08 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 8 gennaio 2008

La seduta di ieri ha portato sui mercati azionari a quella forma di ritracciamento e consolidamento che risponde perfettamente al principio dell'alternanza tra espansioni e contrazioni del range giornaliero.

Guardiamo insieme il grafico dell'S&P 500 future (ES) dove si può osservare molto bene nel movimento al ribasso che caratterizza l'ultimo swing iniziato il 27 dicembre scorso.


Nel grafico sopra si osserva chiaramente come le ultime quattro sedute abbiano visto un'applicazione da manuale di questo principio cardine, che dobbiamo sempre tenere presente. Ad una seduta, con quella di venerdì scorso, dove c'è stata una forte espansione di range è seguita la seduta di ieri dove la dinamica di consolidamento è stata evidente, risultata in un range più contenuto.

Sempre a proposito della seduta di ieri, come notavamo insieme durante l'aggiornamento in video di questa analisi delle ore 15, la mattinata sui mercati europei è stata caratterizzata da un recupero, che poi è stato messo in discussione al momento dell'apertura dei mercati statunitensi, con l'iniziale ribasso degli stessi, che dopo la chiusura di piazza affari si sono riallineati alla tendenza mattutina dei mercati del vecchio continente limitando gli effetti della discesa iniziale.

Tornando al tema che i mercati si trovano davanti per questa settimana, di cui parlavamo nell'analisi di ieri mattina, ossia vedere se movimenti al ribasso di settimana scorsa sono o meno il risultato di una forma di manipolazione che approfittava della scarsa presenza degli operatori dovuta alle vacanze natalizie, la giornata di ieri ci ha in qualche modo indicato come la negatività sia più marcata negli Stati Uniti, dove i motivi di crisi si sono originati fin dall'estate scorsa.

Questo si vede molto bene se, come dicevo nell'analisi video di ieri pomeriggio, si confronta la posizione attuale degli indici azionari rispetto ai minimi del 16 agosto. Per quanto riguarda i mercati europei il nostro S&P MIB, risulta essere il più vicino al test di detti minimi, che sta effettuando proprio in queste sedute, laddove Dax ed Eurostoxx 50 sono ancora ben al di sopra degli stessi. Per quanto riguarda la situazione oltreoceano, abbiamo il Nasdaq 100 (NQ) in una situazione simile a quella degli indici europei come Dax ed Eurostoxx 50, essendo stato protagonista delle fasi di recupero al rialzo. Il Russell 2000 (ER2) si trova, invece, già al di sotto degli stessi, mentre l'S&P 500 (ES) resiste poco al di sopra dei minimi estivi e ha ieri testato i minimi del 26 e 27 novembre scorsi.

Ecco quindi che cercando di schematizzare al massimo i riferimenti da prendere per giudicare i movimenti al ribasso visti nelle prime sedute dell'anno sarà opportuno prendere come riferimenti i seguenti livelli:

S&P MIB minimi di fine novembre e minimi estivi;
Dax ed Eurostoxx 50 minimi di dicembre, minimi di fine novembre e minimi estivi;
S&P 500 (ES) minimi di fine novembre e minimi estivi;
Nasdaq 100 (NQ) minimi di novembre (penetrati nelle ultime 2 sedute) e minimi estivi;
Russell 2000 (ER2) qui minimi estivi sono state già superate al ribasso e vanno tenuti come riferimento insieme ai minimi di fine novembre per poter giudicare gli effetti di un eventuale recupero. Proprio sul Russell 2000 (ER2) è possibile osservare sul grafico settimanale come l'area di riferimento successiva al ribasso sia quella dei minimi dell'estate del 2006, cosa del resto ben visibile anche sul nostro indice e future S&P MIB.

Armati di questi riferimenti dovremo quindi cercare in questa e nelle prossime settimane di vedere come si svilupperà la situazione sui mercati azionari, in relazione alle forti discese registrate nei primi giorni dell'anno.

Per concludere ritengo importante segnalarvi e per quanto riguarda il Bund, che da sempre consiglio di tenere come riferimento per confermare o smentire movimenti registrati dagli indici azionari, si osserva come sul grafico settimanale si avrebbe un'inversione del trend al rialzo laddove si superassero i massimi del 26 novembre, come si vede molto bene dal grafico qui sotto.


E' questo certamente un altro elemento da tenere presente, unitamente ai riferimenti segnalati sopra, per cercare di giudicare nel modo più oggettivo possibile i movimenti dei mercati finanziari che spesso possono apparire confusi. Ricordiamo, infatti, come specialmente in queste frasi di apparente confusione sia assolutamente necessario non perdere di vista il quadro generale, cosa che risulta più facilmente ottenibile allargando i timeframe delle nostre analisi.

Concludo invitandovi a cercare sui vostri grafici questi e altri riferimenti, annotando tutti quei punti chiave, che, come nei casi visti sopra, corrispondono con i livelli di supporto e resistenza decisivi.