26 marzo, 2009

Campionato di Trading Giovedì 26 Marzo


Prosegue l'inversione di tendenza della performance dei sistemi che oggi hanno fatto molto bene sul Bund, incassando però una perdita sul mini FIB. Resta un risultato positivo, che conferma la bontà della scelta operata ieri con Luca.

Spero che il condividere con voi quest'esperienza permetta a voi che leggete di comprendere quali siano i reali risvolti e le difficoltà del trading professionale, che non è quasi mai spettacolo e adrenalina, ma molto spesso difficoltà, spesso dure, che inducono problemi e contraccolpi psicologici che, anche nel trading sistematico, rendono complessa questa professione.
Dalla cronaca di queste giornate, ad esempio, si può probabilmente comprendere l'importanza della componente delle perdite e del saperle affrontare, sopportare e includere nel piano di lavoro come componente ineludibile e sempre presente. Credo che questo elemento sia spesso nascosto da chi propone corsi o promesse raramente mantenute, tendendo a spostare l'accento su performance tanto ipotetiche quanto mirabolanti, che è poi l'errore che spesso commettono molti dillettanti, come abbiamo visto anche su queste pagine di recente, contraposto al duro lavoro, quello del controllo del rischio, di chi fa realmente questo mestiere e sa che al primo posto deve esserci sempre e comunque un controllo delle perdite e un piano di money management rigoroso.

Ricorderete, ad esempio, che all'inizio decidemmo di utilizzare come capitale operativo solo 4000 €, degli oltre 6000 disponibili, per poter dare spazio e respiro ai draw down dei sistemi, che dal picco di 7200 €, raggiunto i primi giorni, hanno messo a segno circa 2000 € di perdite cumulate, che, in ogni caso, rientrano ancora nei criteri dettati inizialmente.

Anche la decisione, presa ieri, di proseguire con i due sistemi in parallelo, fino a quando le richieste di margini ce lo consentiranno, per poi rivedere eventualmente la strategia, rientra pienamente nella decisione iniziale riguardante, appunto, la gestione del rischio che, lo ripeto ancora, è SEMPRE il nocciolo della questione.