In questi giorni che hanno seguito i ribassi di settimana scorsa, che hanno portato alla decisione di limitare la possibilità degli short in molti paesi, Stati Uniti e Inghilterra in testa, seguiti ieri anche dall'Italia, ho ricevuto moltissimi email che mi chiedevano un commento in proposito e dei consigli in merito all'operatività che necessariamente in questi giorni va adattata alle condizioni straordinarie che stiamo vivendo.
Il primo consiglio, che certamente può valere per la stragrande maggioranza, è quello di non operare, essendo l'ambiente di trading estremamente incerto e volatile, con annessa tutta una serie di rischi legati alle conseguenze di decisioni più o meno improvvise che le autorità monetarie e di controllo possono prendere in questo periodo. Parallelamente considero estremamente utile seguire il più possibile queste giornate poiché estremamente istruttive, fornendo, infatti, occasioni uniche di apprendimento, date le condizioni dei mercati difficilmente ripetibili. In una parola, il mio suggerimento è quello di armarsi dei propri simulatori e lavorare molto per cercare di adattare le proprie tecniche a questo ambiente di trading e affinare le stesse.
Per tutti gli altri, il consiglio è quello di ridurre decisamente la size e il timeframe dei propri interventi a mercato. Dato l'elevato livello di rischio presente è, a mio avviso, doveroso fare dei trade con dimensioni minime, riducendo parallelamente il tempo di permanenza a mercato in modo proporzionale a quella che è la propria abitudine in tal senso.
In questa prima metà della settimana, ho poi seguito con particolare attenzione
l'effetto dell'introduzione della regola che limita lo short selling sui titoli azionari, che personalmente considero essee una decisione disperata in primo luogo e dissennata in seconda istanza, della quale purtropppo tutti pagheremo le conseguenze in futuro.
Da ciò che ho potuto osservare sul campo mi è sembrato di capire come il mercato sia, ancora una volta, come grippato. Nel senso che quando ci sono i rialzi, a parte quello sensazionale osservato sui mercati azionari di venerdì scorso, cui poi è seguito un ritracciamento che ne ha annullato gli effetti, manca sempre un seguito agli stessi, poiché la crisi è bene presente e tutt'altro che attenuata, quindi ogni volta che i mercati salgono lo fanno fino a quando non si imbattono in vendite che puntualmente approfittano dei prezzi più elevati. Parallelamente, quando i mercati scendono, mancando la spinta offerta dall'apertura di nuove posizioni short è come se ci fosse un freno, quello posto dalle autorità appunto, che limita le discese stesse.
L'ambiente di trading e le regole che governano le nostre decisioni sono quindi da ridefinire, alla luce del fatto che c'è questa ennesima situazione di stallo, causata, come tante altre volte è accaduto dell'ultimo anno, dagli interventi a salvaguardia dei mercati, che hanno risultati sempre meno efficaci e sicuramente di breve periodo, portando solo un provvisiorio stop ai ribassi che non fa altro che rinviare gli effetti della crisi che continua a pesare sui mercati da più di un anno.
Credo che mai come in questo momento sia importante e necessario osservare ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi e approfittare dell'utilità di uno strumento come il simulatore, che ci permette di tenere al riparo il capitale dai pericoli derivanti dalla situazione dei mercati finanziari in questi giorni, sfruttando comunque l'opportunità unica di apprendimento offertaci dagli stessi. So che posso aver detto cose ovvie, ma credo sia importante rendersi conto della pericolosità insita nel momento che stiamo vivendo e della portata degli eventi e delle possibilità che lo stesso porta con se.