15 dicembre, 2007

Analisi Operativa Futures Globale Settimanale - 17 Dicembre 2007

La relativa calma del sabato ci consente di fare come sempre un'analisi più approfondita che mai come in questo momento risulta necessaria specialmente dopo il convulsi accadimenti hanno caratterizzato la scorsa settimana finanziaria.

Nell'analisi di venerdì scorso avevo cercato di comunicarvi l'imbarazzo in qualche modo provavo nel dover proporre un'interpretazione di quanto stava accadendo in un momento in cui qualsiasi tipo di studio risultava molto difficile da fare anche a livello probabilistico proprio per il fatto che i movimenti del mercato erano stati fortemente condizionati dai continui interventi esogeni operati dalle autorità monetarie.

Il fatto che vi sia una crisi molto più grave di quello che appare dai mercati azionari è un elemento che su queste pagine cerchiamo di ripetere da mesi, sempre cercando di mantenere l'oggettività di fondo che caratterizza queste analisi. I rialzi, come quello di mercoledì scorso, causati da massicci interventi di liquidità coordinati a livello planetario da tutte le banche centrali non fanno altro che posticipare gli effetti della crisi stessa, anche se le sedute di giovedì e venerdì hanno poi mostrato come alla fine di elementi della crisi tendono a prevalere non appena gli effetti di questi interventi esogeni hanno esaurito la propria efficacia portando ad un inevitabile ammissione da parte delle stesse banche centrali della gravità della crisi e dei pericoli sottesi alla stessa.

Ricorderete che sempre nell'analisi di venerdì proponevo di prendere come riferimento gli estremi della barra di martedì, quella ad ampio range ribassista causata dalla decisione della fed sui tassi, e di quella zona di consolidamento che era seguita all'immissione di liquidità di mercoledì. Direi quindi che anche a seguito dei ribassi che hanno caratterizzato la seduta di venerdì che ha chiuso a questa convulsa settimana finanziaria, resta un ottimo riferimento.

È bene ricordare che i limitati orari di contrattazione del nostro indice e future S&P MIB lo rendono al momento un mezzo poco adatto alle analisi, poiché il susseguirsi di notizie nell'arco delle 24 h rende estremamente limitato l'effetto delle stesse sulle barre giornaliere dell'indice e future di Piazza Affari. Riferiremo quindi l'analisi di oggi (che sarà valida anche per la giornata di lunedì) a tutti gli altri indici azionari di cui, come di consueto, esamineremo i grafici dei contratti future corrispondenti.

Vediamo in particolare come i livelli dei diversi indici siano posizionati rispetto all'area di congestione citata. È d'obbligo iniziare con l'S&P 500 (ES).


Come si vede chiaramente dalla figura sopra l'area di congestione è stata rotta marginalmente e la chiusura a 1478 è avvenuta 3 tick al di sotto del minimo di mercoledì a 1478,75. Questo ci porta a dire che per l'S&P 500 (indice di riferimento di tutti gli indici azionari mondiali) non si può ancora parlare di rottura vera e propria dell'area di concessione stessa.

Proseguendo con gli indici e future statunitensi vediamo come la situazione del Nasdaq 100 (NQ) sia molto simile:


Mentre per quanto riguarda il Russell 2000 (ER2) si è avuta una rottura confermata dell'area di congestione stessa dopo che nella giornata di giovedì avevamo assistito ad una falsa rottura seguita da una chiusura entro la stessa congestione.

Per quanto riguarda gli indici e future europei si osserva come, malgrado la negatività della seduta di venerdì, il più solido Dax abbia resistito entro l'area di congestione:


Mentre l'Eurostoxx 50 abbia rotto al ribasso la cogestione stessa con una chiusura al di fuori della stessa che ne confermerebbe la rottura:



Mai come in questo periodo ci è utile avere una visione globale di ciò che accade sui mercati finanziari per cercare di trarre delle conclusioni e ci aiutino ad orientare i giudizi e le modalità operative della settimana entrante. Proprio per questo evito di parlare del nostro indice e future, che con il suo orario limitato di contrattazione offre una limitata visione degli accadimenti che si susseguono convulsamente sui mercati finanziari. Questo non significa che non si debba operare sulla nostra piazza, ma che per farlo sia assolutamente necessario non perdere di vista il quadro internazionale e, come dal titolo della presente analisi, globale.

Dovendo quindi decidere se, a livello planetario, vi sia stato o meno una rottura dell'area di congestione più volte citata andiamo ad esaminare i volumi che hanno caratterizzato la discesa di giovedì e venerdì. In questo senso ritengo molto significativi i volumi registrati giovedì e venerdì (giornate che hanno portato al prevalere della negatività con la quale si è conclusa la settimana) che sono stati inferiori rispetto a quelli di martedì e mercoledì (le giornate caratterizzate rispettivamente dall'annuncio della fed ed è la massiccia immissione di liquidità). Questo si vede molto bene dai grafici relativi a Dax ed Eurostoxx 50 in meno da quelli relativi agli indici usa, poiché i future corrispondenti sono quelli della scadenza marzo per il Rollover avvenuto giovedì scorso su tali contratti (ossia il passaggio alla scadenza successiva, che negli Stati Uniti avviene una settimana prima della scadenza vera e propria del contratto).

Ecco quindi che cercando di analizzare insieme tutti gli elementi di questo puzzle si può concludere che la rottura non vi sia ancora stata, questo ci dà modo di porci degli obiettivi e dei riferimenti molto chiari con i quali iniziare quest'ultima settimana prima delle festività natalizie, dove peraltro vi sarà anche la scadenza tecnica di venerdì (la triple witch con lo scadere della maggior parte dei contratti future e delle opzioni di dicembre). Il clima e l'ambiente di trading sarà quindi assolutamente competitivo poiché sono concentrate in un'unica settimana tutta una serie di elementi caratterizzanti mercati finanziari ognuno dei quali da solo renderebbe estremamente pericoloso l'ambiente stesso. Riassumo quindi di elementi che richiamano alla cautela che sono: l'instabilità dovuta alla crisi globale e ai continui interventi da parte delle banche centrali, la settimana che precede una festività importante come il Natale (che è sempre caratterizzata da numerose trappole disseminate grazie al fatto che la liquidità tende a ridursi con l'avvicinarsi della festività), la tripla scadenza di opzioni e future che si avrà venerdì (e che tipicamente porta a oscillazioni spesso anomale nelle quotazioni di tutti gli strumenti collegati).

In una parola, si apre davanti a noi una settimana estremamente interessante dal punto di vista didattico, ma anche molto pericolosa dal punto di vista operativo. Il consiglio è quello di utilizzare al meglio quel fantastico strumento che il simulatore che ci permette di vivere periodi altamente convulsi come questi senza mettere a rischio il nostro capitale e imparando il più possibile dall'assistere in tempo reale a questi periodi così cruciali e importanti, elemento che andrà certamente ad accrescere la nostra esperienza e il nostro vissuto sui mercati finanziari (elementi questi fondamentali del nostro percorso formativo). Proprio per queste ragioni ho deciso di fare la sperimentazione dell'analisi video quotidiana, che vi proporrò gratuitamente da martedì a venerdì in diretta a partire dalle ore 15 e che ci permetterà di fare il punto della situazione dei mercati in quell'orario cruciale che ogni giorno precede l'apertura di Wall Street. Se la sperimentazione (limitata ai soli utenti Visual Trader e ai visitatori di profste) andrà a buon fine il nuovo anno ci porterà all'appuntamento ufficiale con questa diretta video quotidiana dai mercati, dove vi mostrerò in diretta il monitor che utilizzo per tradare e le analisi e riflessioni che io stesso faccio per il mio trading in un momento così decisivo come quello che precede l'open dei mercati USA.

Tornando ai riferimenti per la settimana entrante la prima cosa da vedere se vi sarà o meno la più volte citato rottura dell'area di congestione oppure se il mercato del limite inferiore della stessa riprenderà a salire verso l'obiettivo naturale che sarà a quel punto il limite superiore, rappresentato dai massimi raggiunti nelle giornate di martedì e mercoledì.

Se quindi i mercati rimanessero entro la congestione si tratterà di vedere come arriveranno al limite superiore della stessa e se a quel punto avranno la forza di romperla al rialzo ovvero se torneranno a muoversi verso il basso avendo quel punto come obiettivo naturale il limite inferiore della congestione ossia l'area dove i mercati azionari si trovano in questo momento (limiti superiori e inferiori sono evidenziati dalle linee orizzontali che ho tracciato in azzurro sui grafici).

Se dovessimo, invece, assistere ad una rottura rialzo dell'area della congestione il prossimo obiettivo naturale diventerebbe quello dei massimi (sull'S&P 500 sono i massimi storici) ci hanno preceduto l'ultima discesa interrottasi a fine novembre.

In caso di rottura al ribasso della congestione l'obiettivo naturale sarà invece rappresentato prima dai minimi che hanno preceduto il rialzo di fine novembre e poi dai minimi estivi.

Cercando di avere poi una visione il più possibile globale di quanto sta accadendo diamo un'occhiata al grafico del Bund.


Come si osserva chiaramente alle ultime discese dei mercati azionari non è corrisposto un recupero del Bund che ha chiuso la settimana di sotto del livello psicologico dei 113. Anche qui però si osservano i volumi in calo, che non confermano i ribassi degli ultimi giorni.

Risulta poi abbastanza interessante dare un'occhiata al grafico dell'euro/dollaro, poiché sta per il momento proseguendo la discesa innescatasi da quando il mercato ha toccato il livello psicologico degli 1,5 e in particolare nella giornata di ieri si è avuta una rottura al ribasso dell'area di concessione che s'era formata di sotto dei massimi e che sappiamo essere un segnale interessante. La rottura ribasso si è avuto su volumi crescenti che per il mercato dei cambi si possono surrogare utilizzando il contratto future corrispondente al cross sul mercato spot. Per questo il grafico che vi propongo è quello del mini future trattato al CME:


La discesa che mostra quindi un rafforzamento del dollaro si è osservata anche sul cross JPY/USD che spesso ha un andamento speculare a quello dell'S&P 500.


Specularità che in queste ultime sedute è venuta a mancare poiché entrambi si sono mossi al ribasso, un po' come avvenuto per Bund e indici azionari.

Inutile dire che anche questi ultimi elementi di riflessione che vi ho proposto non fanno che conferire alla situazione attuale elementi di unicità che non possono che enfatizzare i richiami alla cautela e a prestare la massima attenzione a quanto accadrà nella settimana entrante, che rappresenta certamente un'occasione unica dal punto di vista didattico e che dobbiamo saper sfruttare per aggiungere conoscenza al nostro bagaglio culturale e finanziario, che è poi una delle armi principali del nostro arsenale e cassetta degli attrezzi.