungono ai rischi connessi all'affidabilità della propria postazione.

Mi è capitato di leggere di trader professionisti, che cercavano di ovviare a tutte le possibili casualità acquistando il meglio di tutto, compresi gruppi di continuità, nel caso andasse via la corrente e connessioni via cellulare UMTS sempre pronte e attive, per sopperire a cedimenti della linea dati. Questo è certamente un approccio che ritengo corretto, ma che ha il grave limite di far lievitare i costi dell'attività di trading, che deve sempre essere trattata come un business, tenendo conto sia dei costi diretti, come ad esempio le commissioni, sia di quelli indiretti, come ad esempio i costi di struttura e gli abbonamenti ai dati in realtime.

Lo scopo dev'essere quello valutare, rispetto alla propria operatività ed esigenze, quale sia la configurazione migliore per le proprie necessità di trading professionale, senza compromettere la sicurezza e tenendo conto dei costi sostenuti nel momento in cui si valuta la redditività di quella che è a tutti gli effetti un'impresa.

Non posto la foto della mia postazione di trading professionale, perché avrete capito come sia molto semplice ed essenziale: niente più di un computer e di un monitor, neanche tanto grande (17') e di cui mi impongo di usare una parte limitata e corrispondente a quello di un 15 pollici, in modo da non dover impazzire nei casi di emergenza in cui sono costretto ad utilizzare un portatile, che tengo a portata di mano, avendo il gruppo di continuità implementato e rappresentato dalla batteria. Il portatile unito ad un cellulare con connessione dati rappresentano la mia scelta per quanto concerne il sistema di emergenza.

Cosa invidio quindi al trader professionista della foto sopra? La poltrona/sedia (che ho notato subito) e dev'essere effettivamente molto molto comoda e utile: devo mettere in budget un riacquisto perché la mia sedia da ufficio con le rotelle è veramente (forse troppo) spartana.