04 febbraio, 2008

Lasciare il proprio lavoro per il trading

Non fatelo!

Nota: Quello che segue è uno sfogo, se quindi avete già capito il messaggio potete tranquillamente evitare di leggere.

Anche se il mio pensiero al riguardo è noto, periodicamente sento la necessità di sottolineare questo punto con estrema chiarezza, fermezza e decisione.

Il motivo è che troppo spesso mi trovo davanti persone che hanno questa aspirazione o che (peggio) lo hanno già fatto, pur essendo agli inizi. Ciò avviene grazie agli email che molti di voi mi scrivono e sempre più spesso nei diversi incontri e seminari, che mi danno l'occasione di parlare con voi personalmente.

Parlo per esperienza diretta, poiché io sono uno di quelli che ha lasciato il proprio lavoro per il trading e vi assicuro che tuttora considero questa mia scelta un errore. Anche se sto riuscendo a vivere di trading, non posso ancora affermare di avercela fatta, poiché in questa professione tutto si ha meno che la certezza e convivere con un grado di rischio elevato e l'incertezza permanente che ne deriva è una delle ragioni per cui non si può MAI realmente dire di essere arrivati.

Il principale motivo è che, se proprio si deve arrivare a questa scelta, così estrema e così definitiva, è bene prima aver dimostrato sul simulatore e poi con denaro reale di essere in grado di produrre un flusso di profitti tali da coprire i costi di quest'attività imprenditoriale e da generare un margine di guadagno che permetta di riprodurre un reddito perlomeno analogo a quello che si aveva prima, inclusi versamenti previdenziali e quant'altro. Ciò dovrebbe avvenire non in modo casuale, bensi sitematico e costante, così come sistematici e costanti erano i flussi di reddito generati dalla vostra precedente attività. Lasciare un reddito sicuro per una speranza di reddito, in un settore dove le probabilità sono tutte a sfavore di chi inizia (e non solo), è una scelta sbagliata e portata da un'errata valutazione di costi e benefici, dove evidentemente i benefici (apparenti) sono più evidenti dei costi (meno evidenti).

Altri motivi derivano dal fatto, che i mercati di oggi hanno orari e strutture di contrattazione tali per cui è possiblissimo trovarsi delle nicchie di operatività compatibili con i propri impegni. Come dico sempre: non esiste la distinzione tra trading part time e trading full time, perché oggi siamo TUTTI trader part time e
la vera distinzione è quella tra professionisti e dillettanti.

La cosa più difficile nel trading è proprio sopravvivere alla propria curva di apprendimento, perché i costi e le perdite si sommano rapidamente andando a erodere il capitale disponibile, elemento vitale di ogni trader. Il simulatore vi permette di apprendere senza intaccare il vostro capitale a causa delle inevitabili perdite, ma tutti gli altri costi, come quelli legati al vivere, all'attività in se e all'apprendimento continuano a erodere il capitale iniziale e questo elemento rappresenta uno svantaggio che può essere risolto solo affiancando all'attività di trading un flusso di reddito sicuro e costante.

Avere una forma di reddito sicuro permette quindi di non intaccare il capitale e non sentire la pressione dei giorni che passano senza guadagnare, mentre state studiando e imparando su libri, corsi e simulatore. Ripeto, non parlo neanche delle perdite, ma semplicemente dell'erosione del capitale che avviene inevitabilmente anche senza incorrere nelle inevitabili perdite.

Gli effetti positivi derivanti dall'affiancare un altro reddito all'attività di trading dal punto di vista psicologico sono enormi e innegabili, tanto quanto sono enormi e innegabili gli svantaggi derivanti dal dover dipendere economicamente e finanziariamente da ogni tick del mercato.

Quindi, e mi ci metto dentro io per primo:
1) Diffidate di tutti i venditori di tappeti, corsi, libri, software, trading system.
2) Chiedetevi sempre perché quella persona tiene il corso, perché cerca di vendere il software miracoloso e così via. E' molto probabile che quella stessa persona non riesca a vivere di trading. Nel mio caso, ad esempio, da quando ho iniziato l'attività di formazione (settembre 2007) e affiancato un'altra forma di reddito a quello proveniente dai mercati, il mio trading ne ha giovato enormemente e sui mercati riesco molto meglio ora di quanto non facessi prima, proprio perché ho colmato quello svantaggio psicologico che prima mi ero inconsapevolmente caricato sulle spalle. Non mi vergogno affatto di dire questo e non accampo scuse, spesso patetiche (come mi è capitato di sentire anche recentemente), per giustificare attività collegate al trading come i corsi a pagamento.
3) Se qualcuno vi propone metodi di trading che funzionano nel 98% dei casi chiedetegli cosa accade in quel 2% dei casi e come ha determinato le probabilità che dichiara e se ci sono prove documentate di quanto afferma.
3) Cercate una persona che riesca a vivere di solo trading e se ci riuscite avvisatemi. Io faccio solo questo da tre anni, tutti i giorni dell'anno, non penso ad altro che ai mercati, posso dire di conoscere diverse persone nel settore e non ho ancora incontrato NESSUNO (NESSUNO!) che faccia solo ed esclusivamente trading.
4) Non cadete in questo errore, ingannati da un miracolo che non esiste. Continuate a mantenere il vostro reddito e dedicatevi al trading in parallelo al vostro lavoro. Cercatevi degli spazi, rinunciate a qualcos'altro, ma non al vostro lavoro.
5) Affrontate il trading in modo professionale e trattandolo come fosse un'attività imprenditoriale, perché di questo si tratta. Come in ogni attività imprenditoriale non potete eliminare la fonte principale sulla quale basare la stessa: i finanziamenti. I costi sono anticipati e certi, i ricavi posticipati e incerti (se avete dubbi in proposito chiedetelo alla prima matricola in economia che vi passa davanti). Se lasciate il vostro lavoro per il trading partite svantaggiati e lo svantaggio ogni giorno che passa aumenta esponenzialmente.

Infine, e in ogni caso. Non rischiate mai più del 10% di tutto quello che avete sui mercati e blindate il rimanente 90% negli strumenti più sicuri al mondo e completamente esenti da rischio. Qualsiasi perdita vi capiterà di subire nella vostra attività di trading, anche nel caso (apparentemente) più remoto e improbabile (che sui mercati dovete sempre considerare e che vi accorgerete non essere tanto improbabile), questa non deve intaccare minimamente il vostro tenore di vita e quello della vostra famiglia.

Questo è l'unico modo pensabile con cui ritengo si possano affrontare i mercati. E' necessario dedicarsi al trading solo avendo alle spalle una serenità che non può non derivare da una sicurezza finanziaria che altre forme di reddito possono garantire.

Spero che questo mio scritto e il mio lavoro quotidiano su queste pagine possano aiutare qualcuno, anche una sola persona, a non commettere l'errore che io stesso ho commesso.

DISCALIMER: Se siete arrivati a leggere fin qui, ritengo doverosa una precisazione.
Non amo parlare delle mie posizioni e delle mie performance (non lo faccio mai perchè questa scelta rientra nel mio metodo di trading), ma ritengo di dover sottolineare che questo mio scritto non è il risultato di una serie di perdite, ma esattamente il contrario. La ragione che mi ha spinto a scriverlo è proprio l'aver capito (una volta di più) che "con le spalle coperte" si fa trading molto meglio.