La dove alcuni tentano di fuggire dal nemico insito in noi con i costosissimi trading system (costosi in termini di capitalizzazione richiesta e ampiezza dei drawdown), abbiamo insieme riflettuto più volte sull'opportunità di portare avanti il nostro lavoro discrezionale, cercando il più possibile di automatizzarlo implicitamente seguendo appunto le regole imposte dal metodo il meglio possibile. Sempre nei limiti del nostro umano essere e senza pretendere da noi quella disciplina tante volte sbandierata e quasi sempre infranta anche da coloro che la predicano e, forse, per primi da coloro che si ritrovano sempre più frequentemente a scrivere, parlare o a insegnare un trading che non fanno più o che, peggio, non hanno quasi mai praticato.
Aver compreso che umanamente la disciplina pretesa nei tanti libri e corsi sia un inutile e illusorio obiettivo mi ha aiutato moltissimo nel mio lavoro sui mercati, proponendo per primo a me stesso un approccio basato sulla consapevolezza e accettazione di se stessi e anche, direi quasi soprattutto, della propria indisciplina. E' da questo assunto che ho costruito il metodo che ogni giorno applico cercando, come sempre, di condividerlo con voi con i tanti strumenti a nostra disposizione.
A questo proposito, ho nei giorni scorsi ricevuto una preziosa testimonianza via email di uno dei primissimi che ha frequentato il mio corso e ancor prima seguito da lungo tempo sul sito. Una persona squisita e che regolarmente mi scrive tenendomi aggiornato sull'evoluzione del suo percorso. Nell'ultimo email mi scrive:
Ho cominciato a tradare in reale con Salex, ma volendo tenere il rischio basso faccio solo qualche piccolo trade usando la metodologia scalping-salex + filtro Market Profile, giornalmente studio l'apertura americana usando la metodologia che mi insegnasti al corso, e devo dire che risponde a meraviglia.
E' proprio vero che per quanto bassa sia la somma impiegata, e per quante volte uno abbia testato e ripassato la strategia, in reale la mente reagisce in maniera ben differente, la paura spesso porta a comportamenti di "regressione cognitiva" come hai spesso ricordato che a freddo e col senno di poi paiono incredibili.
Ecco credo che da questa testimonianza tutti noi si possa, ancora una volta, trarre un insegnamento, anzi due. Oltre a quello che sappiamo bene, secondo il quale l'unico nemico del nostro metodo giace dentro di noi, c'è quello che i tempi per arrivare a dominare il trading nella sua pienezza sono realmente molto lunghi, contrariamente a quanto molti neofiti credono. Non avere fretta è essenziale, perché i successi che dovessero venire senza una solida base sono tanto pericolosi quanto gli insuccessi, molto più frequenti, dei primi periodi.
In questi giorni d'estate, sto rileggendo (come faccio una volta all'anno e consiglio di fare anche a voi tutti) l'insostituibile biografia di Jesse Livermore e, ancora una volta, riesco a cogliere elementi che alla luce della mia accresciuta esperienza sono ogni volta più illuminanti. Primo fra tutti il fatto che lui stesso continuasse a sottolineare la lunghezza (in anni) del percorso per arrivare a comprendere pienamente i mercati e il trading.
Il percorso che sto facendo ha il vantaggio e il privilegio di poter essere condiviso con voi, giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno da queste stesse pagine e nei tanti incontri, ciò mi permette di poter rendere disponibili le mie esperienze, i successi come gli errori, con chi condivide il mio personalissimo modo di vedere e di vivere questo mondo e questa professione.