17 gennaio, 2008

Analisi Operativa Futures Globale - 17 Gennaio 2008

Le forti discese della seduta di martedì, hanno mutato il quadro presentato nell'analisi di lunedì scorso, portando i mercati al di sotto di molti dei livelli chiave indicati, come ad esempio i famosi minimi estivi, con una barra al ribasso a forte espansione di range. In modo molto naturale, ieri è quindi seguita una giornata di ritracciamenti e assestamento, che ha mostrato il tentativo dei mercati di ritrovare un equilibrio, dopo le forti discese, sui nuovi livelli raggiunti.

Si impone qui una nota metodologica. Come sapete, da queste pagine seguiamo i future legati agli indici azionari principali e ora, dopo gli ultimi ribassi ci troviamo nella situazione dove i grafici dei contratti futures scadenza marzo non forniscono uno storico sufficiente per trovare dei riferimenti sia a livello operativo, sia a livello di giudizio della situazione corrente.

Per questo è necessario ricorrere ai grafici continuos, ossia a quelli che riuniscono tutte le scadenze che si susseguono nel mercato dei futures ogni tre mesi, in un unico tracciato, riuscendo in questo modo a fornire dei riferimenti relativi a periodi in cui il contratto attuale non riesce a visualizzare. Ancora meglio, per problemi legati al premio/sconto su cui trattano i future rispetto al sottostante, il suggerimento è di formare i propri giudizi sui grafici del sottostante stesso, per poi andare a cercare i livelli di riferimento sui grafici dei contratti future.

In sintesi, poiché alcuni livelli di riferimento risalgono a prezzi delle 2006, è consigliabile giudicare la situazione in essere guardando i grafici degli indici cash, non quelli dei contratti future, cosa che faremo a partire da oggi. Se poi vi fossero esigenze operative di far corrispondere a questi livelli un valore esatto si può ricorrere al grafico continuos del future, anche se il valore di questi riferimenti è da prendere con beneficio d'inventario, essendo molto lontani nel tempo.

Iniziamo a giudicare la situazione dal Dow Jones, del quale non seguiamo abitualmente il future corrispondente, quotato al CBOT, ma è in questi giorni un indice che può fornire utili riferimenti e confermare o smentire quanto vediamo accadere sugli altri indici azionari.


Come si osserva chiaramente dal grafico settimanale sopra, il Dow Jones si è posto ieri al di sotto dei 12.500, il livello psicologico corrispondente ai minimi estivi registrati il 16 agosto. Inutile dire che sarà proprio questo livello dei 12.500 punti a fornire un riferimento per eventuali recuperi che si dovessero osservare a partire da oggi. Sempre dal grafico settimanale sopra risulta evidente come il prossimo obiettivo naturale al ribasso sia l'area dei 12.000 corrispondente ai livelli occupati dal Dow Jones sono nella primavera del 2007.

Andiamo ora a vedere la situazione del S&P 500, sempre a livello settimanale per avere un'immagine del quadro di insieme che mai come in questo periodo è importantissimo non perdere di vista.


Dal grafico sopra si osserva come i minimi estivi corrispondenti ai 1370,6 siano stati penetrati, proprio nella seduta di ieri, con l'S&P 500 è andato a testare anche i minimi di marzo 2007, praticamente allineati a quelli estivi, per poi chiudere a 1373,27, quindi poco al di sopra dei minimi del 16 agosto non confermandone, per ora, la rottura.

Dal grafico settimanale sopra risulta evidente come questa area di supporto sia di fondamentale importanza, poiché i livelli successivi sono quelli nell'area presa tra i 1200 e i 1300 corrispondenti ai livelli occupati nell'estate del 2006.

La situazione è abbastanza simile per il Nasdaq, come risulta dal grafico settimanale relativo al Nasdaq Composite.


L'unica differenza che si osserva sta nel fatto che l'indice sia ancora al di sopra dei minimi della primavera 2007.

Spostandoci in Europa osserviamo come anche il nostro S&P MIB
presente la situazione nettamente più negativa essendosi posto al di sotto dei minimi estivi come risulta chiaramente dal grafico settimanale qui sotto.


Dal grafico si evince anche come la prossima area di riferimento al ribasso sia quella dei 35.000 occupati dal nostro indice durante l'estate del 2006. Il riferimento per eventuali recuperi rimane invece l'area dei 37.500 superata al ribasso in queste ultime sedute.

La situazione di Dax ed Eurostoxx 50 è certamente meno negativa di quella degli indici visti finora poiché entrambi sono ancora al di sopra dei minimi estivi, con il Dax che, anche se di pochissimo, resiste addirittura al di sopra dei minimi di novembre.

Eurostoxx 50


Dax



Ho ritenuto importante proporre anche oggi i grafici settimanali e una visione generale della situazione dei mercati finanziari, in modo da avere quegli elementi di giudizio e quei riferimenti operativi basati sul quadro di insieme, che, mai come in questi giorni, è di fondamentale importanza non perdere di vista per non farsi coinvolgere eccessivamente dalle fluttuazioni intraday, spesso così violente e repentine, grazie agli aumenti di volatilità che caratterizzano queste fasi di mercato.

Quasi superfluo e il richiamo alla cautela da un lato, mai come in questo periodo è utile approfittare di uno strumento come il simulatore, che permette di vivere e imparare il più possibile da queste situazioni di mercato, che rappresenta in tal senso un'occasione unica per aumentare la propria esperienza e il proprio vissuto delle più diverse situazioni, elemento indispensabile del bagaglio conoscitivo di ogni trader che affronti mercati in maniera professionale.